Barolo, Barbaresco, Roero e gli altri volti del Nebbiolo in Piemonte. Questo era il tema della degustazione che come tutti gli anni a Roma l’Associazione Go Wine dedica ad uno dei vitigni e, ad una delle regioni più importanti della viticultura italiana.
Ormai un grande classico dell’Associazione che anche quest’anno è riuscita nell’intento di richiamare all’interno delle sale dell’Hotel Savoy un gran numero di appassionati. Come sempre a fare gli onori di casa ha pensato il Presidente dell’Associazione Massimo Corrado, che ha introdotto professionisti del settore e nuove leve della passione enoica, all’interno di questo territorio tra i più pregiati dell’intera viticultura italiana.
Tra i banchi d’assaggio il territorio più indagato è stato quello delle colline intorno ad Alba, con le sue denominazioni che hanno il Nebbiolo come artefice principale del successo dei loro vini. Un vitigno che non delude mai e che è in grado di produrre espressioni di eleganza eccezionale se allevato con dedizione.
Elemento che localmente travalica le questioni dell’agricoltura per divenire vero e proprio elemento culturale. Tante le Cantine presenti in sala e nell’insieme un grande livello qualitativo, che gli intervenuti hanno mostrato di apprezzare non poco.
Aziende note al grande pubblico ed altre meno. Aziende che visto il numero esiguo di bottiglie prodotte, vengono distribuite quasi totalmente sulla piazza estera in nome delle logiche di mercato e che quindi altrimenti, è possibile incontrare solo intorno al loro territorio d’origine.
Questo è uno dei valori aggiunti che rende veramente interessanti le degustazioni organizzate dall’Associazione Go Wine. A dimostrazione di ciò qualche nome su tutti senza far torto a nessuno, la Cantina Bric Cenciurio di Barolo, quella dei F.lli Moscone di Monforte d’Alba e Moccagatta di Barbaresco, i cui vini difficilmente sono presenti tra gli scaffali delle enoteche e carte dei vini della ristorazione romana.
L’elenco delle cantine protagoniste del banco d’assaggio:
Batasiolo – La Morra (Cn); Bolmida Silvano – Monforte d’Alba (Cn); Bric Castelvej – Canale (Cn); Bric Cenciurio – Barolo (Cn); Bricco Maiolica – Diano d’Alba (Cn); Cà Nova – Bogogno (No); Cantina dei Produttori di Nebbiolo di Carema – Carema (To); Cordero di Montezemolo – La Morra (Cn); L’Astemia Pentita – Barolo (Cn); La Rachilana – Monforte d’Alba (Cn); Massucco F.lli – Castagnito (Cn); Moccagatta – Barbaresco (Cn); Monchiero F.lli – Castiglione Falletto (Cn); F.lli Moscone – Monforte d’Alba (Cn); Poderi Moretti – Monteu Roero (Cn); Ponchione Maurizio – Govone (Cn); Guido Porro – Serralunga d’Alba (Cn); Sarotto Roberto – Neviglie (Cn); Sordo Giovanni – Castiglione Falletto (Cn); Travaglini – Gattinara (Vc); Vite Colte – Barolo (Cn); Associazione “Albugnano 549” con le cantine: Cà Mariuccia – Albugnano (At); Cantina Fasoglio – Aramengo (At); Cascina Penseglio – Albugnano (At); Pianfiorito – Albugnano (At); Roggero Bruno e Mauro – Albugnano (At); Tamburnin – Castelnuovo Don Bosco (At); Terre dei Santi – Castelnuovo Don Bosco (At).
Bruno Fulco
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