Il fascino dello storico (1908) Parkhotel Holzner sul Renon
Un angolo di paradiso per una vacanza all’insegna del relax e della buona tavola, garante lo chef stellato Stephan Zippl.
Se cercate un angolo di paradiso per un breve soggiorno (weekend) o una vacanza più lunga a contatto con la natura, lontani dal caos cittadino, non scoraggiatevi dei 14 tornanti mozzafiato che dovrete affrontare per salire sull’Altopiano del Renon.
Ma se proprio non volete con la vostra automobile zigzagare tra i muretti a secco che sostengono gli splendidi vigneti a picco sulle Valle dell’Isarco, nessun problema.
C’è una seconda opzione, altrettanto spettacolare: la funivia del Renon (un tempo cremagliera, oggi moderna cabinovia).
Dal centro storico di Bolzano in 12 minuti vi porta proprio all’ingresso dello storico Park hotel Holzner costruito nel 1908, un anno dopo l’inaugurazione della ferrovia del Renon.
Holzner, famiglia storica dell’Altopiano, quattro generazioni di albergatori
Adagiato sul versante meridionale del soleggiato Altopiano del Renon, il Parkhotel Holzner custodisce quasi 120 anni di storia: dal turismo di inizio Novecento ai giorni nostri.
La struttura è un esempio tra i più rappresentativi dello stile Liberty alpino, lo “Schweizer Alpenstil”, che si sposa in maniera armonica con le esigenze moderne senza rinunciare al comfort.
Il Parkhotel Holzner, oltre a mantenere il fascino della Belle Epoque, è infatti il luogo ideale per vivere una vacanza a misura di famiglia tra relax, divertimento, wellness ed eccellenti proposte gastronomiche.
Il Parkhotel Holzner vanta una storia centenaria che affonda le radici a inizio ‘900 con Hans Holzner e sua moglie Maria.
Si susseguono, successivamente, altre due generazioni fino a giungere a quella attuale di Wolfgang e Monika Holzner.
Nel corso degli anni l’hotel ha vissuto numerose trasformazioni, alcune importanti.
Oggi è una struttura moderna ricca di richiami storici (mobili antichi, lampadari, affreschi dell’epoca alle pareti) che richiamano il passato e si inseriscono splendidamente nella realtà di oggi.
Ambienti accoglienti dove rilassarsi con tutta la famiglia e dove i bambini sono i benvenuti.
Un hotel familiare che rivolge un’attenzione particolare ai bambini
Non è un caso, infatti, che l’hotel faccia parte del gruppo “Familienhotels Südtirol”, accoglienti strutture specializzate nell’offrire vacanze all’insegna del comfort e dei servizi d’alta qualità anche a misura di bambini.
Ricchi programmi di intrattenimento, aree giochi e spazi interni ed esterni esclusivamente dedicati a loro.
In particolare, la struttura dispone di un parco di 10 mila metri quadrati dove i piccoli ospiti possono giocare tra scivoli, altalene, casette e dove le caprette, gli alpaca, le pecore vigogna e le lepri dello ‘’Zoo delle coccole’’ attendono di farsi accarezzare.
Gli adulti possono dilettarsi, invece, tra una partita a bocce e una partita di tennis nei campi in terra battuta disponibili tutto l’anno.
Con o senza istruttore, noleggiare gratuitamente una mountain-bike per scoprire l’Alto Adige su due ruote oppure optare per un’escursione in alta montagna.
La struttura dispone, in aggiunta, di un’area wellness completa di piscina interna ed esterna, aree relax, sauna panoramica e Liberty Spa di 880 metri quadrati con un’ampia gamma di trattamenti benessere.
Di alto livello le proposte gastronomiche dell’hotel e del ristorante gourmet
Di alto livello le proposte gastronomiche dell’albergo che privilegiano i prodotti altoatesini, reperiti presso le aziende locali e scelti sulla base della stagionalità.
A tal proposito, oltre al ristorante dell’Hotel, l’Holzner può vantare anche un ristorante gourmet: il Restaurant 1908 guidato dallo chef stellato Stephan Zippl.
Nel novembre scorso ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della Stella Michelin e sempre dalla guida francese la Stella Verde.
Premia un tipo di cucina sostenibile per metodo, filosofia, stagionalità.
Riconoscimento che va ad aggiungersi ai Quattro Cappelli della guida Gault Millau e alle Tre Forchette della guida Falstaff Restaurant.
Sostenibilità ambientale e risparmio energetico con emissioni zero
Il Parkhotel Holzner porta avanti con convinzione il concetto di sostenibilità che si concretizza negli ambiti più svariati tra cui quello energetico e sociale.
«Il tema della sostenibilità ci sta molto a cuore e abbiamo optato per delle scelte in linea con ciò in cui crediamo”
sostiene Wolfgang Holzner.
«Ne sono un esempio il riscaldamento a biomassa che ci consente di riscaldare tutti gli ambienti a emissioni zero.
L’adesione al piano Green Energy che, fin dal 2019, permette di produrre energia 100% green.
Molto importante è, poi, la sostenibilità sociale: l’attenzione per i nostri collaboratori che vogliamo formare al meglio e tenere con noi il più a lungo possibile».
Lo storico trenino con carrozze d’epoca che percorre l’Altopiano
Il Parkhotel Holzner 4 stelle Superior di Soprabolzano è servito da uno storico trenino con vagoni d’epoca che collega Soprabolzano e Collalbo.
Un tragitto di poco più di 6 chilometri: l’esperienza merita di essere vissuta anche solo per il magnifico panorama offerto dallo spettacolo di incomparabile bellezza delle Dolomiti.
Il Restaurant 1908, il regno dello chef stellato Stephan Zippl
Una delle carte vincenti che il proprietario Wolfgang Holzner ha voluto giocare nel 2016 è stata la decisione di puntare su un ristorante gourmet all’interno del Parkhotel.
Con ingresso separato: sette tavoli, 25 coperti.
Vincente anche la scelta dello chef: il giovane e talentuoso Stephan Zippl, originario del Renon, con esperienze importanti in Italia (valga per tutti l’esperienza maturata per due anni al Restaurant St. Hubertus di Norbert Niederkofler, 3 stelle Michelin) e all’estero (con Simon Taxachter al Rosengarten di Kirchberg in Tirol, due stelle Michelin).
Classe 1988, Stephan Zippl è nato e cresciuto sul Renon.
Conosce molto bene il territorio altoatesino dove seleziona prodotti e materie prima regionali di alta qualità per la creazione di piatti che si distinguono per aromi, contrasti sensoriali, consistenza.
Scelta guidata dal concetto di sostenibilità che va oltre la stagionalità e trova la sua massima espressione nella volontà di sostenere i piccoli produttori locali collaborando con loro al fine di valorizzare in maniera sinergica i prodotti del territorio.
Nei suoi piatti i colori, i profumi, i sapori dell’Alto Adige
Filosofia che abbiamo avuto l’opportunità di toccare con mano visitando nei pressi delle Piramidi di Terra del Renon il maso Buchhütterhof di Thomas Messner, le cui galline vivono rigorosamente all’aria aperta.
O ancora: le erbe dell’orto, i fiori di campo, la verdura e la frutta bio del maso Aspinger a Barbiano.
Qui, in un’oasi di pace Harald Gasser e Petra Ottavi, romana d’origine, altoatesina d’adozione, coltivano con passione e amore per la natura oltre 800 varietá di verdure rare, ormai dimenticate, di cui si era persa la memoria.
I contadini e gli allevatori del Renon sono presenti nei menu non solo del ristorante gourmet 1908, ma anche nei piatti proposti dalle cucine dell’hotel.
Ad esempio i vitelli, i maiali, i tacchini, i polli biologici del maso Migler.
E, assoluta rarità, le mitiche carni giapponesi più pregiate al mondo Wagyu, carni dei manzi allevati nel maso Oberweidacher e alimentati con fieno, fiori di montagna, mele, la sansa delle olive dal giovane allevatore Stefan Rottensteinter.
La principale differenza tra la razza Wagyu e tutte le altre razze consiste nel fatto che questi bovini sono in grado di immagazzinare molto più grasso tra le fibre muscolari.
La carne risulta quindi particolarmente tenera e gustosa. Il piccolo allevamento del Renon rappresenta qualcosa di unico.
I manzi possono godersi ogni giorno l’erba di montagna, l’aria fresca e uno stile di vita tranquillo al pascolo, come abbiamo potuto verificare personalmente.
Per quanto riguarda il pesce, infine, la scelta non poteva che cadere su un allevamento altoatesino: la pescicoltura di Stefan Schiefer che a San Leonardo di Passiria utilizza l’acqua di sorgente di una valle incontaminata per alimentare con mangimi di alta qualità trote e salmerini.
Amore per il territorio, rispetto della materia prima, creatività
Amore per il territorio e per la propria terra, rispetto rigoroso della materia, creatività non disgiunta da un pizzico di provocazione:
questa la filosofia che ha consentito a Stephan Zippl di conquistare dopo sei anni la stella Michelin.
Meritatissima. La sua sperimentazione di sapori nuovi e inconfondibili quali la dolcezza, l’acidità, la piccantezza e la croccantezza è rappresentata dalla formula da lui ideata dei “quattro passi”.
Sono i quattro passi che Stephan invita a fare nel suo mondo culinario dal nome RE VIER: in lingua tedesca”revier” significa regno, territorio, e “vier” quattro, ossia i quattro elementi alla base della cucina del Restaurant 1908.
Il menu degustazione da tre, cinque o sette portate rappresenta il meglio della sua filosofia.
Nei giorni scorsi abbiamo sperimentato il menu più impegnativo (da sette portate) con gli abbinamenti enoici affidati al funambolico maitre Markus Schnitzer.
Dopo gli “amuse bouche” iniziali l’onore di aprire le danze spetta a Sua Maestà il carpaccio di Wagyu dell’allevamento Oberweidacher di Stefan Rottensteinter:
funghi Shiitake, cavoli pakchoi, pera fermentata, tendine d’Achille, pepe di montagna. Piatto abbinato al Grüner Veltriner 2020 di Manfred “Manni” Nössing Maso Hoandlhof (Valle Isarco).
Una bontà.
E’ poi la volta dell’asparago Margarete di Terlano proposto con la tradizionale salsa bolzanina, l’aglio orsino, l’erba cipollina e la terra.
Una piacevole rivisitazione del piatto tradizionale di primavera. Vino abbinato il Pinot Bianco Vorberg Riserva 2019 della Cantina di Terlano.
Da standing ovation il salmone del Danubio dell’allevamento altoatesino Schiefer: beurre blanc (salsa calda di burro), lattuga, semi di girasole, camomilla, uova di pesce.
Vino abbinato il Feldmarschall von Fenner 2019 Müller Thurgau prodotto in quota (1000 metri) dalla cantina Tiefenbrunner (Niclara, frazione di Cortaccia).
Breve pausa ed ecco la trippa dell’allevamento di Helmut Staffler di Siffiano: patata, asperula, ribes al rum, airbag di patate, scalogno. Altra provocazione (riuscita) che ho apprezzato nel matrimonio d’amorosi sensi con il Souvignier Gris 2017 della Tenuta Biohof Gandberg Abendrot di Thomas Niedermayr (San Michele Appiano).
Altra pausa, doverosa, in attesa dell’agnello alpino dell’azienda Unterweidacher: menta, grano saraceno, rakyo, cerfoglio bulboso.
Non poteva mancare l’abbinamento con uno dei vini simbolo dell’Alto Adige: il Frauenriegel (Merlot e Cabernet Franc) di Peter Dipoli (Egna).
Dulcis in fundo il Caramello Liquirizia dell’azienda Aspingerhof di Arald Gasser:
fieno, mela, prezzemolo, caramello salato, polypodium. Abbinato al dessert un nettare degli dei:
il Petit Manseng Amphora Hoch Klaus di Cornedo all’Isarco. Una chicca, rara e preziosa che il maitre del Restaurant 1908 nonchè mastro cantiniere Markus Schnitzer ha voluto regalarci a conclusione del percorso culinario tra i colori, i profumi e i sapori dell’Altopiano del Renon.
Che altro aggiungere? Semplicemente chapeau. In alto i calici. (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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