
L’azienda Tonnino inizia il nuovo anno con una novità che si posiziona all’apice della produzione enologica e che rappresenta un tributo alla DOC Alcamo. Solo 1.200 bottiglie per questo vino che ha nel Catarratto l’anima del territorio e nel nome l’eterno ricordo di Giacomo Tachis.
Alcamo (Trapani) – La famiglia Tonnino attende la primavera con il Ceuso Bianco 2023, un vino nato nelle campagne della Sicilia Occidentale e che vuole offrire un tributo alla DOC Alcamo, rilanciando la storia di Ceuso, iconico vino frutto dell’ingegno di Giacomo Tachis negli anni ’90. Un’etichetta nata per rappresentare al meglio l’identità e l’eccellenza del territorio e che aspira a diventare il punto di riferimento per la sua produzione enologica per offrire ai consumatori un’esperienza autentica e raffinata: “con il Ceuso Bianco Alcamo DOC, abbiamo voluto creare un vino che rappresentasse al meglio la nostra terra e la nostra filosofia produttiva, basata sul rispetto della biodiversità e sull’innovazione sostenibile – racconta Antonio Tonnino – siamo orgogliosi di condividere questo nuovo traguardo della nostra produzione”. Ceuso Bianco è il frutto di un’attenta selezione di uve da soli vitigni autoctoni che da secoli raccontano la storia della viticoltura siciliana. Grazie al clima mediterraneo, ai terreni sabbiosi e calcarei e all’influenza delle brezze marine, il vino si distingue per freschezza, mineralità ed eleganza: la produzione di Ceuso bianco segue rigorosi standard qualitativi, rispettando il disciplinare della DOC Alcamo e adottando pratiche sostenibili per preservare l’integrità del territorio: “Abbiamo iniziato la nostra avventura vent’anni fa e ultimamente ci siamo concentrati per sviluppare un nuovo racconto nel territorio dove mio nonno ha dato vita a tutto questo – precisa Antonio – la viticoltura qui esiste da secoli ed i bagli come Ceuso ci ricordano la responsabilità di prendersi non solo cura di questi luoghi ma di farli conoscere”. Il nuovo vino che prosegue il progetto iniziato con l’acquisto di Baglio Ceuso ed il rilancio di Ceuso Rosso, etichetta leggendaria ideata dal celebre enologo Giacomo Tachis nel 1995, riprende in pieno il disciplinare di produzione dell’Alcamo DOC dove viene messo al centro il Catarratto affiancato da Grillo e Grecanico. Solo 1.200 bottiglie per questo vino che vuole diventare ambassador della quarta DOC dell’isola per ettolitri imbottigliati (dopo DOC Sicilia, DOC Marsala e DOC Etna).
Ottenuto da una rigorosissima selezione in vigna delle uve, i mosti sono vinificati in vasche di cemento e la fermentazione viene ultimata in grandi botti di rovere francese. L’affinamento “sur lie” in botti di legno a bassissima tostatura lo rende un vino per le grandi occasioni, caratterizzato da eccezionale ampiezza e lunghezza aromatica.
L’azienda Tonnino sarà al Vinitaly dal 6-9 aprile (Padiglione C, Vinitaly BIO, stand numero 18)
Note sull’azienda
L’azienda vinicola Tonnino si trova nelle campagne di Alcamo e qui sin dagli anni ’50, la famiglia Tonnino è dedita alla viticoltura sostenibile sulle colline di Alcamo e del Belìce, due zone conosciute da millenni per la generosità dei terreni e la vocazione alla vite. L’azienda per come la conosciamo oggi è stata fondata nel 2004, poi nel 2006 la prima etichetta ed infine, nel 2020, è stato acquisito e ristrutturato Baglio Ceuso: la cantina situata nelle campagne alcamesi è oggi un simbolo dell’architettura enologica siciliana. I vigneti si trovano su due aree diverse, una nella valle del Belice tra Poggioreale e Contessa Entellina e l’altra nelle campagne alcamesi. 120 ettari condotti in biologico danno vita a 150mila bottiglie. La cantina Tonnino è aderente a SOStain, un programma che ha lo scopo di certificare la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale.
Note storiche sull’Alcamo DOC
Istituita nel 1972, la denominazione prende il nome dalla città di Alcamo, un centro storico nella parte occidentale dell’isola. L’origine del “Bianco di Alcamo” ha una tradizione di pregio: nella Rassegna Agricoltura Siciliana, anno IV, II edizione 1856, si legge che figura nell’elenco dei vini pregiati da pasto ed ancora nel 1887 ottenne il diploma d’onore alla Fiera Vini di Venezia. La viticoltura ha occupato sempre un posto di rilevante importanza nell’agricoltura alcamese ed il commercio ha dimostrato notevole interesse per questo vino tanto che è nata l’esigenza di estendere alle contrade dei comuni limitrofi, aventi le stesse caratteristiche pedoclimatiche la zona di produzione. Tale espansione è stata anche accompagnata da una innovazione della compagine varietale mediante l’introduzione di varietà cosmopolite e altre tipologie di vino. L’origine di questo vino ha, infine, una tradizione di pregio acquistata, in qualche secolo di vita, come dimostrano attestati di benemerenza concessi da organismi esperti e qualificati. La combinazione tra ambiente pedoclimatico la tradizione storica, le tecniche produttive e la capacità imprenditoriale permettono di ottenere le specifiche qualità delle tipologie dei vini DOC in questione, la cui rinomanza e reputazione sono consolidate.
Il Ceuso Bianco Alcamo DOC è prodotto con uve Catarratto, Grillo e Grecanico coltivate biologicamente nelle colline di Alcamo, a un’altitudine compresa tra 200 e 450 metri sul livello del mare. Questa posizione privilegiata, caratterizzata da un microclima ideale e da una significativa escursione termica tra il giorno e la notte, permette alle uve di sviluppare aromi intensi e una spiccata freschezza.
C.S.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri