Sarebbe scontato sostenere che il fatto di essere confinante ne sia un vantaggio.
I nostri vini italiani l’anno scorso hanno messo a segno una crescita dell’import in Svizzera del +6% rispetto al 2019, gareggiando con la Francia che per contro lo ha visto calato del 6%.
Il primo semestre di quest’anno 2021 vede aumenti significativi per l’Italia, per tutte le categorie, con i vini fermi imbottigliati che registrano un incremento del 20% e gli spumanti che si fermano al +17%.
Il 2020, anno critico della pandemia, gli acquisti svizzeri di vini esteri hanno raggiunto quasi 1,1 miliardi di euro a fronte di oltre 1,8 milioni di ettolitri rispetto all’anno precedente.
La Svizzera si colloca tra i primi 10 mercati di importazione mondiale, considerato che produce circa 148 milioni di bottiglie di vino all’anno.
L’Osservatorio Nomisma Wine Monitor, guardando ai primi cinque fornitori del mercato svizzero evidenzia come il commercio di vino nel Paese elvetico si configuri al pari di un affare esclusivamente europeo.
E tutto in un contesto distributivo che vede la gran parte degli acquisti avvenire nei punti vendita della Distribuzione Moderna (meno del 15% dei volumi consumati passa dall’on-trade).
La Svizzera, in ogni caso, si attesta la Nazione che offre il prezzo medio di import più alto per i vini imbottigliati, fermi e spumanti: 8,4 euro per litro contro i 6 euro degli Stati Uniti o i 3,5 euro della Germania.
Il che rappresenta uno dei fattori di attrattività per qualsiasi produttore di vino.
Il primo semestre di quest’anno mostra, tuttavia, un rialzo dei prezzi: per i vini francesi importati +13%, per quelli italiani +9%.
Secondo Denis Pantini, responsabile dell’Osservatorio Nomisma Wine Monitor, che ha commentato i dati, il rialzo delle importazioni è influenzato, in effetti, dalla progressiva riapertura del canale on-trade (bar e ristoranti), desumibile dal recupero dei prezzi medi dei vini importati che nel corso del 2020 (in conseguenza del blocco imposto all’Horeca) avevano subito un crollo medio – per la categoria dei vini fermi – di quasi il 9%.
L’Italia, in ogni caso, si posiziona tra i produttori europei che ha subito i minori danni dalla situazione pandemica riguardo alle esportazioni di vino.
Maura Sacher
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