
Con G.R.A.S.P.O. Vinitaly si veste di Biodiversità Viticola
Nuovo libro, nuovo stand e nuovo marchio dedicato ai vitigni rari
Debutto in grande stile per G.R.A.S.P.O.( Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità viticola ) a Vinitaly 2025.
Nata solo 5 anni fa, da un’idea di tre enologi, l’Associazione che si dedica al recupero ed alla valorizzazione dei vitigni rari italiani presenta in anteprima il suo quinto lavoro editoriale questa volta dedicato ai “Vitigni rari di Verona, tra identità, clima ed appassimento”.
Allo stesso tempo l’Associazione e le sue aziende custodi debuttano ufficialmente a Vinitaly con uno stand dedicato ai vitigni rari in sinergia con Merano Wine Festival ed Amphora Revolution.
Il libro
Accanto ai vitigni ormai consacrati dalla storia e dal mercato come Corvina, Rondinella, Molinara, Garganega e pochi altri qual’è invece il vero potenziale ampelografico ascrivibile alla Provincia di Verona?
Quanti e quali altri vitigni hanno trovato nel tempo tra la Lessinia ed il Garda il loro areale elettivo per crescere e moltiplicarsi?
Ed infine per quale motivo tanta diversità e tanta originale ricchezza genetica rischia oggi di essere irrimediabilmente perduta senza verificare se essa possa ancora essere utile ai produttori per affrontare al meglio le nuove sfide climatiche di un mercato in continua evoluzione?
Per cerc
are di dare una risposta a queste domande fin dall’inizio della sua operatività G.R.A.S.P.O. ha riservato ai vitigni a rischio di Verona una particolare attenzione.
Vitigni a volte già noti, ma condannati all’oblio da giudizi tecnici viziati in un contesto storico che privilegiava allora quantità e costanza delle produzioni o vitigni assolutamente sconosciuti ma con caratteristiche espressive molto interessanti oggi per vincere le nuove sfide sul fronte della freschezza, della resilienza e dell’originalità.
Una indagine completa ed esaustiva in grado di valutare le potenzialità agronomiche ed enologiche di questi numerosi e misconosciuti vitigni e per molti di essi il comportamento durante la fase di appassimento.
Risposte che abbiamo confrontato con quanto rilevato 50 anni fa e testimoniato in alcune preziose pubblicazioni, che ci consentono di affermare come alcuni di questi vitigni oggi possono tornare molto utili al sistema produttivo veronese e non solo.
Un percorso di ricerca e di esperienze che abbiamo voluto condividere attraverso questa nuova pubblicazione.
Un testo che fa sintesi sia dell’importanza e della dinamica e peculiare espressione produttiva veronese, sia di un patrimonio viticolo unico che è stato il fondamento su cui si sono costruite nel tempo le denominazioni che hanno alimentato identità, economie e bilanci di tante aziende.
I Vitigni rari di Verona, identità, clima, appassimento
A cura di Aldo Lorenzoni
IDEAZIONE E COORDINAMENTO EDITORIALE:
Aldo Lorenzoni
AUTORI:
Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi, Giuseppe Carcereri De Prati, Attilio Scienza, Enzo Corazzina, Ermanno e Francesca Murari, Luigi Mariani, Diego Tomasi, Daniele Accordini, Alberto Sabaini, Gianmarco Guarise.
PROGETTO GRAFICO, IMPAGINAZIONE ED EDITING FOTOGRAFICO:
Alessandra Motterle
FOTOGRAFIE : Foto Gamma, Aldo Lorenzoni, Gianmarco Guarise
PAGINE : 300 Colori
STAMPA : Tipografia Centrale di Fabio Giona – Colognola ai Colli
Presentazione in anteprima in varie situazioni a Vinitaly e poi presso la Biblioteca LA VIGNA di Vicenza il giorno 21 maggio.
Il libro può essere richiesto a Luigino@graspo.wine con contributo all’Associazione Graspo di 30 euro spese di spedizione incluse
Vivere il Vinitaly, gli appuntamenti di G.R.A.S.P.O.
Anche se ancora incompleto ecco l’elenco degli appuntamenti in fiera che vedranno protagonisti i temi forti di GRASPO
Domenica 6 aprile ore 12.00 da Tenuta S.Antonio
Stand 4 Galleria Hall 2-3
Presentazione del libro sui Vitigni Rari di Verona
Domenica 6 aprile ore 15 da AGRIBI Enolitech Pad.F Area G6
Da Verona a Catania, il lungo viaggio di GRASPO
Vitigni dal passato per i vini del futuro
Lunedì 7 aprile ore 10.00 da Tenuta La Marchesa Piemonte
Pad.10 Q4
Incontro con il custode Vittorio Giulini e presentazione del nuovo logo
Lunedì 7 aprile ore 12,00 Pad 8 A9
Stand Merano Wine FESTIVAL AMPHORA REVOLUTION
Presentazione del libro I vitigni rari di Verona, identità, clima appassimento
Con Helmuth Kocher
Martedì 8 aprile ore 10,30 Regione Sicilia Pad 2
VINIMILO, da 45 anni l’Etna nel calice
Con Alfio Cosentino
Martedì 8 aprile ore 14,30
Stand Gambero Rosso
Vitigni perduti e vitigni resistenti
Con Attilio Scienza
Mercoledì 9 aprile ore 9,30 da Cantina di Negrar Pad.5
Presentazione del libro con Daniele Accordini custode ed autore
Mercoledì 9 aprile ore 13,00
Stand REGIONE VENETO Pad. 4
Presentazione del libro insieme alla Biblioteca Internazionale La Vigna di Vicenza
Lo stand
Sono oltre 100 le aziende custodi di vitigni rari italiani che Graspo ha seguito in questi anni ed inserite nel volume “100 Custodi per 100 vitigni, la Biodiversità viticola in Italia“ presentato lo scorso anno a Vinitaly.
Da questa positiva esperienza nasce la presenza di alcune di queste aziende in uno spazio che Merano Wine Festival e the Wine Hunter hanno voluto dedicare ai produttori più originali ed innovativi impegnati sul fronte della preservazione dei vitigni rari e della tradizionale vinificazione in anfora.
Le coordinate dello stand sono Pad.8 A8, e se anche i numeri tondi hanno un significato c’è da aspettarsi grande attenzione e grande curiosità per la sensibilità che dimostrano queste aziende custodi.
Sono tre, ma molto rappresentative le aziende presenti con il nuovo marchio di GRASPO:
Sacramundi, Giantonio ed i vitigni perduti della Lessinia

Saccola, Pontedara , Rossa del Durlo e Durella sono le uve che da bambino Giantonio Brandellero aveva sempre visto intorno alla sua casa in contrada Vignaga sopra Chiampo nell’alta Lessinia Vicentina.
La sua è una famiglia di agricoltori solidamente attaccati alle tradizioni del territorio.
L’antica e mai sopita passione per la sua terra lo spingono nel 2015 ad iniziare una attività che da sempre è stata nelle sue corde, produrre vino e più precisamente uno spumante Durello metodo classico, nasce così Sacramundi mutuando il toponimo delle sue prime vigne.
I vigneti si sviluppano tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare, su antichissimi suoli di matrice vulcanica con esposizione a sud. Attualmente la superficie dell’azienda è di circa 15 ettari complessivi perfettamente integrati con l’ambiente circostante. Il ripristino di vecchie essenze come il Carpino tipico dei boschi storici della zona, e la conduzione biologica dei vigneti sono il naturale complemento dell’idea iniziale. I vini sono figli dei primi vigneti di Durella, un metodo classico prodotto in tre tipologie dai 18 ai 90 mesi sui lieviti, e novità il ritorno ad un Durello fermo figlio della tradizione e della raccolta di uve perfettamente mature. I vini sono ricchi, identitari come il Durello da basalto sa dare, la carica di originalità si nota negli spumanti classici che dal metodo sono valorizzati in modo originale ed armonioso. Ma questo è solo l’inizio di quello che sarà un lungo percorso di salvaguardia e tutela dell’originario e variegato patrimonio ampelografico della Lessinia.
Un sogno che aveva bisogno di un luogo magico per realizzarsi come il Castellaro, là dove sorgeva un’antico castello in contrada Vignalta, proprio vicino alla suggestiva chiesetta di San Biagio “il Santo della Gola”.
Gambugliana, Cenerente, Liseiret, Brepona, Ottavia, Saccola Bianca, Rossa Durlo, Bianca che Liga, Vernazola, Pontedara, Leonicena, Rossa Burgan e tante altre varietà sono oggi conservate, a favore di tutti, in questo scrigno panoramico che guarda ad est a sud e ad ovest, ma che soprattutto guarda al ..futuro.
Giovanni Leopoldo Mancassola, In Sordina e i vitigni “Gioiello” dei Colli Berici

Appena sotto la Rocca Pisana di Lonigo (VI) in un autentico paradiso agricolo troviamo uno dei pochissimi esempi di vigneto urbano. Una suggestiva tenuta che si estende su 13 ettari di cui 9 vitati circondati da bosco, frutteti ed uliveti, un piccolo scrigno dove ritrovarsi e dove sembra che tutto sia magicamente e naturalmente protetto. Monumentali e pluricentenarie piante di gelso ti accolgono in questo suggestivo angolo dei Colli Berici.
Giovanni Leopoldo Mancassola nasce qui, precisamente a Bagnolo di Lonigo da una famiglia di umili origine in una casa presa in affitto dal conte Ignazio De Lazara, quella stessa casa che oggi è dedicata all’accoglienza aziendale.
Leopoldo è uomo caparbio che ha sempre inseguito con estrema determinazione i suoi sogni, realizzandone molti consentendogli finalmente di rispondere al richiamo ancestrale, intimo e profondo della sua terra e delle sue radici acquisendo nella “sua” Lonigo una tenuta dove dal 2015 inizia a coltivare Garganega, Tai Rosso, Cabernet Sauvignon, Merlot, Glera, Pinot Nero e Sauvignon Blanc, tutte varietà che oggi consideriamo tipiche dei Colli Berici.
Vini che interpretano al meglio la denominazione Colli Berici, ma che sembrano insufficienti per appagare l’insaziabile curiosità di Leopoldo oggi impegnato a riportare su queste colline
Vitigni ad altissimo rischio di erosione genetica come
Cenerente, Gambugliana, Groppello dei Berici, Moschina, Pomella, Uva Gatta che hanno nei secoli profondamente caratterizzato la viticoltura dei Colli Berici, rigorosamente identificati, studiati e catalogati.
Un nuovo futuro per i Colli Berici che Giovanni Leopoldo vede non troppo lontano.
Lorenzo Bulfon,il Cividin,lo Sciaglìn ed i vitigni identitari del Friuli

Emilio Bulfon è stato sicuramente il produttore, che prima di tutti ha intuito la ricchezza e concretamente contribuito alla valorizzazione degli antichi vitigni storici del Friuli.
Si tratta di tutto quel ricco patrimonio di biodiversità viticola compromesso prima dalla fillossera e poi ulteriormente diluito dal successo dei vitigni internazionali nel periodo post bellico.
Il lavoro di individuazione di questi vitigni è preciso e continuo, selezione, moltiplicazione, impianto, coltivazione e vinificazioni in purezza diventano il suo mantra.
Il risultato è sorprendente, il suo saper fare e la reale potenzialità delle varietà recuperate danno oggi ai figli Lorenzo ed Alberta, la possibilità di avere una serie di referenze che il mercato accetta e premia.
L’operazione di salvataggio è così tenace e rigorosa che dal 1991, a più riprese, le varietà Forgiarin, Piculit-Neri, Sciaglìn, Ucelùt, Cividin, Cianorie e Cordenossa vengono finalmente iscritte al Registro del Ministero rendendole utilizzabili da tutti.
Una scelta che si è rivelata lungimirante nell’attuale contesto di generale omologazione anche per accompagnare con più creatività ogni abbinamento a tavola, incidendo favorevolmente anche sul prezzo.
Lorenzo e Alberta sono oggi impegnati sia a presidiare la qualità in vigna e cantina, sia a promuovere un vero legame con il territorio, attraverso l’integrazione di percorsi didattici e attività culturali in quest’area fortemente vocato al turismo valorizzando una incredibile gamma di vitigni originalissimi che delineano un percorso enologico nuovo ed intrigante ma dal sapore unico ed antico.
Il Marchio
G.R.A.S.P.O., ovvero Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e biOdiversità viticola, che nasce da un’idea di tre enologi con la passione per la ricerca attiva sul fronte del recupero di antichi vitigni abbandonati nella convinzione che la Biodiversità possa essere una risorsa importante per il futuro della viticoltura, sia in chiave di cambiamento climatico che per una migliore diversificazione dei vini anche in una proiezione prettamente commerciale.
Se le istituzioni preposte ed i centri di ricerca sono attualmente molto impegnati sul fronte dei vitigni resistenti, l’associazione sta verificando con rilievi sul campo e micro vinificazioni le peculiari caratteristiche dei vitigni considerati perduti per verificarne le potenzialità, sia in purezza che come supporto ai vitigni storici.
L’azione di G.R.A.S.P.O, si è sviluppata inizialmente nell’ambito del territorio veneto ed in particolare in alta Lessinia dove storicamente non erano mai state attivate indagini in questa direzione.
Una operatività che si è poi allargata anche ad altre realtà identificando varietà ed areali dove il recupero di una attenzione alla biodiversità viticola può essere strategica per delineare nuove prospettive produttive in contesto oggi piuttosto omologato incontrando e confrontandosi con i responsabili dei centri di ricerca ed i più autorevoli ampelografi non solo nel Veneto ma anche di Friuli, Trentino, Sicilia, Piemonte, Toscana ed altre regioni per individuare quali fossero oggi gli areali, le storie ed i vitigni più interessanti.
Questo lavoro ha previsto quindi una puntuale ricerca bibliografica, una validazione prima ampelografica e poi anche genetica delle varietà, lo studio del territorio su cui sono stati reperite, l’identificazione dei produttori custodi, il costante e puntuale monitoraggio fenologico, una sintetica descrizione ampelografica ed a seguire tutte le operazioni di raccolta, di vinificazione, di analisi e di imbottigliamento. Per le varietà più interessanti si sono anche prelevate le marze per analizzarne, nel prossimo futuro, il loro comportamento nei diversi areali.
Vitigni rari che Graspo ha individuato, seguito, studiato e vinificato negli ultimi anni di ricerca anche grazie a tanti viticoltori custodi.
Per questo abbiamo pensato di sottolineare la loro passione e la loro sensibilità con marchio che potesse essere la miglior sintesi anche grafica di questo impegno, un marchio che Vinitaly segnalerà tutte le aziende impegnate nella valorizzazione dei vitigni rari
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri