Il Brasile con una squadra di dieci cuochi capitanati da Giovanna Grossi, italiana di origine marchigiana, è uno dei 24 paesi in gara alla prestigiosa manifestazione che si sta svolgendo a Lione all’interno di Sirha, il più importante appuntamento a livello mondiale del settore dell’ospitalità e della ristorazione.
Giovanna a soli 23 anni nel 2015 vince la tappa brasiliana del concorso culinario Bocuse d’Or. Nel 2017 è la prima Chef donna a vincere il Bocuse d’Or America Latina e a competere quest’anno con la squadra brasiliana all’edizione 2019 di Lione. Una grande passione per la cucina italiana, i genitori hanno un ristorante a Maceió, una piccola città sul mare, nella quale lei ha sempre vissuto, si chiama Parmegianno e servono piatti italo-brasiliani.
A Giovanna abbiamo chiesto: quale è stata la ricetta con cui ha vinto nel 2017.
Quando ho partecipato alla competizione in Brasile gli ingredienti obbligatori su cui creare la ricetta erano: Miolo De Alcatra con Ora Pro Nobis (Scamone con Lemonvine) e un altro era Outro Uma “Pescadinha con Chuchu”. Ho provato a usare ingredienti e tecniche che rimandano alle mie origini del Nord Est del Brasile e dei luoghi dove ho vissuto.
Si è ispirata a qualche ingrediente italiano?
Certamente! Mia nonna è italiana e ama organizzare riunioni di famiglia per stare tutti insieme! Mi ricordo molto bene i sapori italiani: il sugo con il basilico, gli affettati, la pasta fatta in casa, la mozzarella di bufala…
Qual è la più grande difficoltà di essere il capitano della squadra?
E’ molto difficile guidare un team nelle vesti del suo capitano. Soprattutto quando sei una giovane mamma. E’ stata una grande sfida ricoprire questo ruolo, anche perché è da poco che le figure femminili ricoprono queste responsabilità. E’ un ruolo in continua evoluzione e stiamo facendo esperienze di questo tipo in vari contesti competitivi. Quest’anno abbiamo infatti partecipato a un numero maggiore di concorsi rispetto dell’edizione precedente.
Come il team si è preparato alla competizione?
Siamo un team molto unito! Ci siamo esercitati ogni giorno da Settembre presso la Universidade Anhembi Morumbi (Sao Paulo). E’ un processo di sviluppo e creazione molto bello. Quando siamo nella cucina del ristorante, normalmente, non abbiamo tempo di fermarci, di essere creativi, pensare, sviluppare nuove tecniche e cercare nuovi ingredienti e sapori. Per me, partecipare a eventi internazionali come questo è un’opportunità anche per mostrare al mondo la diversità degli ingredienti brasiliani, i sapori e le tecniche che potrebbero incorporarsi nelle ricette in giro per tutto il mondo. Il Brasile è già un grande esportatore di materie prime, ma è fantastico che possiamo contare su eventi promozionali come SIRHA per presentare ciò che le aziende brasiliane stanno producendo e che presto sarà presente anche sugli scaffali dei supermercati in giro per l’Europa.
Grazie all’Apex – Brasil, Agenzia Governativa Brasiliana per la promozione del Commercio e degli Inverstimenti, al Sirha il Brasile è presente con dieci aziende in uno stand dedicato dove è possibile avere un assaggio della tradizione gastronomica partecipando a degustazioni e showcooking. Nel 2017 le esportazioni agroalimentari hanno registrato un totale di 84 miliardi di euro e l’Europa rimane un partner commerciale importante con prodotti innovativi come succhi di frutta energizzanti, açai, biologici e senza glutine.
Piera Genta
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