La Maison Taittinger, una delle più grandi case produttrici di champagne del mondo con sede a Reims, nella regione della Champagne – Ardenne, ha spostato la sua produzione di preziose bollicine un po’ più a Nord.
Ha guadagnato terreno Oltremanica, e ‘guadagnato’ si fa per dire giacché ha sborsato oltre 7 milioni di euro per insediarsi in 69 ettari nel Kent, nei pressi di Canterbury, nel sud-est della Gran Bretagna, con la scusa dello spostamento delle fasce climatiche, a causa del diagnosticato riscaldamento globale del pianeta, che consente temperature miti anche in regioni più settentrionali.
In Francia il clima continentale piuttosto freddo della zona dello Champagne rappresentava il limite massimo per la coltivazione della vite. Ora il sud dell’Inghilterra sembra contare le temperature che erano (sotto l’aspetto viticolo) ad esclusivo appannaggio della Champagne.
Ma c’entra anche il terreno, molto simile al suolo francese della regione Champagne.
E forse c’entra anche altro.
È noto che le guerre hanno prevalentemente origini economiche e che tra Francia e Regno Unito non è mai corso buon sangue, per secoli, ma di fronte al business reciprocamente vantaggioso si può passare sopra a princìpi e valori, tappandosi il naso. D’altronde gli inglesi bevono più champagne di ogni altra nazione, seguiti dalla Germania e Stati Uniti, e ciò fin dai tempi in cui le bollicine francesi entrarono in voga tra le nobiltà europee.
Così hanno fatto precedentemente altre aziende francesi di champagne fin dagli anni ’80, tanto che oggi gli spumanti rappresentano circa i due terzi dell’intera produzione vinicola britannica. E così ha fatto la Maison Taittinger, che intorno a Reims possiede più di 280 ettari di vigneti, 170 lavorati ad aratro, senza diserbanti e coltiva uve di Chardonnay, Pinot Meunier e Pinot Nero. Le stesse impiantate nel Regno Unito, su terreni siti ad un’altitudine massima di 80 metri, orientate verso sud. L’aspettativa è di creare uno champagne, che – secondo Pierre Emmanuel Taittinger – sarà qualcosa di innovativo, “uno spumante che non sia paragonabile né con lo Champagne né con qualsiasi altra bollicina del mondo”.
L’Inghilterra non è la prima scelta dei produttori di Champagne Taittinger di esportare i propri vitigni, infatti dal 1988 produce spumanti in California. Il progetto britannico di Taittinger è di piazzarsi sul mercato nel giro di 8 anni, con la prima vendemmia nel 2020, e di arrivare ad una produzione annua di 300.000 bottiglie.
I Taittinger nascono come mercanti di vino, trasferitisi nella Champagne dalla Lorena nel 1870. Il marchio fu creato nel 1932 in seguito all’acquisizione da parte di Pierre Taittinger di quella che è la attuale residenza della Maison, Château de la Marquetterie, rilevata dalla preesistente compagnia Forest-Fourneaux, fondata nel 1734, in collaborazione con i monaci benedettini all’epoca proprietari di gran parte delle vigne circostanti.
La crescita dell’azienda Taittinger è stata continua e l’impulso maggiore si deve a Claude Taittinger che l’ha diretta dal 1960 al 2005, portando il marchio ai vertici mondiali.
Il nuovo champagne franco-britannico si chiamerà “Domaine Evremond”, dalla città nei pressi di Canterbury che ha preso il nome dal poeta francese Charles de Saint-Evremond (1614-1703), il primo vero ambasciatore per lo Champagne, popolare in Inghilterra alla fine del Seicento nella corte di Carlo II. È da sottolineare che questa cittadina è gemellata con Reims, proprio attraverso Jean Taittinger, quando ne era sindaco (1959-1977).
Maura Sacher
NdR: l’immagine di testa mostra il suggello ufficiale della partnership tra Francia e Inghilterra: da sinistra, Pierre-Emmanuel Taittinger con la bandiera britannica e Patrick McGrath, amministratore della società di distribuzione Hatch Mansfield, con il tricolore francese.
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