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A cena col produttore

Il ristorante pizzeria Villa Costanza a Palermo, ha ospitato una serata con i vini della cantina Terre di Gratia di Camporeale in abbinamento a pietanze raffinate dal gusto ricercato.

A metterci la faccia questa volta sono stati i fratelli Triolo, Gaspare e Rosario, proprietari della cantina Terre di Gratia di Camporeale le cui etichette, i tre Cru in particolare, hanno accompagnato una cena con i piatti del ristorante pizzeria Villa Costanza di Palermo, dei fratelli Marco e Costanza Durastanti.

 

L’azienda camporealese è stata ereditata da Gaspare e Rosario dal nonno Don Sasà, recentemente scomparso, da cui prende il nome la linea base costituita da un Grillo, un Syrah e un Nero d’Avola. La storia di Terre di Gratia inizia nel 1934 con l’acquisto del Feudo di Torretta da parte dei trisavoli degli attuali proprietari, riceve una spinta ulteriore nel 1950 quando Grazia, la figlia di uno di loro, sposa Rosario, giovane proprietario terriero, Sasà per gli amici.

 

Grazie a lui l’azienda cresce ulteriormente, fino a quando i fratelli Triolo, attuali titolari, ne prendono in mano le redini rimodernandola ed inserendola in un nuovo contesto produttivo rivolto anche ai mercati internazionali. La riscoperta di varietà autoctone dimenticate, come il Perricone, le produzioni rigorosamente biologiche, l’uso di energie rinnovabili e di materiali naturali per il packaging, fanno di Terre di Gratia un’azienda moderna e sostenibile che della qualità e del rispetto del territorio, il proprio filo conduttore.

 

Il menù della serata in abbinamento alle tre etichette dei Cru di Terre di Gratia, è iniziato col Baccalà in tempura su crema di lenticchie bio nere di Monreale, abbinato al Catarratto 27 di Terre di Gratia. Catarratto in purezza, giallo paglierino chiaro. Al naso offre intense note di fiori di campo e di frutta a polpa bianca matura rinfrescate da sentori erbacei. In bocca il sorso è sapido e minerale con un finale fresco e persistente.

 

Il primo degli Scialatielli con tonno pinna gialla, cocunci di Salina presidio Slow food, datterino degli orti di Ciaculli, menta e pangrattato tostato. In abbinamento il Terre di Gratia Dama Rosa 2017. Un rosato da Perricone in purezza. Rosa corallo brillante, il neonato dal fiocco rosa ha un naso floreale di rosa e viola con note fruttate di melograno, fragoline di bosco e fichi equilibrate da spezie dolci come vaniglia e fava tonka. In bocca ritornano i frutti rossi e le spezie e il sorso è reso vibrante da una spiccata acidità. Durerà più al palato che nel calice.

 

Il secondo Tonno con crema di patata viola di Alia, maionese all’aglio rosso di Nubia e nocciola di Polizzi. In abbinamento il Perricone 170 Terre di Gratia. Un Perricone in purezza, rosso rubino intenso. L’olfatto è sorpreso da sentori caleidoscopici che mostrano il frutto succoso ma anche l’impertinenza di spezie pungenti e aromi di liquirizia e rabarbaro. In bocca è generoso e avvolge il palato con un tannino robusto, elegante e ben estratto. Finale lungo ed intenso che ne fa agognare ogni sorso.

 

Il dessert, Gelo di anguria con crumble di cioccolato modicano abbinato ad un passito delle isole Eolie dell’azienda Colosi.

 


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