Tribuna

Cinquanta Merlot e cinquanta Fortana ecco il taglio ferrarese

Partendo dal detto che il vino si fa in vigna, cosa meno vera del mondo, in vigna si fa l’uva Merlot e Fortana. In cantina si fa il vino, e questa è la logica sequenza per la produzione del vino. Nel territorio ferrarese ed in particolare nel Delta, i territori nei dintorni dell’Abbazia di Pomposa, troviamo le sabbie millenarie.

Terreni estremamente drenanti, le sabbie contengono elementi minerali, ceneri e altre sostanze che li rendono unici in Italia. Il vitigno tipico di questi terreni è il Fortana, ma anche il Merlot si è adattato molto bene, per i bianchi il Trebbiano.

Sino a qualche anno fa i vini in queste aree erano di bassa gradazione e alta tannicità, in definitiva o li amavi o li odiavi.

Qualche anno fa un famoso enologo romagnolo va a trovare Vittorio Scalambra, contitolare con la sorella dell’azienda Corte Madonnina e comincia una nuova storia.

Giovanni Brighi rivoluziona la cantina e comincia a fare vino a modo suo con ottimi risultati sia sul Merlot che sul Fortana.

Il primo a ottenere successo in provincia e nei concorsi enologici è Micrologus, Merlot in purezza ottenuto con le nuove tecniche di cantina. Seguendo il successo, si aggiunge Insula Pomposiana e troviamo il primo esperimento di cinquanta e cinquanta, apprezzatissimo dai cultori del Fortana. La tannicità che caratterizza i Fortana armonizzata dal Merlot e dall’invecchiamento in botti di rovere, fanno si che anche questo diventa un grande vino.

Ora, nel 2019, c’è bisogno di incontrare il pubblico dei millenials, bevono fuori pasto, bevono frizzante, spesso fanno intrugli, ecco la Cuvèe dell’Abate.

Spumante Dry fresco e accattivante al palato, si presta all’aperitivo per la semplicità di beva, la sua apparente semplicità racchiude un mondo.

Ecco il cinquanta di Merlot e Cinquanta di Fortana, il taglio ferrarese è servito, uno spumante che rappresenta a pieno il territorio, per i Millenials.

Il ferrarese, apprezzato per il pane e altre perle agroalimentari, ora vanta anche uno spumante abbinato alla cucina di terra e di mare.

Cuvèe dell’Abate è da bere freddo come aperitivo, fresco a cena, si sposa sia con le carni e sia con il pesce.


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