L’idea viene dalla Francia e gli ordinativi fioccano da tutti i continenti, si tratta di fialette sigillate in cui viene inserito vino o altro beveraggio.
Forse potremmo dire che l’idea assomiglia a quella che ha prodotto, sempre in Francia e negli Anni Venti, le bottigliette “mignon”, quei flaconcini di liquore che venivano regalati come campioni e si diffusero ovunque, anche in Italia, e spesso ci troviamo in casa, non ricordandoci più come ci sono arrivate. Roba da collezionismo che impediva al possessore di aprirle, a meno non fosse in forte astinenza.
Queste fialette sono altro, nascono pure loro come “campioncini” ma si trovano nei frigobar delle camere dei più lussuosi hotel, e sono destinate soprattutto alla degustazione in enoteche e gastronomie esclusive.
È un’innovazione tecnologica, accolta con numerosi premi a livello internazionale.
La fialette sono flaconcini di vetro WIT® a base di materiali di altissima qualità, prodotti in Germania, fabbricati in canne di 5 metri, che il vetraio dell’azienda con sede a Bordeaux forma in bottigliette da 5, 6 o 10 cl. È un processo è complesso, richiede grande abilità ed è protetto da diversi brevetti.
Si sono affidati alle selezione del “Wine in tube” WIT® grandi nomi come Bordeaux, Armagnac, e altri clienti prestigiosi d’oltralpe, ormai sono oltre 70 i vini in catalogo, e un sempre maggior numero di location e di professionisti del settore (viticoltori, commercianti, distributori) desidera utilizzare queste fialette per confezionare la loro produzione e farla girare.
Le peculiari caratteristiche delle fialette cilindriche, dal fondo piatto, così stanno in piedi, è la capsula di chiusura in alluminio per la perfetta tenuta, vetro resistente, sotto atmosfera al 100% inerte, conservazione garantita delle qualità organolettiche del contenuto, serigrafie personalizzate per le etichette stampate sulla fiala.
Chissà se i nostri esperti enologi aziendali un giorno sostituiranno con fialette individuali le decine e decine di bottiglie che stappano ad ogni degustazione, con grande spreco di prezioso liquido, e i nobili sommelier si adatteranno a non versare bicchiere per bicchiere bensì a distribuire ad ogni degustatore flaconcini, alla cieca per di più.
Maura Sacher
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