Il Barolo è un vino austero ma generoso intimamente legato al Risorgimento italiano. Vino che, come tutti i grandi vini, richiede competenza e passione. A pochi chilometri da Alba, ai piedi della collina di Barolo e precisamente nel comune di Castiglione Falletto (CN), l’azienda Agricola Sordo Giovanni si prende cura di 53 ettari di Nebbiolo regalando vini di alto livello qualitativo.
E non è un caso se il Sordo Barolo Movigliero del 2012 ha vinto l’Oscar Douja D’or 2016. Monvigliero un vigneto storico nel comune di Verduno considerato dai ricercatori e dagli esperti un “gran cru” tra i più vocati della zona: bella esposizione, altitudine tra i 280 3 i 320 metri sul livello del mare. Una vigna che regala un vino dal bouquet ricco, persistente, con una buona struttura con tannini e acidi in perfetto equilibrio: un grande vino da invecchiamento.
Anche l’annata 2011 è stata generosamente premiata: James Suckling l’ha premiata con ben 93 punti. Ma tutti i CRU Barolo Sordo risultano ampiamente premiati. Sempre James Sucking premia ben 6 Barolo Sordo: Barolo Rocche di Castiglione 2012, Barolo Ravera 2012 e Barolo Parussi 2012 e Barolo Monvigliero 2012 con un punteggio di 93 punti. Il Barolo Gabutti 2012 e il Barolo DOCG 2012 con 90 punti.
Wine Enthusiast ha premiato 2 Cru di Barolo Sordo con ben 92 punti il Barolo DOCG Perno 2012 e 91 punti il Barolo DOCG Parussi 2012, Decanter World Wine 2016 premia 3 Cru di Barolo DOCG Sordo 2012 con ben 95 punti (Medaglia d’Oro) per il Barolo DOCG Monvigliero 2011 e questo solo per ricordare qualche premio ottenuto dai vini prodotti dall’Azienda Sordo Giovanni.
L’Azienda Sordo, ormai presente da tre generazioni sul panorama enologico italiano, continua oggi con Giovanni l’impegno una passione nata agli inizi del ‘900che la porta avanti nel rispetto della tradizione senza dimenticare l’innovazione. Grandi botti di rovere per l’affinamento, vendemmia a mano per la selezione dei grappoli ed estrema cura in tutto il processo di lavorazione per ottenere un grande barolo all’altezza della storia e della tradizione.
Roberta Capanni
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