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Cammino delle Colline del Prosecco è Cammino della discordia

Il Cammino delle Colline del Prosecco è un Cammino della discordia.

Il Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è un’iniziativa promossa dall’Associazione per il Patrimonio UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e rientra nella valorizzazione delle aree nazionali protette come patrimonio dell’Umanità.

Il Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene prevede un percorso, da farsi a piedi o in bike, che estende tra Vidor e Vittorio Veneto per 51 km, in 4 tappe che impegnano ognuna da circa 4 a 5 ore di buona andatura. Qui la descrizione.

Una bella occasione per vedere da vicino paesaggi da ammirare e ricchi di storia da scoprire, inclusi siti legati alla Grande Guerra, passando dalle alture meridionali di Valdobbiadene fino ai Tre Ponti di Follina, sostando in luoghi come Colbertaldo, Col San Martino, Farra di Soligo, Miane, Tarzo, Nogarolo e Serravalle, e godendo della gastronomia locale.

Fin qui niente di strano.

Eppure il Cammino viene contestato

Circa 200 tra imprenditori agricoli, produttori, imbottigliatori associati nel Consorzio di Tutela della Denominazione Docg, si lamentano della presidente dell’Associazione Unesco, Maria Montedoro, in quanto costei avrebbe interpretato il “Cammino” in senso territorialmente restrittivo affermando che la medesima associazione è impegnata a «promuovere il territorio e non una Denominazione».

Si legge in un documento congiunto: «Queste problematiche, sgradevoli e, questo sì, controproducenti a livello di marketing, non sarebbero mai sorte se per tempo ci fosse stata condivisione dei programmi, delle strategie, dello studio di una comunicazione univoca, che oggi non può non tenere conto del fatto che il territorio in questione ha una storia lunga e unica. La posizione dei produttori è chiara e condivisa: nome del Cammino, insegne sulle corriere e tutta la comunicazione, che alimenta inganno e confusione, vanno corrette subito! Il territorio si chiama Conegliano Valdobbiadene e le Colline, ora sito Unesco, non sono le Colline del Prosecco».

Questa la contestazione, anche veemente.
In pratica la si accusa di avere promosso una campagna di comunicazione “del vino” e non “del territorio”.
Giacché il territorio, ora sito Unesco, si chiama Conegliano Valdobbiadene e le Colline non sono le Colline del Prosecco, secondo i firmatari della contestazione sarebbe stata più corretta la denominazione “Cammino delle Colline di Conegliano Valdobbiadene Prosecco”.

La posizione dei produttori firmatari della contestazione è chiara: il nome del Cammino, le insegne sulle corriere e tutta la comunicazione, alimentano inganno e confusione, e vanno corrette.

Gli aderenti al Consorzio di tutela della Docg vogliono marcare in modo più netto la differenza tra il loro vino, ottenuto sui rilievi della fascia pedemontana trevigiana e quello prodotto in pianura, e tutelato dal Consorzio Prosecco Doc, che riunisce aziende grandi, di medie dimensioni e piccole, distribuite nei quindici comuni dell’area.

Sottigliezze o non sottigliezze della questione

Senza offendere nessuno, non è che ci sia nel mezzo una simpatia o una antipatia d’ideologica tendenza, magari per una rappresentanza forzata in nome di quota rosa, che tanto ha trovato consensi negli anni passati?

Mi no me pronunzio, mi fazzo din don.

Maura Sacher


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