Perù e Italia hanno ottime opportunità di scambio nel settore dell’ortofrutta, dopo il cammino avviato nel settembre 2013, quando Agap ha siglato un accordo con Cso finalizzato a incentivare e consolidare i rapporti commerciali.
L’Agap, ‘Asociacion de gremios productores agrarios’ del Perù, associazione che comprende sei gruppi di produttori agricoli, ha puntato sul Bel Paese, offrendo canali di trattativa ai produttori ed esportatori italiani, da quando il Trattato di Libero Scambio e Accordo di Integrazione Economica Unione Europea–Perú, entrato in vigore a marzo del 2013, ha stabilito dazio zero per il 100% dei prodotti industriali peruviani verso in Europa, e di conseguenza anche in Italia.
Sono già diverse le imprese italiane presenti sul territorio peruviano che si fanno mediatrici ed importatrici di prodotti italiani di vario genere, ed alcune di prodotti alimentari, principalmente del settore dolciario, ma anche di olio, aceto balsamico e liquori.
Per contro, ci sono prodotti agricoli peruviani, come l’asparago bianco, l’uva da tavola, che il Perù coltiva intensivamente per l’esportazione, agrumi e soprattutto banane, avocado, mango, piccoli frutti esotici, che costituiscono lo zoccolo duro nell’export, verso gli Stati Uniti, ad esempio, come principale mercato, e in Europa soprattutto Francia, Spagna e Germania. «Meno l’Italia – hanno affermato i vertici delle associazioni peruviane – dove abbiamo l’obiettivo di aumentare l’export del 10-15%». In effetti, il 99% dei prodotti ortofrutticoli peruviani destinati all’Europa passa per l’Olanda e la Germania, e da loro a noi transitano.
Ora, dopo mesi di trattative, l’intesa è maturata.
Si è conclusa negli scorsi giorni la missione commerciale di CSO e CERMAC in Perù per consolidare i rapporti con gli operatori locali.
La delegazione guidata da Federico Milanese di CSO ha partecipato alla fiera TECNOAGRO di Lima, un importante evento rivolto principalmente ai produttori di tecnologia da pieno campo e da post raccolta, a vivaisti, aziende del packaging e fornitori di servizi collegati al settore ortofrutticolo locale.
Ci hanno fatto sapere che «La missione, in contemporanea con la Fiera ha fatto visita anche ai principali retail peruviani per verificare l’interesse all’importazione di mele e pere. Al momento il mercato risulta chiuso per problemi di barriere ma sono stati allacciati i primi contatti con le istituzioni locali per poter avviare procedure di apertura commerciale. La delegazione ha fatto anche tappa a Trujillo, nella zona a Nord di Lima, per visitare i principali produttori locali. Hanno partecipato alla missione organizzata da Cermac e CSO importanti aziende italiane quali: Assomela, Graziani, Gruppo Mazzoni, Irtec, Rinieri, Unitec e TR Turoni».
Il nostro massimo auspicio, conoscendo direttamente le realtà locali latino-americane, è che non si speculi massivamente sullo sfruttamento agro-frutticolo a beneficio degli interessi di strutture multinazionali in quelle aree con un’antica concezione del forte legame di rispetto con la Madre Terra (Pachamama), ma vada a incidere concretamente sul’economia del Paese e sulla equa ripartizione degli utili nella comunità locale.
Maura Sacher
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