I Viaggi di Graspo

Graspo vola in Portogallo, tra Porto e la valle del Douro

Graspo vola in Portogallo, tra Porto e la valle del Douro Associazione G.R.A.S.P.O. vola in Portogallo, per condividere con l’Università di Porto

Graspo vola in Portogallo, tra Porto e la valle del Douro

100 custodi per 100 vitigni e una vecchia pergola di Touriga Nacional presso Quinta da Roêda – Croft Port

Associazione G.R.A.S.P.O. vola in Portogallo, per condividere con l’Università di Porto gli importanti risultati raggiunti sul tema della preservazione della biodiversità viticola in Italia e per presentare l’ultima pubblicazione “100 custodi per 100 vitigni”.

Alvaro Roseira, enologo e proprietario di Quinta do Infantado, una cantina familiare che da diverse generazioni coltiva la vite nel Douro producendo piccole quantità ma di altissima qualità

Il libro raccoglie le storie di 100 viticoltori che con grande sacrificio e perseveranza hanno salvato 100 varietà di uva dall’irrimediabile estinzione sta riscuotendo sempre più consensi ed entusiasmo in tutta Europa.

Pedevenda, Dorona, Saccola e Cavrara in degustazione presso l’Università di Porto

Un viaggio da nord a sud lungo tutta la penisola, scoprendone i vigneti più antichi e segreti, raccontando le storie uniche dei diversi territori e delle tradizioni locali grazie alla testimonianza dei custodi che hanno permesso che queste varietà di vite non siano andate perdute per sempre.

Queste varietà autoctone sono molto spesso le più resistenti e adatte a crescere nei loro territori di origine, per questo possono essere importantissime alleate per la viticoltura del futuro, considerando le nuove difficoltà che i produttori devono affrontare, in primis il cambiamento climatico.

Alcuni studenti del master Wintour presenti alla degustazione di G.R.A.S.P.O.

Il Portogallo è, dopo l’Italia, il secondo paese per numero di varietà di viti autoctone registrate, se ne contano circa

J Jorge Queiroz ed Elia Quarzago alla presentazione di “100 custodi per 100 vitigni” e degustazione G.R.A.S.P.O. presso l’Università di Porto

250, un patrimonio genetico che da secoli rende la viticoltura portoghese una delle più autentiche nel panorama internazionale.

Per questo motivo il progetto veronese ha suscitato grande interesse da parte dell’Università di Porto e l’invito del Professor Jorge Queiroz arriva a sancire un’importante alleanza sul tema della salvaguardia della biodiversità viticola.

La facoltà di scienze dell’Univesità di Porto, dove si è svolta la presentazione di 100 custodi per 100 vitigni a cura di Associazione G.R.A.S.P.O.

Nella sede del Master Wintour “Wine Tourism Innovation” si è tenuta la presentazione del libro seguita da una degustazione delle vinificazioni sperimentali di G.R.A.S.P.O.. Studenti e professori provenienti da diverse nazioni hanno potuto assaggiare vini “impossibili” perché provenienti da uve rarissime e quasi estinte, trattasi in questo caso di Dorona, Pedevenda, Cavrara e Saccola, frutto, di alcune, delle più di 100 micro-vinificazioni fatte dal gruppo di ricerca nel 2023.

G.R.A.S.P.O. in visita a Quinta do Tedo – L’agronomo Angelo Ribeiro ci accompagna nei diversi vigneti che ripidi guardano il fiume. Per salvaguardare le antiche varietà sta innestando in campo nuove piante con varietà irreperibili altrimenti nei vivai.

L’accoglienza è stata ottima e i vini hanno attirato l’attenzione del pubblico, non solito a racconti di questo

tipo, alla ricerca dell’unicità e di quella tipicità che spesso viene persa nella narrazione apolide dei vitigni internazionali.

E’ da incontri come questo che nascono discussioni e nuovi spunti per il futuro.

I suggestivi paesaggi della Valle del Douro, in questo caso i vigneti di Quinta do Tedo affacciano sul Tedo, affluente del Douro

La vetrina del Congresso OIV di Digione aveva già messo Associazione G.R.A.S.P.O. in luce rispetto alla comunità scientifica internazionale, e nuove amicizie sono nate con il centro di ricerca PORVID, che si occupa di selezione clonale e preservazione delle antiche varietà portoghesi, e con l’Istituto Superiore di Agronomia di Lisbona che coordina le attività a livello nazionale.

La barricaia di Taylor’s, in foto si possono vedere le botti da 600 litri per l’affinamento del Porto Tawny,

La delegazione G.R.A.S.P.O. è andata poi a visitare alcune delle realtà viticole più rappresentative del Porto e della Valle del Douro, dove tutti hanno a cuore l’importanza dei vecchi ceppi di vite e delle antiche varietà.

Qui effettivamente la viticoltura respira ancora di una tradizione arcaica, probabilmente dovuta

all’inaccessibilità dei suoi terrazzamenti e alle forti pendenze su cui sono piantati i vigneti, che ne hanno mantenuto l’originalità del passato.

Una bottiglia di Saccola di G.R.A.S.P.O. insieme alla vasta gamma di vini prodotti da Quinta do Infantado

In questa regione la cultura del blend è storicamente ben radicata, a partire dal vigneto, in cui si trovano spesso decine di varietà convivere nella stessa parcella, fino alla vinificazione, durante la quale quasi tutti i produttori fermentano contemporaneamente diverse uve per la produzione del Porto.

In Portogallo si apre dunque un nuovo capitolo per Associazione G.R.A.S.P.O. che riscuote sempre più riscontro e approvazione a livello internazionale, alzando ancor di più l’asticella degli obiettivi per la tutela della biodiversità viticola in Italia e all’estero.

Il viaggio continua…

 

Elia Quarzago

Foto Elia Quarzago

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