Da Davide Ronca presidente CODIVE e la sua “bianca che liga”
È il primo pomeriggio, Davide ci aspetta di fronte al suo grande capannone dove sono ricoverati i trattori e gli attrezzi della sua attività, il suo quartier generale.
Sguardo aperto e sorridente, Davide è persona disponibile ed impegnato socialmente, da poco ha rilevato il testimone di presidente CO.DI.VE. (consorzio difesa Verona) da Luca Faccioni che per 15 anni ne è stato presidente.
Il cursus honorem di Davide è di tutto rispetto, è componente del Consiglio di Amministrazione di Coldiretti Verona, vice presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e Bardolino è all’interno della Borsa merci della CCIAA di Verona si occupa delle uve e dei vini veronesi.
La visita di Graspo è legato al rapporto fra gruppo di ricerca ampelografica e Codive, che già con il precedente presidente, forte della pro attività di Michele Marani direttore generale aveva partecipato come Sponsor alla produzione e divulgazione delle due pubblicazioni sui vitigni storici e rari di graspo.
Il consorzio difesa Verona nasce nel 1972, come espressione ed applicazione della legge che costituiva il fondo di solidarietà per l’agricoltura, creato nel 1969 e fortemente voluto dall’onorevole Roberto Prearo.
Il fondo di solidarietà è pietra miliare dell’attuale sistema di assicurazione a tutela del reddito a fronte di situazioni climatiche avverse.
La grandine in particolare è sempre stata un flagello che ha colpito in modo devastante la pianura padana, costituita da due punti opposti di concentrazione grandinigena, dove il fenomeno è maggiormente presente rispetto la media nazionale; Asti e Verona.
Va da sè che la tutela assicurativa del reddito, anche se passiva, rimane l’unico sistema utile presente.
A riguardo il pensiero di Davide si riassume all’interno del vigolettato: « causa dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione, le assicurazioni in agricoltura sono diventate indispensabili per la sopravvivenza delle imprese agricole.
È nostro compito informare gli agricoltori sulla necessità della corretta gestione del rischio in agricoltura e promuovere l’adesione a polizze danni al di là delle catastrofi».
CODIVE ha da poco festeggiato i suoi primi “cinquant’anni”, in particolare la Società cura l’informazione, anche in qualità di editore con riguardo particolare alla formazione dei soci.
La rarità di una coltivazione viticola è il leit-motiv dell’attività di Graspo, nel caso specifico Davide Ronca nella sua qualità di viticoltore, è proprietario di una varietà bianca, da lungo tempo coltivata nella zona di Pastrengo e dintorni nominata “ua che liga”, tradotto uva acerba, aspra con una acidità importante.
La storia di questo antico vitigno è stata uno dei punti che Davide ci ha subito spiegato, la varietà era stata portata in loco dalla famiglia Pol di Lazise, questo secondo il racconto di Claudio Filippi viticoltore del posto.
Per conoscere l’origine ed il nome della varietà Davide ha fatto eseguire l’analisi del DNA nel 2012 che ha certificato trattarsi di Vitis vinifera non presente nel catalogo internazionale dei DNA (quindi sconosciuta).
L’operazione del salvataggio di questa varietà è opera della lungimiranza di Davide che prima di estirpare il vigneto, dove erano presenti alcuni ceppi della varietà in questione, ha propagato 200 barbatelle, salvando la varietà, che ha poi messo a dimora in due piccoli filari parte di un nuovo moderno impianto.
Ora il vigneto è produttivo ma l’uva in questione non è mai stata vinificata in purezza, il suo uso è sempre stato fatto insieme ad altre uve delle quali fungeva da correttore dell’acidità.
Il cambio al vertice di Codive, ed aver espresso il suo desiderio di valorizzare questa uva con Michele Marani hanno portato nella direzione di Graspo che si e motivato per questo scopo che il cardine del suo essere ed agire.
La visita è purtroppo coincisa con una forte grandinata che ha interessato anche i filari di questa curiosa uva, in questa occasione Graspo si è impegnato a vinificare per conto di Davide l’intera produzione che ha come epoca di maturazione la fine di agosto.
Con la vinificazione pensiamo di contribuire al completamento del quadro di conoscenza delle potenzialità di questa uva, che appare come un utile apporto nel sempre più apprezzato campo delle bollicine.
Ua che liga e Graspo, consapevoli di poter dare un contributo alla preservazione dall’estinzione di questa varietà che rimane comunque una ricchezza in biodiversità, siamo fiduciosi possa diventare fra qualche anno bene comune.
Il viaggio continua…..
Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi
Foto di Gianmarco Guarise
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