La birra è sempre più una bevanda ecocompatibile. In trenta anni, secondo i dati di Assobirra, le produzioni di birra hanno visto una riduzione degli imballaggi (-50% di vetro e -40% di alluminio) e un -70% di consumo di acqua per produrle.
A conferma di questa maggior attenzione all’ambiente nasce “Birra&Orto”, un piccolo ricettario dedicato alla birra, che viene declinata in 5 menu ecocompatibili e nemici dello spreco. Il volume, curato da Assobirra, verrà presentato a Orticola 2013, la mostra mercato in programma a Milano dal 10 al 12 maggio, dedicata al green life style, e che per la prima volta quest’anno vedrà la partecipazione della “bionda” più amata dagli italiani.
Un connubio quello tra birra e orto che non è legato solo ad accostamenti per gratificare il palato. La birra, infatti, può essere utilizzata con successo nella cura di piante e orti. L’aggiunta di lievito di birra all’acqua per annaffiare aiuta, infatti, la formazione di nuovi boccioli sulle rose. Ma la birra è ottima anche come antiparassitario naturale e può diventare un fertilizzante naturale se mescolata con ammoniaca e sale inglese. E se è vero, come recitava un vecchio spot,”Chi beve birra campa cent’anni”, anche alle piante così dovrebbe essere assicurata lunga vita.
Alessandra Fabri
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri