Non sono pochi coloro che, specialmente giovani coppie e maschi in età, a cui le mogli affidano la spesa, mettono nel carrello le confezioni con l’etichetta bio, convinti di portare a casa il non plus ultra del salutare.
Invero, mettendoci pure noi tra i consumatori, giacché lo siamo, e trovandoci spesso per le mani sugli scaffali dei supermercati degli ortaggi (ad es. le carote) o della frutta (ad es. le banane) con la dicitura di garanzia bio, siamo tentati ad optare per questi, specie se abbiamo figli della cui salute da genitori giustamente ci preoccupiamo e non badiamo certo alla spesa di qualche spicciolo in più, senza porci il problema di come possono essere di agricoltura bio alcune banane e altre no provenendo sempre dall’Equador.
Effettivamente, pochi approfondiscono la definizione di “bio”, di agricoltura biologica, e va ricordato che l’agricoltura biologica non esclude fitofarmaci e pesticidi, anche se di norma i concimi e fitosanitari impiegati non sono prodotti in laboratorio bensì sono di origine organica e naturale.
In una passata edizione del settimanale www.italiaatavola.net/ viene riportata la notizia che sulle tavole degli italiani è sempre più bio-mania, dal pesce alla carne, dai legumi alle verdure, ma anche pasta, frutta secca, dolci, ovviamente l’olio e pure il vino.
Vi è scritto che nei primi nove mesi del 2018 si è registrata la nascita di ben 4.500 imprese agricole e ittiche con certificazione biologica, portando il totale a oltre 62mila imprese “bio” operanti in Italia. Per la maggior parte si tratta di realtà localizzate nel Mezzogiorno (il 54,1%), più del doppio di quelle con sede al Nord (il 25%) e quasi tre volte quelle del Centro Italia (il 20,9%).
Indubbiamente questa svolta è assecondata dalla sempre maggiore sensibilità dei consumatori verso l’ambiente e si intreccia con la convenienza economica delle aziende per opportunità di mercato.
Fiduciosi che quanto riportato in etichetta corrisponda a sincerità, gli Italiani sono sempre più orientati verso il consumo di prodotti di origine il più naturale possibile. Ed in questo caso è più che corrispondente al vero lo slogan “per rispondere alle richieste dei consumatori”.
Maura Sacher
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