Anche l’Asti spumante si colora di… rosa
Sull’onda inarrestabile del boom delle bollicine (Prosecco, ma non solo) l’Asti Docg uscirà con una versione Rosé che nascerà da un blend di uve Moscato e Brachetto.
L’Asti spumante si colora di… rosa. Sull’onda inarrestabile del boom delle bollicine (Prosecco, ma non solo) anche il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg ha deciso di sfidare il mercato con una versione Rosé.
Il nuovo spumante nascerà da un blend di uve Moscato e Brachetto.
Il Piemonte scrive così un nuovo capitolo nella storia dell’enologia italiana, forte di una tradizione secolare che non smette di guardare al futuro e alle nuove prospettive dei mercati nazionali e internazionali.
Canelli vanta il primato del primo spumante metodo classico italiano
Parlavamo di tradizione secolare. Riavvolgendo il nastro, infatti, scopriremo che spetta a Canelli, località piemontese oggi Patrimonio mondiale dell’Unesco, il primato storico del primo spumante Metodo Classico realizzato in Italia.
Lo realizzò Carlo Gancia nel 1850 nelle famose cantine ribattezzate “Cattedrali Sotterranee” di Canelli tra le colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato.
Colline decantate da alcuni famosi scrittori e poeti della letteratura italiana e mondiale come Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.
Il “bere dolce” è uno dei simboli della tradizione spumantistica piemontese
Simbolo della tradizione spumantistica piemontese, in particolare del “bere dolce”, l’Asti spumante e il Moscato d’Asti oggi sono una delle espressioni più glamour delle bollicine made in Italy, grazie anche alle innumerevoli occasioni di consumo: dall’aperitivo ai cocktail.
Ed è cavalcando l’onda del successo delle bollicine che, nei giorni scorsi, l’Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato, con i vertici del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg hanno dato l’okay per il lancio di un nuovo spumante: l’Asti Rosé.
Il nuovo Rosé nascerà da un blend di uve di Moscato d’Asti e Brachetto
Sulla scia del boom dei rosati, di cui l’Italia vanta un’importante produzione, cresciuta negli ultimi anni grazie all’interesse da parte dei consumatori di tutto il mondo, soprattutto tra i giovani, il nuovo Rosè nascerà dall’unione tra le uve di Moscato e quelle di Brachetto.
Due vini aromatici che appartengono al territorio e che apriranno quindi un nuovo canale produttivo, allargando così la platea dei consumatori.
Carlo Gancia: a lui si deve la nascita (nel 1850) del primo spumante italiano
La famiglia dell’Asti Docg, composta dalle tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti, è pronta quindi alle nuove sfide aggiungendo un tocco “glamour” per diversificare una produzione che ha origine da quei Paesaggi Vitivinicoli delle Langhe, Roero e Monferrato proclamati nel 2014 Patrimonio Universale dell’Unesco. Proprio in quelle terre dove, nel 1850, Carlo Gancia fece nascere il primo spumante italiano.
Ora il futuro dell’Asti spumante è pronto a colorarsi anche di rosa.
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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