Il fiorentino Andrea Galanti è il Miglior Sommelier del Soave 2015. Il primo Master a tema curato da AIS Veneto, si è tenuto dal 5 al 7 settembre 2015 in occasione di Soave Versus la manifestazione organizzata dal Consorzio di Tutela del Soave.
Andrea Galanti è stato proclamato Ambasciatore del Soave, e lo sarà per un anno, dopo essersi battuto sul finale con altri due toscani Massimo Tortora della delegazione AIS di Livorno e Simone Vergamini della delegazione di Lucca.
Andrea Galanti ha un bel percorso di famiglia alle spalle. La gastronomia Galanti a Firenze vanta una storia che supera i 60 anni quando, nell’Italia appena uscita dalla guerra, i Galanti scesero a Firenze dalla Val di Pesa e prima con una trattoria poi con la storica “bottega” di Piazza della Libertà si imposero nel panorama della gastronomia fiorentina.
La Toscana e il Veneto due regioni i cui territori “parlano di vino” più di altri, che dialogano alla pari su sapori e saperi.
Nella tre giorni veronese il Soave è stato il protagonista con 40 cantine presenti e 200 referenze di vetrina. Il palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra ha visto un numero crescente di appassionati che hanno deciso di “farsi raccontare” questo vino direttamente dai produttori.
Un successo che si deve all’eccellente lavoro fatto dal Consorzio di Tutela e dalla grande passione che ogni azienda mette nel fare il proprio vino che traspare sorso dopo sorso.
Così il Soave, forse ritenuto un vino troppo semplice, ha dimostrato di essere un prodotto di grande piacevolezza adatto anche ai palati più esigenti. Tante le cantine i cui prodotti meritano di essere menzionati ma, personalmente un elogio va alla cantina Pagani certamente per il Soave Classico Doc (10% Trebbiano di Soave 90% Garganega) ma anche per il Recioto Spumante Soave DOCG da 100% uve Garganega e alle ottime produzioni della Cantina Sandro De Bruno la cui filosofia aziendale da vita a vini complessi, morbidi in cui si ritrova tutta la mineralità del “Soave vulcanico”.
Il Soave Versus con questo secondo anno di spostamento dal territorio che da nome al vino, a Verona, ha dimostrato, oltre le comprensibili polemiche che ogni cambiamento si porta dietro, di essere stata la scelta vincente. I numeri di affluenza parlano chiaro: solo nella giornata di apertura si sono registrati più visitatori che l’anno precedente durante tutta la manifestazione. Segno che il lavoro di squadra paga. Lunga vita al Soave.
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