Monica Rossetti brasiliana, di origine vicentina, enologa con ben 32 vendemmie all’attivo da quindici anni fa sia la vendemmia in Italia e la vendemmia in Brasile, le stagioni opposte nei due emisferi.
Barbara Tamburini Toscana, enologa fa vini per molte realtà italiane e a giudicare dai premi che ricevono i suoi vini ha la patente, ma vola dai clienti in mezzo mondo l’ultima volta che ho parlato con lei era sull’ A 380 diretta Los Angeles.
Le ho conosciute in occasione del Concorso Mondiale di Bruxelles dove anch’io come loro sono andato a fare il degustatore, ma non le ho conosciute esattamente li, le ho conosciute ballando, si ballando come un forsennato la disco music degli anni ottanta.
Barbara è dolcissima e si stupisce delle sue capacità nel ballo, mentre Monica è la forza della natura il calore del Brasile esce a fiotti da quel corpo esile, ma compatto, ci siamo divertiti.
Come in tutte le occasioni dopo la danza due chiacchiere e si scopre che questa bella bionda sudamericana è una delle più grandi studiose del mondo del vino non solo in Sud America, ma anche in Italia segue aziende di altissimo livello, per citare una per tutti il Gruppo Lunelli ( Ferrari ecc.) . pensate che attualmente ha messo in commercio lo spumante per le olimpiadi di Rio, se vi sembra poco.
Barbara anche lei grande studiosa, ha consulenze enologiche in tutte le regioni d’Italia e la sua caratteristica di interpretare i vini rispettando i territori che sia in Piemonte o in Sicilia, la sua specialità è proprio di trovare il massimo da ogni territorio e da ogni uva.
Ho assaggiato una sua creazione dell’Azienda i Balzini, blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon si chiama White Label; ho impiegato un po a capire cosa avevo al naso, però non riuscivo a staccare il naso da quel bicchiere e ogni respiro cambiavano le componenti comunque questi profumi esprimevano grande eleganza, non è il vino piacione e ruffiano è un altra cosa e in questo lo senti al palato e ti accorgi solo al secondo assaggio di quanto è buono.
Solitamente queste due belle enologhe non si incontrano per il caffè, perché quando una è in Toscana l’altra è in Brasile, ma questo piccolo racconto e confronto mette in luce la grande capacità di due donne che stanno facendo un ottimo lavoro con passione e dedizione; se le incontreremo ancora? Certamente si, sono giovani e hanno ancora tante belle sorprese da farci.
Il nostro compito è di raccontare belle storie, magari poco sensazionali, ma possono essere modelli per altri o altre che vogliono cimentarsi nel mondo del vino, Monica e Barbara ci sono riuscite molto bene.
Non vi ho assillati con le loro biografie perché ci sono altri siti che possono raccontarvi i dati anagrafici.
Francesco Turri
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