Tribuna

Giornata Mondiale dell’acqua

Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’Acqua
La risorsa idrica è sempre più critica per oltre 2 miliardi di persone nel pianeta che, come ha ricordato il Papa oggi il Papa dopo l’Angelus domenicale, non hanno ancora accesso all’acqua potabile e più di 4 miliardi non dispongono di servizi igienico-sanitari.

Francesco ha invitato a riflettere sul valore di “questo meraviglioso e insostituibile dono di Dio”, che ha un forte valore sia religioso sia economico-sociale, mentre abbiamo esempi di come tante risorse idriche vengano disperse per incuria, sciupate, rovinate, inquinate, nonché variamente sfruttate a diversi fini e per diversi profitti.

È facile ripetere oggi, in questa ricorrenza, quanta acqua nelle attività produttive mondiali viene utilizzata per l’agricoltura, gli allevamenti animali, la trasformazione delle carni destinate all’alimentazione umana.
Ma non vogliamo insistere su un argomento che alcuni considerano una questione etica.
Mentre possiamo riflettere su quanta acqua sprechiamo nel nostro piccolo ambito domestico, al di là della comune pratica igienica. Ci raccontano che 80 lavatrici a pieno carico o 33 docce da 10 minuti equivalgano al consumo di 4.000 litri di acqua.
Ma quanta ne sprechiamo lasciando il rubinetto aperto con l’acqua che scorre quando ci laviamo i denti!
Si tratta dell’«acqua nascosta» e che, cambiando le nostre abitudini, potremmo risparmiare.

Non tutti i cibi che assumiamo hanno la stessa “impronta idrica” (indicatore che comprende l’uso diretto dell’acqua, es. domestico, e indiretto, es. l’acqua necessaria per produrre beni e servizi).

La Fondazione Barilla, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 marzo, dopo aver fotografato la situazione idrica nei Paesi della UE, porta all’attenzione un’iniziativa nata per diffondere la cultura delle diete sostenibili.

Si tratta del progetto europeo, SU-EATABLE LIFE, che mira a promuovere l’adozione di menù sani e accettabili a partire dalle mense aziendali e universitarie, adottando una dieta sostenibile rispetto ad una non sostenibile.

«Questo perché un pasto sostenibile richiede all’incirca 1.000 litri di acqua rispetto ai circa 3.000 di un menù “idrovoro”. Basterebbe bilanciare gli alimenti durante i pasti, limitando la frequenza degli ingredienti meno vantaggiosi per salute e ambiente a favore di quelli più sostenibili, per risparmiare fino a 4.000 litri di acqua a persona al giorno ed essere parte di un cambiamento globale», ha dichiarato Marta Antonelli, Direttore della Ricerca di Fondazione Barilla.

«Per fare bene al Pianeta ed essere sostenibili a tavola, non serve necessariamente rinunciare alla carne o ai piatti della nostra tradizione gastronomica», ha spiegato Riccardo Valentini, Professore all’Università degli Studi della Tuscia, coordinatore progetto SU-EATABLE LIFE e membro dell’Advisory Board di Fondazione Barilla.

Quindi vengono sintetizzate tre regole d’oro da seguire per risparmiare acqua, senza rinunciare al piacere del cibo:
1. Adottare una dieta ricca di verdura, legumi, frutta e cereali integrali, che consente di risparmiare fino a circa 2.000 litri di acqua per singolo pasto rispetto a un menu a base di carne.
2. Ridurre gli sprechi alimentari, giacché ogni volta che sprechiamo il cibo stiamo buttando via anche tutta l’acqua che è servita per produrlo.
3. Bere molta acqua, preferendo, quando possibile, l’acqua di rubinetto, ricordando che, per ogni bottiglia da 1,5 litri di acqua che acquistiamo, consumiamo ulteriori 1,9 litri di acqua in più per le operazioni di imbottigliamento, i processi industriali, l’imballaggio e il trasporto.

Possiamo, di nostro, aggiungere alcuni altri semplici, banali, suggerimenti per risparmiare acqua nelle nostre abitudini domestiche quotidiane:

a) Utilizzare l’acqua del lavaggio delle verdure per riempire bottiglie per poi annaffiare le piante o il giardino.
b) Scolare l’acqua della pasta sopra stoviglie da lavare perché è altamente sgrassante.
c) Preferire la doccia al posto della vasca da bagno e chiudere il rubinetto mentre ci si insapona.
Altro ancora potrebbe venire in mente a tutti, rendendoci universalmente responsabili del grande bene che abbiamo a disposizione.

Maura Sacher

 


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