In questi tempi difficili per condividere qualsiasi esperienza Go Wine ha fatto il grande sforzo di organizzare uno dei suoi classici appuntamenti. Barolo, Barbaresco & Roero e altri volti del Nebbiolo a Roma. In piena sicurezza ed osservando ogni prescrizione in vigore, ancora una volta nelle sale dell’Hotel Savoy si è celebrata la festa di uno dei vitigni più importanti e titolati dell’ampelografia nazionale, già rimandata a marzo.
Il numero degli appassionati accorsi è stato limitato soltanto dal contingentamento e dalla turnazione, ma quelli che sono riusciti ad assicurarsi la presenza in sala hanno trascorso un paio d’ore nel segno dell’eleganza enoica. La formula è stata quella della doppia sala ormai consolidata per Go Wine.
Da una parte “l’enoteca” con tante referenze disponibili all’assaggio grazie al lavoro professionale dei sommelier, che integrano il servizio costruendo un percorso tematico di degustazione insieme agli ospiti intervenuti. Dall’altra i banchi d’assaggio con i produttori che presentano la loro gamma di vini e con cui discutere anche di vari aspetti della viticoltura del loro territorio.
L’escursione tra vini con queste caratteristiche qualitative è stata una gioia per gli appassionati e non si è trattato di fare distinzioni tra buoni e cattivi. Davanti a tanta qualità diffusa il gioco è stato più quello di individuare lo stato del vino, capirne gli stili ed individuare quelli più nelle proprie corde.
Tipi di legno utilizzati, permanenze, rese e sistemi di vinificazione è qui che si è giocata la partita del gusto. Tratto comune certamente l’eleganza propria del vitigno, ma anche il tannino sul quale spesso si sottolineano le differenze. Quelli che sanno trovare l’equilibrio tra eleganza e potenza hanno conquistato stuoli di ammiratori in tutto il mondo. Di questa razza ed anche per le caratteristiche del tannino già pienamente apprezzabile, nell’enoteca sicuramente si sono fatti notare:
Barolo Rocche Costamagna 2016, frutta piccola e grande che si alterna in ampiezza introducendo note di viola. tannino piacevole e lunga persistenza.
Albugnano Doc Superiore di Roggero, Il corredo speziato arricchisce il frutto accompagnato da un tannino già morbido e senza spigoli.
Barolo Vigna Lazzairasco 2016 di Guido Porro, anche qui i richiami di spezie dolci e ai chiodi di garofano contribuiscono al sorso che si segnala per potenza e struttura, con presenza tannica ancora importante ma che lascia intravedere tutta le sua potenzialità futura.
I Nebbiolo d’Alba Marello dell’Azienda omonima e Mirinè 2018 di Paolo Manzone, di grande bevibilità e gusto senza però rinunciare ad un propria importanza nello spessore dei contenuti.
Barbaresco Vallegrande 2015 F.lli Grasso, vino di struttura e tannino importante ma corredato di grande freschezza, in cui si alternano richiami di bosco, ciliegia matura, tabacco dolce e note balsamiche verdi.
In sala ottima prova per i vini di Belcolle che fanno dell’equilibrio tra bevibilità e struttura le sue armi, ma anche quelli di Bric Castelvej hanno ben figurato, specialmente con il Panera Alta Roero Riserva.
Ottimi come sempre i vini di Cantina dei produttori di nebbiolo di Carema, come il Carema Classico Doc che gioca tra frutto maturo, quasi sotto spirito e ampie sfumature di spezie che ne caratterizzano il bouquet, ma senza però inutili ridondanze.
Grande sorpresa per i Barbaresco di Nada tra cui il Casot di gusto ed eleganza estremi, misurato ed equilibrato verso l’alto in tutte le componenti per mantenersi di grande godibilità fino all’ultimo millimetro della sua persistenza golosa.
Sullo stesso banco d’assaggio Poderi Moretti con una gamma di vini veramente interessanti specialmente con gli splendidi Roero 2015 Benedett e Ginis con quest’ultimo estremamente gustoso nelle note di frutti di bosco e lievi speziature e, che malgrado struttura e grado alcolico riesce a mantenersi snello e altamente beverino.
Impossibile non sottolineare la presenza della Distilleria Sibona, con le sue grappe straordinarie che affinano in botti di altri distillati ricevendone un profilo gustativo unico. Tra tutte quelle presenti grande successo per le Riserve invecchiate in botti di Rum e di Sherry che per molti hanno rappresentato un’ottima chiusura.
Bruno Fulco
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