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Il Festival di Sanremo il problema principale degli Italiani?

A San Remo si è cantato e ballato, si è riso ed applaudito, a capienza piena di spettatori, uno share di media dagli 11 agli 8 milioni di spettatori incollati alla tv, una pausa, una boccata di respiro tra i guai della Nazione.

A palcoscenico smontato, ci sono opinionisti che offrono le loro impressioni su quello che è stato, ha rappresentato, ha “sdoganato” tra stereotipi o volgarità, eccetera, eccetera.

Per fortuna tutte le considerazioni sulle battute, sconvenienti o sguaiate, sulle allusioni, le trasgressioni, le blasfemie, sulle provocazioni anche degli abbigliamenti o delle nudità, e quant’altro, si spegneranno nel giro di qualche prossimo giorno.

E intanto per un po’ sono rimaste dietro le quinte le vere preoccupazioni degli Italiani.

È Sanremo il problema principale degli Italiani?

L’inflazione galoppante, il rincaro del grano e di tutte le materie prime.
Il PNRR, il recovery plan, lo spread, il debito pubblico, il PIL.
L’approvvigionamento del gas dalla Russia e le chiacchiere sui venti di guerra contro l’Ucraina, il costo ambientale della transizione ecologica, con la prospettiva di uno stravolgimento di vaste aree agricole per installare impianti di pannelli solari e pale eoliche, la ricerca di fonti per l’energia verde, rinnovabile, il carbone, il nucleare.

Le inchieste sul business dei rifornimenti di mascherine farlocche (e su altri sperperi di spese governative e ministeriali), sulle verità dei morti a Bergamo, sulle denunce di vario, infinito, tipo di cui le Procure si stanno riempiendo.

La spinta verso l’uso dei veicoli elettrici, mentre arriva l’aumento del costo energetico, le bollette dell’elettricità alle stelle, con aumenti per i cittadini del 40-45% e per le aziende anche triplicate o quadruplicate, se basta.

I ristori mai o scarsamente arrivati nell’epoca dei lock down.

Le imprese artigianali che chiudono perché non possono far fronte alle spese di gestione (a Murano resistono solo 4-5 fabbriche di vetro mentre ha già chiuso oltre un centinaio).

È Sanremo il problema principale degli Italiani?

Ristoratori arrabbiati e scornati, che restano a guardare impotenti i loro vecchi affezionati clienti a bivaccare allegri sulle panchine o sui muretti solo perché questa gentaglia indisciplinata rifiuta di mostrare il gp rafforzato per avere il diritto di sedersi all’interno, e anche fuori, o anche solo per prelevare cibo da asporto.

Gestori che perdono incassi, solo perché la gente non ha capito di essere “libera”, che tutti siamo liberi, quando siringati, pardon, vaccinati, con tre dosi e che possiamo andare ove vogliamo senza timore.

Perché allora sembra serpeggi una paura, che sembra attanagliare più diffusamente i possessori di un QR rispetto agli altri?
Ma che è ‘sta roba? Si domandano gli esercenti.

Può mai essere che il 9% degli Italiani no vax siano tutti lì a fuori a starsene per conto loro, mentre il 91% non viene a farsi la cenetta da noi o a comprarsi un vestito nuovo per andare a teatro o un abbigliamento sportivo per andare in palestra o anche un paio di scarpe nuove per andare a qualche ricevimento?

Non è strano che tanti cittadini contestino, protestino, si ribellino all’obbligo di esibire quella carta? Ed ora ci si mettono anche i punto-pentiti …
Eppure avevano garantito l’immunità e ci si era creduto!

Ora che tanti (solo gli ipnotizzati rimangono impassibili) si sono resi conto di essersi piegati ad una propaganda illusoria, di essersi assoggettati ad un ricatto lavorativo, sociale e infine mondano, serpeggia ovunque un disagio.

E noi stiamo dietro ad un Festival canoro?

Beh, forse un diversivo serviva, ma ora bisogna tornare in fretta alla realtà.

Maura Sacher


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