Il mercato europeo del vino è in difficoltà a causa della chiusura del canale HORECA che non sta in piedi nemmeno con l’asporto e le aperture a singhiozzo.
Ma non dappertutto. Le vendite tramite l’ e – commerce sono aumentate vertiginosamente così come gli acquisti nei retails – vendite al dettaglio e nella GDO.
I vini italiani sono molto in voga nel mercato polacco e le prospettive per i prossimi mesi sono assai interessanti.
Nei paesi del Nord Europa quali Danimarca, Norvegia e Svezia vige un ferreo monopolio statale sulle vendite degli alcolici.
Le vendite in termini di volumi non stanno denotando grosse perdite ma il controllo statale in Norvegia e Svezia non concede più la possibilità di effettuare incontri b2b.
In Danimarca si sta verificando un grande aumento delle vendite tramite i retail stores ovverosia i negozi al dettaglio.
Sono permesse degustazioni e incontri fino a un massimo di 5 partecipanti. È la grande rivincita dei negozi di prossimità e di quartiere. In Svizzera buoni affari tramite l’ e – commerce e vendite ai privati.
Molto apprezzati i nostri spumanti e i vini con buoni prezzi medi.
In Austria e soprattutto in Germania le rigide restrizioni non permettono l’apertura dei wine shop e delle attività connesse alle bevande.
Nei lander tedeschi sono molto apprezzati i nostri vini rosati e gli spumanti. Cresce il consumo di vino biologico, negli ultimi anni i consumatori teutonici hanno imparato ad apprezzarli. In Austria crescono i consumi di bevande.
Leggera prevalenza per i vini rossi su quelli bianchi, buona tendenza per gli spumanti mentre i rosati sono una piccola percentuale. In aumento il consumo dei vini indigeni da parte delle famiglie.
Situazione difficile in Francia a causa della chiusura dei locali.
L’ e – commerce permette di rientrare delle perdite, ottime le vendite nei negozi retails- dettaglio e direttamente a privati.
Nel Regno Unito la situazione è più complicata.
La recente brexit unita alla grave pandemia british e al fatto che l’HORECA lavora al 20 % hanno messo in difficoltà il mercato delle bevande.
Anche qui in questo stato extracomunitario si è verificato un ingente incremento delle vendite tramite il settore al retail – dettaglio.
Questa tipologia di vendita ha portato i consumatori british a migliorare la conoscenza e la percezione per i vini acquistati in GDO.
Buona la tenuta complessiva per i cosiddetti Fine Wines italici ovverosia i vini di grandissimo pregio e prezzi elevati.
Umberto Faedi
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri