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Cucina dei 50 passi

Cucina dei 50 passi Ca’Apollonio Heritage , fascino senza tempo e cucina gourmet dello chef Alessio Longhini

Cucina dei 50 passi

Ca Apollonio
credit Longhini

Ca’Apollonio Heritage , fascino senza tempo e cucina gourmet dello chef Alessio Longhini che coinvolge e appaga i cinque sensi. Nuova ed esclusiva oasi di accoglienza a Romano d’Ezzelino con la “cucina dei 50 passi” e ampia scelta di vini Piwi

Il fascino di un luogo senza tempo, unito ad una cucina gourmet che porta la semplicità nel futuro in armonia tra delizia delle idee e dei sensi. 

Ca’ Apollonio Heritage, a Romano d’Ezzelino, è la nuova esclusiva oasi di accoglienza, relax e comfort che unisce cinque secoli di storia, diciotto ettari di verde protetto, un’azienda agricola interamente votata alla produzione biologica ed una cantina Ca’ Roman Winery con soli vitigni resistenti Piwi. 

In quest’angolo della Pedemontana Veneta ha preso vita, realizzandosi il sogno di una coppia di imprenditori veneti: l’architetto Massimo Vallotto e la moglie Maria Pia Viaro. 

L’acquisto nel 2015 della villa Apollonio del XVI secolo e dei terreni annessi, cui è seguita un’accurata e perfetta ristrutturazione ha consentito nel maggio del 2022 di aprire un bistrot ed un ristorante gourmet. 

A coordinare la brigata di cucina lo chef Alessio Longhini. 

Che ha un unico obiettivo: “Conquistare nuovamente la stella Michelin”. 

foto Longhini

Esperienza e capacità non gli mancano. Dopo aver imparato l’arte in cucina da Norbert Niederkofler al St.Hubertus, Alessio è approdato allo Stube Gourmet dell’Hotel Europa di Asiago, quattro anni fa, bruciando le tappe  con la conquista  della sua prima e meritata stella Michelin. “Ho percepito in Alessio testa e passione in continua evoluzione – spiega Massimo Vallotto – . 

Lo conosco fin dai tempi della sua esperienza in Val Badia, da Norbert Niederkofler”. Longhini e la  brigata, in cucina, trasformano la materia prima, quasi tutta di provenienza locale e rigorosamente biologica, in una coreografia sensoriale e cromatica sempre nuova. 

LA CUCINA DEI 50 PASSI

A qualcuno piace definirla la “cucina dei 50 passi”, quelli che distano dalla tavola all’ettaro di orto dell’azienda coltivato con metodo biologico da cui provengono i prodotti. 

Una filiera corta che valorizza le tante eccellenze del territorio. 

Due i percorsi gustativi che lo chef Alessio propone a chi siede al ristorante gourmet. “Prima che un menù – sottolinea lo chef Alessio – è un percorso attraverso i piatti identitari della mia cucina”   “Menù Familiarità” (110 euro, più eventuali 50 per i calici di vini abbinati), dove prevalgono i ricordi e i piatti iconici dello chef asiaghese: riso Carnaroli con melanzana alla brace, funghi e susina, piccione ciliegia, porro e tartufo nero, trota topinambur, rapa e limone. 

Nel “Menù Congiunzione” (160 euro, più 65 per i vini), sapori, consistenze, aromi confluiscono in piatti pensati per unire passato e futuro in un mix di audacia, di evoluzione e anche di un pizzico di tradizione.  Come l’animella di vitello proposta con fieno, kefir, camomilla e ribes fermentato, o l’anguilla, mostarda, cavolo nero, nocciola. “Sono consapevole – precisa lo chef – che le mie proposte rappresentano una sfida”. 

Piatti che vanno capiti prima che gustati. 

architetto Massimo Vallotto

 Decisamente nella norma i ravioli con cima di rapa, vongole, mandorla e fagiolini cannellini. 

Sorprendono ed intrigano il germano in tre portate, petto, collo alla soja e miele, sopa coada con brodo di funghi o cervice di pesce gatto, zucca umeboshi, cipolla agrodolce, levistico ed olio piccante. 

Per imparare a conoscere e capire lo stile di Longhini c’è anche il Bistrot, elegante e informale, che unisce gastronomia e convivialità, per un pranzo di lavoro o una cena fra amici. Selezioni di proposte sempre nuove che seguono la stagionalità. 

Completa la proposta una cantina con oltre duemila bottiglie, di 600 etichette diverse. Accanto all’executive chef asiaghese, c’è il sous-chef Giacomo Ranzato. Il sommelier e direttore di sala è Michele Griggio. La pasticceria è affidata a Carlotta Deidda.

I vini piwi di Ca’ Roman

L’altra faccia del progetto Ca’ Apollonio Heritage è la cantina. Le uve arrivano dai vigneti dell’azienda agricola Ca’ da Roman 18 ettari, con vitigni resistenti PIWI. 

“Un percorso preparato a lungo – spiega Massimo Vallotto – dove niente è stato lasciato al caso. I vigneti sono contornati da orti, frutteti, uliveti, cereali, piante monumentali e siepi mellifere”. 

Situata a 140 metri sul livello del mare, Ca’ da Roman gode di un microclima ideale per la coltivazione della vite, grazie al benefico scambio termico tra le correnti fredde provenienti dal Massiccio del Grappa e quelle temperate dalla laguna di Venezia.

Su sei dei 18 ettari sono stati messi a dimora esclusivamente le varietà resistenti: Souvigner Gris, Johanniter, Regent e Cabernet Eidos, da cui si ricavano vini di qualità, già premiati da varie guide italiane ed estere, a bassa impronta ecologica e nel pieno rispetto dell’ambiente. 

La cantina è seguita dall’enologo Nicola Biasi, friulano, già collaboratore di Jermann, Zuani e di grandi aziende toscane. Sono 30.000 le bottiglie annue firmate da Ca’ Roman le cui etichette, per scelta, ricordano i personaggi della dinastia degli Ezzelini: dal capostipite Ecelo I bollicina affinata 24 mesi sui lieviti, Balbo, Gisla bianco, Masnada Ezzelina, rosso Itg, Viene pure proposto Zeromax, bevanda analcolica Dry ed Extra Dry, primo dealcolato Piwi prodotto in Italia dealcolando uno dei migliori blend creato con due varietà resistenti Piwi coltivate in regime biologico e a zerochimica. 

 PRIMO BOUTIQUE HOTEL

La villa storica di Ca’ Apollonio presto diventerà anche un Boutique Hotel (il primo in Veneto), immerso nella natura, con piscina, una Spa-wellness e fitness. 

Camere spaziose ed eleganti nei dettagli sartoriali unitamente al design contemporaneo fanno sì che il comfort sia al massimo livello per godere di una vacanza tra natura arte, storia e … buona cucina.

 Info: www.caapollonio.com; telefono:0424/1910054.


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