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Il lungo viaggio del Vino Maturano da Picinisco a Teresópolis

Italia - Brasile rinnovano i loro legami culturali costruendo un progetto su un vitigno caro a chi ha attraversato l'oceano per cercare fortuna

Nella storia italiana i fenomeni migratori hanno sempre costituito un fattore importante. È infatti difficile trovare una famiglia che a cavallo degli ultimi 2 secoli non registri storie di famiglie partite per cercar fortuna altrove. Però le radici non si scordano mai nemmeno a distanza di migliaia di chilometri e intere generazioni, questo è il motivo che genera improvvise riconnessioni con le proprie origini culturali.

Certamente per gli italiani il vino rappresenta da sempre uno dei fattori identificativi della propria cultura, non per il vino in sé ma per i valori che rappresenta in quanto elemento centrale della condivisione ai tempi dell’Italia contadina, in cui sono radicati tutti i ricordi famigliari di chi è emigrato in altri paesi. In queste rievocazioni della memoria al vino sono legati odori, volti e ambienti della propria infanzia, di nonni, amici e parenti, che i tortuosi percorsi dell’esistenza hanno portato lontano dagli occhi ma mai dal cuore, e trasmessi ai propri figli anche a distanza di generazioni.

Questo è il motivo che porterà il vino Maturano, eccellenza di Picinisco e della Valle di Comino, a compiere il viaggio che lo porterà dalla Provincia di Frosinone fino in Brasile, pronto a sfidare il mercato d’oltreoceano per conquistare la sua quota di estimatori. L’operazione è il frutto di una intesa economica tra la cantina con vigneto ‘I Ciacca’ di Picinisco e la famiglia Maturano (Marcello, Fernanda e Manuela), originaria del Lazio, che si è stabilita in Brasile nel 1924 dove da quattro generazioni gestisce un’importante attività di gelati a Teresópolis, Rio de Janeiro, e dove ha recentemente ampliato la sua attività al settore vinicolo, con ben 50 ettari di vigneto.

Il legame con questo vitigno che porta lo stesso nome della famiglia d’altronde sembrava un destino ineluttabile, nel momento di includere nelle proprie attività la coltura della vite.

Figura di riferimento per questo vitigno è senza dubbio Cesidio Ciacca, che conservando l’attaccamento quasi genetico alle proprie origini, ha deciso di tornare nel paese da cui la sua famiglia era partita, ha rimesso in piedi la proprietà e il vigneto producendo vini di alta qualità e prestigio, che offrono lavoro e futuro a tanti giovani del territorio in una bellissima storia che potete leggere qui.

A Cesidio Di Ciacca va il grande merito di aver dato nuovo impulso alla coltivazione del Maturano, portata avanti da pochissime aziende del territorio e a cui il grande lavoro di Cesidio ha dato nuova luce. A lui è dovuto anche il recupero di importanti documenti storici che già a partire dal 1595, quando i territori di Picinisco dipendevano dal neo Duca di Alvito, segnalano un’indagine sui propri possedimenti in cui si legge che “Picinisco ha il nome di fare i migliori vini del Ducato: questi sono bianchi, delicati e buoni… e dopo un altro anno diventano più gradevoli e persino migliori”.

Un’interpretazione che Cesidio ha fatto sua nella produzione dei vini de “I Ciacca” tornando alle proprie origini che, sempre secondo i registri della Chiesa locale, registrano la sua famiglia a lavorare la terra e la propria vigna sin dal 1500 e fino agli inizi del XX secolo, quando, portando Picinisco nel cuore, si è trasferita in Scozia in cerca di fortuna.

“Siamo orgogliosi di aver accolto nella nostra tenuta ‘I Ciacca’ la famiglia Maturano, venuta a prendere le marze del nostro vigneto di ‘Maturano’ per impiantarle nel loro vigneto di 50 ettari. Il Maturano – afferma Cesidio Ciacca, fondatore della tenuta con cantina e vigneto – è un’uva antica di Picinisco, senza parentela al mondo, come certificato dalle analisi DNA, che ha vinto prestigiosi premi internazionali. Vorrei ringraziare il Sindaco Marco Scappaticci e Max Viscogliosi di Albetum per loro presenza”.

La pianta di Maturano è la prima vite autoctona esportata in Brasile dopo centinaia di anni e in occasione dello storico evento, Giovanni Piccirillo, enologo consulente della cantina ‘I Ciacca’, ha presentato uno “Studio dell’espressione dell’uva Maturano sui diversi siti dell’azienda I Ciacca” annata 2024.

Per il sindaco Marco Scappaticci “è un grande orgoglio per la nostra comunità questa straordinaria intesa commerciale grazie alla quale il nostro antico vitigno produrrà il Maturano anche in Brasile. Un progetto che rappresenta un valore aggiunto; un ulteriore volano economico e turistico per Picinisco e la Valle di Comino perché questa sinergia tra la famiglia Maturano e I Ciacca è strutturata per continuare a creare nel tempo scambi turistico-gastronomici tra il Brasile e Picinisco”.

Ora le barbatelle di Maturano saranno messe a dimora in Brasile nella lontana Teresópolis a Rio de Janeiro allacciando un nuovo legame tra i due paesi che darà i suoi frutti con una prima vendemmia prevista tra tre anni,

Bruno Fulco

 

 

 

 


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