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Il Soave andò alla conquista dei mercati

Il Soave andò alla conquista dei mercati C'era una volta, nelle terre rigogliose del Veneto, un vino bianco di nome Soave,

Il Soave andò alla conquista dei mercati

C’era una volta, nelle terre rigogliose del Veneto, un vino bianco di nome Soave, noto per la sua freschezza, mineralità e longevità.

Il Consorzio di Tutela del Soave, custode di questo prezioso nettare, pianificò un ambizioso viaggio nel futuro per far conoscere le virtù del Soave in terre lontane e vicine.

Nel 2025, il Soave avrebbe conquistato il Canada, grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio Italiana.

Eventi di degustazione e formazione avrebbero svelato ai canadesi la versatilità del Soave, perfetto per ogni occasione. Il vino avrebbe trovato spazio nei wine shop e sulle tavole dei ristoranti più rinomati, diventando un simbolo dell’eccellenza italiana.

La Germania, mercato chiave per il Soave, avrebbe ospitato la fiera Prowein di Dusseldorf.

Uno stand elegante avrebbe attirato operatori da tutto il mondo, desiderosi di scoprire le diverse interpretazioni del Soave.

Masterclass e incontri con sommelier tedeschi avrebbero approfondito la conoscenza di questo vino unico, celebrando la sua capacità di evolvere nel tempo.

Nel Regno Unito, la collaborazione con la Master of Wine Sarah Abbott avrebbe portato il Soave alla ribalta.

I consumatori britannici, affascinati dai vini bianchi longevi, avrebbero apprezzato la complessità e l’eleganza del Soave.

Un evento speciale sulle colline del Soave avrebbe incantato giornalisti ed esperti, svelando la bellezza del territorio e la passione dei produttori.

In Italia, il Vinitaly sarebbe stato il palcoscenico per celebrare il legame tra il Soave e il suo territorio, riconosciuto come Patrimonio Agricolo di Rilevanza Mondiale.

Degustazioni e masterclass con l’AIS avrebbero formato una nuova generazione di sommelier, pronti a raccontare le sfumature del Soave.

Il Presidente del Consorzio, Cristian Ridolfi, avrebbe guidato con orgoglio questa missione, portando il Soave nel futuro.

“Il nostro obiettivo è valorizzare il Soave, un vino unico per la sua freschezza, mineralità e longevità. Siamo convinti che questo vino abbia un futuro radioso, soprattutto in un momento in cui i consumatori cercano vini freschi, sapidi e con un moderato contenuto alcolico”.

E così, il Soave, grazie alla visione del suo Consorzio, sarebbe diventato un ambasciatore del gusto italiano nel mondo, portando con sé la storia e la tradizione delle sue terre d’origine, proiettate verso un futuro di successi.


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Redazione

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