GRASPO al congresso OIV
G.R.A.S.P.O. (Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e Preservazione dell’Originalità Viticola) protagonista al 45mo Congresso Mondiale della Vite e del Vino a Digione in Francia
Ci sarà anche G.R.A.S.P.O. giovane ma dinamica Associazione Veronese che si occupa della tutela a livello mondiale dei vitigni rari a rappresentare l’Italia nell’imminente Congresso Internazionale organizzato da OIV dal 14 al 18 ottobre 2024 per celebrare i sui primi 100 anni di attività e l’apertura della nuova sede di Digione.
L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (O.I.V.) è un’istituzione intergovernativa a carattere scientifico e tecnico operante nel settore della vite e dei prodotti derivati, che, dal 2001, ha sostituito l’Ufficio Internazionale per la Vigna e il Vino, istituito con un accordo firmato il 29 novembre 1924 da Italia, Spagna, Francia, Lussemburgo, Tunisia, Ungheria, Grecia e Portogallo.
GRASPO al congresso OIV
L’O.I.V. rappresenta oggi 50 Stati membri, non soltanto Paesi produttori di vino, ma anche Paesi consumatori, interessati a conoscere e comprendere quello che avviene nel mondo enologico. L’Italia vanta una posizione di rilievo in seno all’O.I.V.,
che gli deriva non solo dal fatto di essere Paese fondatore ma anche dalla sua forza sostanziale quale primo produttore ed esportatore vitivinicolo mondiale, riflessa nella contribuzione finanziaria, nel peso specifico dei suoi voti ponderati e, non ultimo, nell’avere proposto e ottenuto a larghissima maggioranza la Sua Presidenza, con l’elezione nel luglio 2021, per un triennio, del Professor Luigi Moio, ordinario alla Federico Secondo di Napoli, enologo e produttore vitivinicolo.
Fra i principali compiti dell’O.I.V. figurano la formulazione di raccomandazioni da applicare negli Stati membri in materia di produzioni e pratiche enologiche, l’assistenza ad altre organizzazioni internazionali intergovernative, l’armonizzazione di norme internazionali e l’elaborazione di nuove.
Ed è proprio il presidente Luigi Moio a confermare l’importanza storica di questo appuntamento sottolineando che dopo il 1° Congresso mondiale organizzato in Francia, a Bordeaux nel 1928, e il 25° Congresso mondiale tenutosi a Parigi nel 2000, è la terza volta che la Francia ospita questo evento.
Questa rara occasione è un’opportunità per l’intera comunità mondiale della vite e del vino di riunirsi, scambiare idee e proporre un mondo in cui la vigna, il vino e i prodotti che ne derivano possano soddisfare sia i vincoli della produzione agricola sia le aspettative dei consumatori.
L’anno del giubileo è chiaramente un’occasione per trarre insegnamenti dalla genesi e dalle attività dell’unica organizzazione, a livello mondiale e intergovernativo, dedicata ai prodotti vitivinicoli con un eccezionale patrimonio storico e scientifico.
Ma è anche un’opportunità per considerare le sfide di questo secolo e per immaginare e innovare le risposte che permetteranno di aggiungere un altro secolo ai millenni di vitivinicoltura nel mondo.
Un invito raccolto da GRASPO chiamato a testimoniare nel corso dell’assise quanto fatto in questi anni di attività sul fronte della salvaguardia e della preservazione della Biodiversità viticola.
GRASPO al congresso OIV
“Non era facile immaginare per una realtà giovane e piccola come la nostra, conferma il presidente di GRASPO Aldo Lorenzoni, poter ambire ad una ribalta internazionale di questo livello, ma i temi forti che caratterizzano fin dall’inizio la nostra operatività come cambiamento climatico, biodiversità, nuove resilienze, valorizzazione degli storici sistemi di allevamento della vite sono oggi al centro del dibattito internazionale.
Siamo infatti fortemente convinti che la biodiversità viticola possa essere una risorsa importante per il futuro della viticoltura, sia in chiave di cambiamento climatico che per una migliore e più dinamica comunicazione delle singole identità territoriali in tutta Italia.
L’azione di G.R.A.S.P.O., anche grazie al supporto iniziale di tanti amici con cui si condividono sensibilità, visioni e quando possibile progettualità, si è sviluppata prima nell’ambito del territorio veronese ed in particolare in alta Lessinia verificando con rilievi sul campo e microvinificazioni le peculiari caratteristiche dei vitigni considerati perduti per testarne le potenzialità, sia in purezza che come supporto ai vitigni storici.
Una operatività che si è poi allargata anche ad altre realtà in tutta Italia identificando varietà ed areali dove il recupero di una più forte attenzione alla biodiversità viticola potesse essere strategica per delineare nuove prospettive produttive in un contesto oggi piuttosto omologato.
E’ iniziato così un intenso percorso di incontri e confronti con i responsabili dei centri di ricerca ed i più autorevoli ampelografi per individuare quali fossero oggi gli areali, le storie ed i vitigni più interessanti.
A Digione porteremo il risultato di questi primi anni di lavoro, di rilievi e di vinificazioni che è stato raccontato anche in alcune nostre pubblicazioni e testimoniato su riviste di settore e social dedicati.
Racconti dove forse per la prima volta accanto all’identificazione, alla storia, alle caratteristiche del vitigno e del vino vengono valorizzate le persone, che chiamiamo custodi.
Una esperienza di oltre 100.000 chilometri in tanti territori italiani, incontrando tantissimi produttori, eseguendo numerosissimi prelievi di materiale vegetale per stabilire l’identità dei vitigni, scoprendo ad oggi 15 nuove varietà di uva e realizzando solo nell’ultima vendemmia oltre 100 microvinificazioni.”
“Questo anniversario, conclude Moio, serve a rendere omaggio al passato, a celebrare il presente e a porre le basi per il secolo venturo.
Una nuova era, marcata dalla trasformazione digitale e dai cambiamenti climatici, a cui il settore vitivinicolo dovrà adattarsi.
Nel contesto della moderna economia globalizzata, l’OIV si adopera per creare il consenso tra gli Stati membri e così facilitare il commercio e la produzione internazionale e renderli più sostenibili.
Tale consenso si manifesta tramite le risoluzioni dell’OIV, che definiscono e raccomandano le migliori pratiche di produzione sostenibile, le quali si ripercuotono direttamente sul prodotto finale e la sua commercializzazione.
L’annuncio di un Anno internazionale della vigna e del vino, oltre all’elevato valore simbolico, ha come scopo quello di stimolare e animare incontri e dibattiti di natura scientifica, tecnica e culturale in tutti paesi vitivinicoli del mondo sotto il tema generale “La vigna e il vino di domani”.
Il viaggio continua…
Luigino Bertolazzi
Foto di Aldo Lorenzoni
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