Sono sempre più gli appassionati che praticano l’enoturismo, in costante aumento di anno in anno. Una volta agli amanti delle cose enoiche bastava l’attenzione per i ristoranti in grado di proporre carte del vino interessanti, oppure frequentare l’enoteca giusta dove trovare suggerimenti e buone bottiglie. Pian piano la passione ha spinto il pubblico del vino ad acquistare direttamente in cantina, fino agli ultimi anni che vedono il turismo tra le vigne aumentare in maniera sensibile.
Attestandosi sui 14 milioni di presenze il fenomeno si conferma come vera e propria risorsa economica, importante fattore culturale sia per il mondo del vino che in generale visto il ruolo che questo riveste in l’Italia. Segnali di un forte interesse si erano già percepiti col successo della guida Go Wine, dedicata all’enoturismo ed utilissimo strumento per chi lo pratica. Del resto un fatturato di 2,5 miliardi di euro per il 2016 non lascia adito a dubbi.
I numeri sono ancor più sorprendenti se si considerano le lacune denunciate dalle diverse Strade del Vino o dai Comuni, che evidenziano una qualità di infrastrutture certamente da migliorare. Anche lo sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazione potrebbe produrre incrementi importanti di presenze, se si pensa che ad oggi il 76% delle Strade del Vino non ha una App per smartphone e che c’è ancora un 4% che non utilizza nemmeno un sito internet.
Possibilità di crescita enormi, considerando che la metà dei Comuni interessati non ha uffici ne risorse informative dedicate. E’ questo il quadro che emerge dal Rapporto Nazionale sul Turismo del Vino n. 13, condotto dall’Università di Salerno per l’Associazione Città del Vino. La ricerca coordinata da Giuseppe Festa direttore del corso di Wine Business, ha indagato un campione di 25 Strade del Vino italiane e 116 Città del Vino, il 27,62% su un totale di 420.
Il lavoro è stato presentato al Simposio Europeo sull’Enoturismo, nell’ambito della Convention promossa dall’Associazione stessa ad Orvieto. I dati hanno rivelato un aumento delle presenze nei comuni coinvolti del 40,22% e del 60,87% per le Strade del Vino. Il 44% di queste ultime ha organizzato nel 2016 più di 3 eventi, guadagnandosi il riconoscimento del 84% degli operatori enoturistici che le considerano elemento importante per la promozione del territorio.
A tale riguardo il pensiero del presidente della Città del vino, Floriano Zambon, è quello della necessità di istituire una cabina di regia a livello nazionale o quantomeno regionale. Lo scopo è quello di monitorare costantemente il fenomeno, per stimolarne la crescita attraverso adeguate politiche enoturistiche. Un auspicio quanto mai condivisibile da tutti gli operatori dell’enogastronomia Italiana, un comparto ancora troppo poco sviluppato rispetto alle sue enormi potenzialità.
Bruno Fulco
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