Il direttore Comolli: ”Sostenibilità viticola fa rima con vivibilità del distretto. Ma mai dimenticare bellezza e stile di un paesaggio, un luogo, una impresa. Un calice di vino è fare amicizia. L’Italia ha bisogno di una politica agricola economica vera, non di rattoppi. Il vino deve essere un asse strategico collegato a distretti. Bene il Testo Unico del vino…ma andiamo oltre. Dobbiamo vedere proprietà intellettuale e unità degli operatori un motore unico…oltre l’interprofessione…oltre le rappresentanze di legge”.
Continua il successo di un magazine elitario, narcisista, edonista ma molto attento, concreto ai fatti, ai personaggi, al futuro.
E’ in spedizione postale, personalizzato, soggettivo, individuale, esclusivo, il No#8 del magazine Bubble’s Italia, edito da Andrea Zanfi e direttore editoriale Giampietro Comolli, uscito con il No#0 a novembre 2016. Novità editoriale, cartacea, da sottolineare cartacea e con una veste editoriale grafica unica, molto accattivante. Appare più all’occhio del lettore come un libro tematico. Il file rouge di tutti i numeri è la bellezza: Sgarbi stesso dice che la bellezza è armonia, è un valore, è l’insieme di più oggettività anche di epoche diverse ma sempre alla ricerca del bello. Il periodico Bubble’s illustra il bello che ci circonda, non basato sul prezzo, ma sulla qualità, sugli obiettivi di vita, sulla civiltà dei nostri tempi, sulla cultura senza tempo, sulla scelta di uno stile di vita e di mangiare che, tutto, ruota attorno a un buon calice di bollicine.
Queste le parole che abbiamo sentito spesso dire da Giampietro Comolli fondatore con Zanfi, i primi due della fila di collaboratori che si sono susseguiti in questi anni. Andrea Zanfi scrittore da sempre di grandi libri su territori e vino, Giampietro Comolli spesso soprannominato da colleghi giornalisti come il “re” delle bollicine italiane, considerato da 30 anni almeno l’esperto più conosciuto e più letto in Italia e nel mondo, apportatore di un know how di migliaia di conoscenze sparse per il mondo, fondatore nel 1991 del Centro Studi viti-vini spumanti, dell’ Osservatorio Economico dei vini speciali, dell’Istituto di ricerca consumi e mercati del wine&food made in Italy, docente in formazione distretti enoturistici.
Comolli, coppia esplosiva e esperienza positiva? ”Enormemente positiva, un successo grazie alle capacità fondamentali di Andrea, alla scelta di immagine e di contenuti, alla ricerca sempre di quello che lega un attore alla bellezza, sia del cibo che della fotografia, sia dell’architettura che della moda. E’ una concezione che sul web troverebbe spazio di un secondo, diventa tutto effimero, mentre stampato sulla carta è duraturo, è da collezione, è da rileggere. Una foto resta nel tempo”.
Ma veniamo, Comolli, all’ultimo numero, mi sembra di capire temi anche forti, stimolanti? “Innanzitutto ancora una volta abbiamo voluto lanciare un inno a godere del buono del bello del giusto dello stile. Bubble’s crede nel modello imprenditoriale e sociale delle 5 esse (S): il vino e il cibo devono essere guidati dagli stessi principi: sicurezza, sussidiarietà, sostenibilità, salubrità, solidarietà. Doc e Dop non rappresentano più solo una denominazione di prodotto, ma di distretto, di territorio. Il vino è nato e deve essere sempre un prodotto naturale, rispettoso e consapevole, come per esempio lo Zibibbo è per Pantelleria. Certo che la commercializzazione è indispensabile, ma la tutela di un bene collettivo naturale deve essere il punto di partenza, e non si gioca con la vita delle imprese famigliari agricole. Manca una politica agricola nazionale da 50 anni (dal ministro Marcora), manca una strategia industriale nazionale (Alitalia, i Porti, Acciaio, Infrastrutture, Corridoi…). Occorre che il piano sia nazionale, gli sforzi singoli diventino collettivi, che le scelte censuarie non incidano sui deboli e piccoli che sono l’ossatura del Paese. Nel vino come nella vita>
Comolli, la sua è una formazione economica oltre che enologo e agronomo, quindi al servizio dell’impresa e dei distretti. Cosa si deve fare? <Non è facile, gli altri non si beatificano dei risultati, guardano al valore e non ai volumi, cercano nuovi mercati, sfruttano la tecnologia, viaggiano 5.0 ma non dimenticano che il vino si vede oggi portaxporta, c on la valigia in mano. La Cina a breve può essere il 3-4 produttore al mondo. Il clima (atmosferico, economico, salutistico, consumistico) impone urgenze: le aree di produzione dei Do-Ig hanno bisogno di massima condivisione, non corporazioni e non duopoli. La viticoltura eroica avrà un futuro se ben illustrata, spiegata, formata. Ci sono almeno 300 milioni di consumatori al mondo potenziali che non conoscono ancora il vino. Le fasce agrarie difficili, disagiate necessitano di colture arboree o arbustive, non di contadini sacrificati e senza reddito, ma di co-attori del sano, del bello, della salvaguardia, della cura di un territorio integrato e complementare con altre attività locali. Da questo equilibrio e armonia dipende il futuro di vivibilità di tutti.>
Comolli, dove ci porta in giro per l’Italia e personaggi, con il No#8 dedicato alle festività 2019-2020? : < Il No#8 incontra Antonella Clerici e Davide Paolini, il winemaker Luca D’Attoma, il racconto delle acciughe di Zanfi, il cammino nelle vigne di Langa, a Boboli, in Lunigiana, nei Monti Lessini, in Valtenesi, ad Alghero, a Bolzano, un breve accenno su Parma e l’Emilia capitale della cultura italiana 2020 e per finire con la premiazione delle migliori Top-Ten bolle d’Italia 2019>
Comolli, un progetto che continua: < Certamente, oggi stampiamo 7000 copie a numero, di cui 5000 personalizzate e spedite in omaggio a opinion leader, operatori commerciali. In una epoca digital device, vogliamo rappresentare un punto di riferimento nella carta stampata, solo così c’è e ci sarà uno spazio vitale che non morirà mai. Alto profilo, miglior valore, alti temi, alte firme, massimi esperti…nessuna banalità, ma approfondimenti cultuali, artistici, geografici, turistici>>
Dal 23 al 26 gennaio 2020, Bubble’s sarà a Pescara per la seconda edizione Spumantitalia e rinnoverà il modello di fare squadra per sostenere “tutti i vini spumeggianti” anche perché le notizie che arrivano da Cava, Champagne, Sekt e nuovi brand dimostrano molto fermento, progetti ambiziosi, azioni sul consumatore, nuovi prodotti, bypass dei dazi con nuove imprese…E l’Italia che fa? La questione dazi non deve tuttavia essere vista soltanto come un danno economico, ma va trasformata in un’opportunità …così leggiamo nell’editoriale di Bubble’s No#8 del direttore Comolli
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