A Golosaria GRASPO porta le sue 100 storie di Biodiversità Viticola
“.. Il primo laboratorio della qualità è proprio nei territori custodi di una biodiversità straordinaria e unica perché i prodotti alimentari sono fattori di sviluppo del senso di appartenenza nelle varie comunità rurali.
Infine, gli ultimi vent’anni hanno dimostrato che lo sviluppo nasce dalla presa di coscienza di questa ricchezza, sulla quale è stata applicata una straordinaria creatività ..”
Questo il pensiero di Paolo Massobrio che con Marco Gatti ha aperto l’ultima edizione di GOLOSARIA nella nuova location del quartiere fieristico milanese di Rho, una edizione ricca di oltre 300 produttori che hanno portato il meglio dell’enogastronomia italiana declinati nei concetti di colleganza, territori, identità e futuro.
Concetti, ha spiegato Massobrio davanti alle migliori 100 cantine Top Hundred 2024 e Top Storici 2024, che sono alla base anche della preziosa azione di GRASPO sul fronte del recupero dei vitigni rari conditi da un pizzico di pazzia perché ricercare e microvinificare ogni anno oltre 100 vitigni a rischio estinzione non è cosa semplice.
G.R.A.S.P.O., ovvero Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e la biodiversità viticola. G.R.A.S.P.O. hanno spiegato i fondatori Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi, nasce dall’idea fondamentale che il recupero di antichi vitigni abbandonati e la ricchezza della biodiversità viticola possa essere una risorsa importante per il futuro della viticoltura, sia in chiave di cambiamento climatico che per una migliore e più dinamica comunicazione delle singole identità territoriali ed oggi coinvolge numerosi professionisti e viticoltori sensibili di tutta Italia.
A Golosaria l’azione di G.R.A.S.P.O.,
anche grazie al supporto iniziale di tanti amici con i quali condividiamo sensibilità, visioni e quando possibile progettualità, si è sviluppata prima nell’ambito del territorio veneto ed in particolare in alta Lessinia verificando con rilievi sul campo e microvinificazioni le peculiari caratteristiche dei vitigni considerati perduti per testarne le potenzialità, sia in purezza che come supporto ai vitigni storici.
Una operatività che si è poi allargata anche ad altre realtà in tutta Italia identificando varietà ed areali dove il recupero di una più forte attenzione alla biodiversità viticola potesse essere strategica per delineare nuove prospettive produttive in un contesto oggi piuttosto omologato.
E’ iniziato così un intenso percorso di incontri e confronti con i responsabili dei centri di ricerca ed i più autorevoli ampelografi per individuare quali fossero oggi gli areali, le storie ed i vitigni più interessanti.
Il risultato di questi primi anni di lavoro, di rilievi e di vinificazioni è stato raccontato in alcune nostre precedenti pubblicazioni e testimoniato su riviste di settore e social dedicati.
Racconti dove forse per la prima volta accanto all’identificazione, alla storia, alle caratteristiche del vitigno e del vino vengono valorizzate le persone, che chiamiamo custodi.
Una esperienza di oltre 200.000 chilometri in tanti territori italiani, incontrando tantissimi produttori, eseguendo numerosissimi prelievi di materiale vegetale per stabilire l’identità dei vitigni, scoprendo ad oggi 15 nuove varietà di uva e realizzando solo nell’ultima vendemmia oltre 100 micro vinificazioni.
Un lungo viaggio di incontri e scoperte che abbiamo voluto raccontare nel nostro ultimo libro, che non può essere esaustivo e non vuole neanche essere un mero catalogo di aziende e vitigni a rischio estinzione ma una esperienza immersiva in questo mondo spesso dimenticato che tocca tutte le regioni italiane.
Un viaggio ricco di storie originali, che GRASPO ha illustrato anche a RAI NEWS 24, spesso caratterizzate da autentico eroismo ma anche un racconto di quanto istituzioni, centri di ricerca ed ampelografi di tutta Italia hanno fatto per identificare e preservare questi vitigni.
Un testo organizzato anche in capitoli territoriali cercando di contestualizzare, dove possibile, aziende e cultivar nei relativi territori, finalizzato comunque a far conoscere per ogni vitigno a rischio estinzione incontrato nel percorso di ricerca, la persona o l’azienda che di questo vitigno è diventata custode.
Fortemente convinti che la vera sostenibilità in vigna parte dalla tutela e dalla salvaguardia della biodiversità viticola di ogni territorio, abbiamo inoltre inserito nel testo anche alcune storie di sindaci, di piccole comunità, di associazioni ed aziende che condividendo questo nostro pensiero hanno collettivamente e concretamente contribuito alla salvaguardia della biodiversità viticola locale anche tutelando vecchie vigne, storici sistemi di allevamento ed ancestrali pratiche agricole.
Un percorso suggestivo che anche a Golosaria non poteva non finire nei calici con una delle degustazioni “impossibili” di GRASPO, 12 vini incredibili da 12 vitigni rarissimi raccontando di territori, di collegamenti genetici, di identità e di custodi come Giuliano Bosio ed il suo Baratuciat che proprio Paolo Massobrio aveva valorizzato cogliendone fin dall’inizio il suo grande valore.
Il viaggio continua…
Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi
Foto di Gianmarco Guarise
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