I Viaggi di Graspo

A Roma il secondo incontro del progetto Ritorno

A Roma il secondo incontro del progetto Ritorno

A Roma il secondo incontro del progetto Ritorno

Madama bianca e nera, Minnella bianca e nera, Tribboti, Terribile, Barbarossa Etna , Moscatella nera,

Zzinneuro, Virdisi e Vispara sono alcuni dei vitigni a rischio estinzione dell’Etna che Graspo in sinergia con l’Università di Catania vuole salvare e renderli disponibili per la coltivazione.

Un patrimonio di Biodiversità viticola poco conosciuto ma di grande suggestione, come il fascino indiscusso dell’Etna stesso, la “Montagna” per antonomasia che ha sempre impressionato e colpito con la sua maestosità schiere di viaggiatori ed estimatori.

Patrimonio dell’umanità, montagna di fuoco avvolta dalla neve con il suo pinnacolo fumante sembra quasi vigilare sulla città di Catania e sui fertili versanti che scendono dalla cima verso il mare.

L’esclusiva etichetta del Magnum di Etna bianco Superiore, il “Soggetto” del progetto Ritorno

La sua imponente bellezza, esaltata anche dal suo fascino temibile, custodisce storie incredibili di uomini e paesi che si confrontano ogni giorno con questa “potenza” naturale.

La presentazione del progetto ritorno, con Edoardo e Carla Ventimiglia Luigino Bertolazzi di Graspo

Un fascino che ha inesorabilmente attratto anche i titolari dell’azienda Sassotondo Edoardo Ventimiglia e Carla Benini viticoltori in Maremma a Pitigliano dove producono Ciliegiolo e Nocchianello, e che, a Milo, nel versante est della Montagna, hanno voluto creare un progetto tutto nuovo teso alla salvaguardia dei vitigni storici dell’Etna.

Un progetto presentato recentemente anche a Roma preso il ristorante il Ceppo tanti giornalisti del settore.

 “ Il progetto si chiama RITORNO, spiega

 

Ingresso dello storico ristorante “Ai Ceppo” in Roma

Edoardo, non solo per le nostre storiche radici famigliari con Catania ma per un forte legame vulcanico con il paese di Milo, dove sono il tradizionale alberello con il palo di castagno, le piccole terrazze, gli interminabili muretti a secco di pietra lavica, gli antichi palmenti a definirne non solo l’identità paesaggistica, ma l’anima stessa della gente di questo posto.

Assieme a giornalisti del settore, la illustrazione del progetto

Se qui il vitigno più coltivato è il Carricante nei vigneti più vecchi troviamo ancora antiche varietà che raccontano una straordinaria storia di Biodiversità viticola che va assolutamente preservata e Milo rappresenta il sito ideale per valorizzare una ricerca sulla viticoltura storica dell’Etna e sui suoi vitigni nascosti. 

Lo facciamo con l’aiuto e la competenza della dott.ssa Elisabetta Nicolosi, di tutto il suo team e degli amici di Graspo da anni impegnati nella valorizzazione anche di questo territorio. 

Ritorno vuole essere quindi un contributo, piccolo per impegno di risorse materiali ma grande per l’impegno di risorse umane e intellettuali, per la ricerca delle radici viticole del territorio Etneo.

 

Una ricerca sul passato per costruire le basi di nuove esperienze future”. 

 

“Grazie a Luca Patanè (Eredi Di Maio), conclude Ventimiglia, che ci ha dato la possibilità di utilizzare l’uva Carricante proveniente da un vigneto in contrada Caselle (foglio 19 particella 117), una delle zone più vocate per la produzione di Etna Bianco Superiore e grazie a Federico Curtaz uno tra i più rinomati enologi italiani, e tra i più esperti del territorio Etneo abbiamo realizzato 200 esclusive Magnum numerate di Etna Bianco Superiore.

Magnum che sono già disponibili a tutti coloro che vorranno sostenere questo coraggioso progetto di tutela di vitigni e territorio grazie al supporto logistico di Proposta vini di Gianpaolo Girardi, uno dei distributori di vino italiani tra i più preparati e motivati sul fronte della sostenibilità. 

Il viaggio continua…

 Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

 

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 La bottiglia può essere comodamente ordinata anche collegandosi al sito dell’azienda Sassotondo con il seguente Quercode


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