Cibo e turismo, la ricetta dello chef Locatelli
C’era grande attesa in sala, soprattutto tra i giovani, per lo chef stellato e famosissimo volto televisivo Giorgio Locatelli intervenuto al Festival dell’Economia in corso a Trento.
Locatelli ha ricordato quali sono oggi le nuove sfide legate al turismo, alla gastronomia e al cibo di qualità.
E ha proposto la sua ricetta.
La moderatrice Laura Bettini ha esordito affermando che in Italia la cucina è di casa, ma tutto questo – ha chiesto – è davvero sostenibile e soprattutto quale è la migliore soluzione per proporlo oggi? Ecco la ricetta dello chef stellato Giorgio Locatelli.
Il percorso di Giorgio Locatelli: la Locanda a Londra, la BBC e Masterchef
Giorgio Locatelli, classe 1963, originario dl Varesotto, fin dall’infanzia impara a conoscere le atmosfere e i segreti della cucina nel ristorante di famiglia.
A metà degli anni Ottanta sceglie di andare all’estero e dopo una prima esperienza a Londra e una parentesi di tre anni a Parigi, ritorna a Londra (“dove l’affitto è pesante economicamente” ha confessato) e nel 2002 inaugura la sua Locanda.
Ha condotto diversi programmi televisivi di successo per la BBC ed è uno dei severi giudici di Masterchef Italia.
A proposito di destinazioni, Locatelli ha sottolineato di essere rimasto stupito quando hanno parlato di soli 5 euro per il biglietto d’entrata a Venezia. “Oggi il cliente è molto preparato quando arriva in Italia e per questo chiede il meglio”.
Locatelli ha evidenziato inoltre come in Italia si passi da un’esperienza all’altra, con tantissimi prodotti di qualità. La vera differenza è fatta dal capitale umano e dalle materie prime.
“L’Italia ha colonizzato il mondo con la cucina tradizionale del territorio”
“Noi – ha aggiunto Locatelli – abbiamo un senso dell’ospitalità innato, i grandi camerieri sono tutti italiani. Il personale di sala è fondamentale e va ulteriormente valorizzato per garantire un servizio sempre più professionale.
Tornando alle tendenze odierne, la Spagna ha avuto un grande successo internazionale con la cucina molecolare, ma oggi, dopo gli anni del boom e delle maldestre imitazioni, sta tramontando. Comunque non deve essere una guerra tra le diverse cucine. In certi periodi qualche Paese può influenzare la cucina di altri Paesi, vedi oggi il Perù.
Ma è l’Italia che ha colonizzato il mondo con la cucina del territorio e delle nostre tradizioni. Dobbiamo migliorare la capacità di fare formazione e cultura della cucina, trasmettendo i nostri valori e le competenze ai giovani. Questo è il grande tema. Il personale oggi deve essere valorizzato, bisogna fare dei sacrifici, ma dobbiamo farlo tutti”.
Attraverso il cibo scopriamo le tradizioni, le persone la storia di un luogo
Nel dibattito è intervenuta la blogger Alice Agnelli si occupa di viaggi e di cibo. “Attraverso il cibo e le tradizioni si scoprono le persone e la storia di ogni luogo. Noi siamo cresciuti con un cibo fresco e genuino, lento, ma ci siamo adagiati troppo spesso”.
Alice Agnelli si è soffermata anche sull’importanza della qualità: “Il cibo – ha aggiunto – è anche cura, questo è il male del nostro secolo – ha ribadito – destinare pochissimi euro a bambino nelle mense, è gravissimo. Il consumatore finale può fare veramente la differenza”.
Il ruolo dei camerieri: all’estero guadagnano molto di più grazie anche alle mance
Andrea Baccuini, autore del libro “Io sono tutismo” (Gribaudo editore) si è rivolto agli imprenditori di oggi e di domani, ma anche alla politica e a quelle istituzioni che si trovano ogni giorno e su più livelli a dialogare con il turismo in Italia. “Il turista – ha detto – sta cambiando il modo di fare turismo, sta definendo nuove modalità di viaggio, nuove mete. E non è detto che l’Italia sia fra queste. Eppure l’Italia è un Paese con almeno tre superpoteri (la Storia, la Bellezza, il Prodotto). Dunque, se siamo un popolo di supereroi, perché non riusciamo a spiccare il volo? Noi abbiamo proprio lo scontrino sbagliato. All’estero i camerieri guadagnano molto di più anche grazie alle mance”.
E sullo strapotere dei social in cucina, la blogger Agnelli ha concluso: “Io creo contenuti. C’è chi non si comporta correttamente a volte, ma è vero anche che attraverso i social abbiamo conosciuto realtà importanti, piccoli produttori e permettono a tutti di informarsi in modo alternativo. In realtà è la discrezione del singolo a fare la vera differenza, serve soprattutto consapevolezza”.
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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