Blogger (senza scrivere una sola riga) per avere accrediti a go go. Ormai ne parliamo da tempo e ci battiamo affinchè sia chi organizza eventi o mostre sia le aziende prendano atto di cosa sta accadendo nel mondo dell’enogastronomia.
L’aver dato credito a chiunque ha portato ad una diffusa confusione di informazioni, e ad una sempre più scarsa professionalità circolante che non paga le aziende e non valorizza il lavoro dei giornalisti di settore.
La novità, se così si può dire, è la nascita di blog dove vengono copiate e incollate notizie prese dalla rete (senza citarne la fonte) creati solo per richiedere accrediti alle varie anteprime, eventi, degustazioni, ecc…
Quindi primo non pagano il biglietto, come invece fanno i normali visitatori, secondo si spacciano per ciò che non sono.
Ma in tutto ciò la cosa bella è che gli uffici stampa preposti… glieli danno!
Sinceramente quando a te giornalista al desk di registrazione la signorina di turno ti guarda con aria da puzza sotto al naso perché non sei vestito all’ultima moda e pretende di vedere la tessera dell’Ordine mentre fa passare, elargendo larghi sorrisi, il fighetto bruttarello ma con tutti gli accessori giusti, comincia ad innervosirmi.
Ho sempre pensato che la gestione degli uffici stampa debba essere affidata a giornalisti che hanno alle spalle esperienze in ogni mezzo di comunicazioni (cartaceo, radio, tv e web) in grado quindi di riconoscere e saper trattare e venire incontro alle esigenze dei colleghi.
In questa grande euforia generale della corsa all’accredito dell’evento enogastronomico (qualche anno fa accadeva per la moda) le aziende si perdono e se davanti al loro banco di assaggio si presenta un vero giornalista che scriverà di loro con professionalità non sono in grado di riconoscerlo abbagliati dai follower su instagram sbandierati dal blogger/influencer di turno.
Nella sua introduzione ad uno dei corsi che i giornalisti devono fare un ottenere i crediti formativi che sono uno stimolo all’aggiornamento, il giornalista e consigliere dell’ordine di Firenze Domenico Guarino, sabato sorso, ha ribadito ancora una volta che la presenza dell’Ordine dei Giornalisti è una garanzia per tutti. Anche nel mondo dell’enogastronomia aggiungo io.
E non è vero che in altri paesi non si fa niente e non esiste un ordine professionale perché là dove non c’è, vi è una forte presenza sindacale che controlla e aggiorna. La differenza è che negli altri paesi ci son meno scrocconi.
Roberta Capanni
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