La seconda domenica di novembre di ogni anno ricorre la Giornata Nazionale del Ringraziamento, che ha le sue origini nel lontano 1951 su iniziativa della Coldiretti. Da allora viene celebrata anche a livello provinciale e viene riproposta nel periodo che va dalla festa di San Martino, 11 novembre, alla festa di Sant’Antonio Abate, 17 gennaio, benché venga territorialmente commemorata fin dai primi di novembre, in concomitanza ad eventi locali dove i frutti della terra siano protagonisti.
Nel 1973, con la pubblicazione del documento pastorale “La Chiesa e il mondo rurale italiano”, la festa è stata assunta dalla Chiesa italiana, per far sentire la vicinanza a tutti gli agricoltori, onde esprimere gratitudine per la loro fatica da cui la vita sacramentale trae materia: acqua, olio, pane, vino, “frutti della terra e del lavoro dell’uomo”, con la benedizione dei lavoratori agricoli, dei loro strumenti e prodotti.
La 63ª Giornata è un’occasione per dire un nuovo “grazie”, umile ma eccelso atto, doveroso secondo gli intenti originari, per suggellare la fine della stagione agraria, per riunire la base associativa in un momento di festa aperto alla cittadinanza e per proporre spunti e riflessioni sul presente e sul futuro del settore primario, specie in momenti critici come gli attuali.
«Ogni uomo e ogni comunità si uniscono, con spirito di solidarietà, ai lavoratori della terra nell’affermazione dei diritti, nell’impegno per la risoluzione dei problemi e nel “dire grazie”. I frutti della terra, non dimentichiamolo, entrano in tutte le case (di campagna e di città o metropoli) e li ritroviamo su tutte le tavole delle nostre case. Tutti dobbiamo “dire grazie”. Credo che sia importante per tutti noi recuperare lo spirito di San Francesco di Assisi che ci apre alla contemplazione del Signore per tutte le creature e per tutti i frutti della terra. Alla scuola di San Francesco impariamo a “dire grazie”», scrive Don Gabriele Gerini, Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Toscana, in una lettera pubblicata sul sito della Coldiretti toscana, ricollegandosi alle parole di Papa Bergoglio.
Nel messaggio dei Vescovi italiani rivolto ai “Giovani protagonisti nell’agricoltura” per l’occasione di quest’anno, si legge: «Vi siamo grati e sentiamo che questa vostra vocazione rinnova l’intera società, perché il ritorno alla terra cambia radicalmente un paese e produce benessere per tutti, ravviva la luce negli occhi degli anziani, che non vedono morire i loro sforzi, interpella i responsabili delle istituzioni».
E ancora: «Pensiamo anche ai giovani immigrati, che lavorano nei campi, negli allevamenti, nella raccolta della frutta. Anche a voi suggeriamo di fare di tutto per esprimere una qualità e una professionalità crescente, in particolare attraverso lo studio e la conoscenza delle lingue, per farvi apprezzare ed entrare così a fronte alta nel mercato del lavoro rurale, che vi riconosce ormai indispensabili».
In proposito si segnala che domenica 17 novembre, nella chiesa di Portacomaro, terra di origine di Papa Francesco, alla presenza del Vescovo Mons. Francesco Ravinale, la Giornata Provinciale del Ringraziamento si concluderà la settimana di “Anteprima della Barbera d’Asti DOCG e del Grignolino d’Asti 2013”, il Meeting di degustazione in collaborazione con il Centro Studi Vini del Piemonte rivolto a giornalisti, tecnici ed operatori del settore. Al centro delle iniziative, il presidente provinciale e il direttore, Roberto Cabiale e Antonio Ciotta, metteranno i grandi sviluppi registrati dal progetto Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana”.
Maura Sacher
m.sacher@egnews.it
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