La Germania è una nazione conosciuta in tutto il mondo per tante belle peculiarità ma anche per la tragedia immane del nazionalsocialismo. Proprio in una storica birreria di Monaco che ho visitato, la Burgerbraukellerei, Adolf Hitler tenne alcuni dei suoi primi comizi e riuniva i suoi fedelissima fra i quali Hermann Goering ex pilota da caccia della squadriglia del mitico Barone Rosso Manfred Von Richtofen e Rudol Hess che redasse in prigione il Mein Kampf.
dopo il fallito putsch di Monaco del 1921. Ora il mito della bionda ma non solo bevanda teutonica vacilla.
Secondo uno studio fatto dall’Istituto per l’Ambiente di Monaco di Baviera che ha portato alla luce dati che pare fossero già da tempo conosciuti, nei boccali di quindici fra le più conosciute ed affermate factories di birra fra le quali figurano Augustiner, Beck’s, Bitburger, Erdinger, Franziskaner, Hasseroeder, Jever, Konig Pilsener, Krombacher, Oettinger Paulaner, Radeberger, Veltins e Warsteiner sono state riscontrate tracce di un pesticida denominato Glifosato nei derivati della lavorazione dell’orzo che assunto in dosi eccessive per l’organismo provoca il cancro.
La Bolla Imperiale in gotico latino del 1516 che stabiliva, e non è mai stata modificata, quali erano i componenti autorizzati per produrre la bevanda più sussunta in Germania sembra non sia più rispettata involontariamente forse, ma con effetti nocivi sui bevitori abituali. Il consumo medio annuale di bier in Alemagna ammonta a centodieci litri pro capite e possono esserci gravi ripercussioni sul consumo interno e sulle esportazioni in uno stato nel quale i Verdi sono molto radicati nell’elettorato.
In alcune bionde esaminate la percentuale del micidiale Glifosato riscontrato alle analisi è risultato di trecento dicasi trecento volte superiore al limite tollerabile dall’organismo umano.
Non sono un grande bevitore di birra e se mi devo intossicare preferisco sinceramente altre bevande.
Sta quindi per crollare un altro mito a causa degli scarsi o superficiali controlli di qualità dettati dalla logica del profitto o è il solito complotto dei no global che vogliono screditare uno degli alimenti più consumati in Germania e nel mondo?
Io sto col vino e i derivati nobili dell’uva.
Umberto Faedi
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