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Cos’è l’analisi degli stakeholder?
E perché è importante nella definizione dei tuoi obiettivi di sostenibilità
L’analisi degli stakeholder è tra i primi passaggi chiave per stabilire le priorità in un progetto di approccio ai temi della sostenibilità in azienda.
Ogni entità o soggetto che interagisce direttamente o indirettamente con noi ha le proprie esigenze e necessità in merito all’impatto sulla sostenibilità. Esigenze che non possono essere disattese o non valutate visto l’influenza diretta che questi possono avere sui risultati del progetto.
Per questo è importante coinvolgerli nel progetto; ma per farlo devi sapere esattamente chi sono, ed è qui che entra in gioco l’analisi degli stakeholder.
Cos’è l’analisi degli stakeholder?
L’analisi degli stakeholder è il processo di raccolta di informazioni su qualsiasi entità che sarà interessata (o può avere un impatto) dal tuo progetto.
Condurre un’analisi degli stakeholder significa andare alla ricerca dell’identificazione di tutti i tuoi stakeholder, nonché delle loro esigenze e aspettative.
L’importanza dell’analisi degli stakeholder
Ogni stakeholder può avere una propria percezione e proprie priorità in ambito di sostenibilità.
L’analisi degli stakeholder ti aiuta a scoprire cosa possono aspettarsi da te in modo da ottimizzare le tue priorità nell’ambito del tuo progetto.
Con queste informazioni, puoi pianificare diverse strategie e scegliere i migliori tipi di comunicazione per interagire con loro in base al valore che vedono nel tuo progetto.
Il tuo lavoro sarà più produttivo, poiché saprai dove allocare tempo e sforzi in modo appropriato e affrontare in modo proattivo eventuali rischi o problemi potenziali identificati.
Vantaggi dell’analisi degli stakeholder
Ecco alcuni dei vantaggi dell’esecuzione di un’analisi degli stakeholder:
• Essere inclusivi: Identificando e analizzando i tuoi stakeholder, ottieni un quadro chiaro di chi sono e assicuri che tutti coloro che sono interessati dal tuo progetto siano presi in considerazione.
• Coinvolgimento efficace: Raggruppare gli stakeholder in base alla tua analisi ti consente di pianificare comunicazioni mirate per ogni gruppo, aumentando le tue possibilità di coinvolgimento positivo.
• Promuovere comprensione e allineamento: Creare canali di comunicazione facilita la comprensione da parte degli stakeholder dell’obiettivo del progetto e dei suoi vantaggi, creando fiducia e aiutando il progetto a ottenere supporto.
• Anticipare i problemi: Conoscere gli stakeholder ti aiuta a pianificare azioni in anticipo, evitando potenziali problemi che potrebbero danneggiare il progetto in corso.
• Ottenere approfondimenti: Gli stakeholder principali possono condividere opinioni e punti di vista rilevanti con te, che puoi utilizzare per migliorare il progetto (e come ulteriore vantaggio, ottenere più supporto).
Analisi degli stakeholder: come affrontarla?
Sicuramente è importante coinvolgere gli stakeholder nelle prime fasi del progetto.
L’analisi degli stakeholder è da intendersi come un’attività costante nel tempo più che un’azione “una tantum”, per questo è fondamentale stabilire la frequenza con cui coinvolgere i tuoi stakeholder e aggiornare le priorità in base ai risultati.
Nel concreto l’analisi degli stakeholder si caratterizza da tre attività specifiche: identificare, categorizzare e stabilire le priorità.
Esaminiamo ogni passaggio:
1. Identificazione degli stakeholder
Per analizzare i tuoi stakeholder, devi prima sapere chi sono. Gli stakeholder coincidono con chiunque sia interessato o coinvolto nel tuo progetto, abbia un interesse in esso o possa influenzarlo.
Considera individui, gruppi e organizzazioni. Comunità locali, residenti, partner, fornitori, governo, media e dipendenti, investitori e clienti della tua organizzazione.
Ecco alcune idee che puoi usare per identificare gli stakeholder:
• Sessioni di brainstorming con il tuo team e con tutti i reparti della tua azienda.
• Fai ricerche di mercato per valutare se ci possono essere soggetti che non hai mai coinvolto ma che potrebbero in futuro diventare tuoi stakeholder.
Cerca di concentrati mettendo al centro la loro prospettiva sui temi della sostenibilità, non la tua.
Considera età, posizione, opinione politica, religione, valori, reddito e interessi finanziari e commerciali come alcuni dei fattori che possono influenzare il modo in cui vedono il tuo progetto.
Dove lo ritieni possibile chiedi ai tuoi stakeholder quali sono le loro aspettative riguardo alla sostenibilità e i vantaggi che vedono dal completamento del tuo specifico progetto. Più impari su di loro, maggiori sono le possibilità di fornire loro informazioni pertinenti che affrontino le loro preoccupazioni.
2. Categorizzazione degli stakeholder
Ora che hai identificato tutti i tuoi stakeholder, è il momento di categorizzarli.
L’idea è di separarli in gruppi in base a determinati criteri, come punti in comune, interessi o motivazioni. I modelli più comuni utilizzati per questo ambito sono la matrice interessi/influenza e il modello di salienza.
La matrice interessi/influenza considera i livelli di coinvolgimento e impatto che i tuoi stakeholder hanno sul tuo progetto per classificarli in quattro quadranti diversi.
L’obiettivo è individuare priorità e modalità di coinvolgimento per gruppo.
Il modello di salienza classifica gli stakeholder attribuendo otto diversi tipi di stakeholder. Sono categorizzati considerando i tre parametri di potere, legittimità e urgenza.
Gli otto tipi di stakeholder in cui è suddiviso il modello sono:
1. Dormienti: stakeholder che hanno potere, ma nessun livello di coinvolgimento o urgenza e non è probabile che mostrino interesse a essere coinvolti. Poiché possono influenzare il progetto, è meglio gestirli attentamente o ancora meglio non coinvolgerli.
2. Discrezionali: stakeholder che hanno interessi legittimi ma poca influenza o urgenza. Nonostante il basso potere, devono soddisfare le loro esigenze poiché hanno un’elevata legittimità. Almeno proviamo ad intervistarli.
3. Esigenti: coloro che richiedono attenzione e vogliono che le loro esigenze siano soddisfatte. Non hanno potere ma possono comunque influenzare altri stakeholder. Coinvolgiamoli almeno a livello di comunicazione.
4. Dominanti: questi stakeholder hanno potere e interesse nel progetto e devono essere gestiti attentamente, ma senza urgenza in mente. Anche in questo caso è importante coinvolgerli.
5. Pericolosi: stakeholder con influenza e urgenza che possono rappresentare problemi e devono essere gestiti con cautela.
6. Dipendenti: coloro che hanno interessi legittimi e richiedono urgenza ma non hanno potere. Da monitorare.
7. Definitivo: la categoria di stakeholder che devi gestire da vicino in quanto hanno influenza, interesse e urgenza. Massima attenzione per le loro esigenze.
8. Non stakeholder: questo gruppo non ha influenza e quindi è meglio non coinvolgerli per il momento.
Tipi di stakeholder
I tuoi stakeholder rientrano in uno dei tre tipi di stakeholder:
• Stakeholder chiave: Coloro che hanno un’influenza o un’importanza elevata sul tuo progetto e possono avere un impatto diretto su di esso. Possono svolgere un ruolo importante nei risultati del progetto.
• Stakeholder primari: Stakeholder che sono maggiormente interessati dal progetto. Possono essere influenzati positivamente o negativamente.
• Stakeholder secondari: Persone o organizzazioni che sono indirettamente interessate dal progetto o dai suoi risultati. Potrebbero avere meno interesse, ma devono comunque essere coinvolte.
3. Priorità degli stakeholder
L’ultima parte della tua analisi degli stakeholder è stabilire le priorità degli stakeholder.
Poiché è probabile che non sarai in grado di soddisfare tutte le esigenze contemporaneamente, stabilire le priorità è una buona strategia per avviare il tuo coinvolgimento.
Che tu abbia utilizzato la matrice interessi/influenza o il modello di salienza per classificare i tuoi stakeholder, dovresti aver identificato più gruppi di stakeholder.
Pensa a come puoi ottenere il supporto di ciascun gruppo. Richiederanno tutti diversi tipi di coinvolgimento.
Utilizza i tre livelli di coinvolgimento degli stakeholder (informare, consultare e collaborare) per supportare il tuo piano di coinvolgimento. Ogni livello ha i suoi canali di comunicazione che funzionano meglio per aiutarti a costruire un buon rapporto con i tuoi stakeholder.
Stabilire le priorità del tuo coinvolgimento degli stakeholder dipenderà anche dalle attività puntuali messe in campo per l’approccio alla sostenibilità e può anche variare in base al tempo e alle risorse a tua disposizione, tra gli altri fattori.
Modello di analisi degli stakeholder
Di seguito un esempio di tabella utile a supportare il processo di Stakeholder Engagement
Materiale prodotto da
Roberto Crepaldi co-fondatore di ESG Solution srl SB. Se vuoi avere maggiori informazioni vista il sito https://www.esg-solution.it/
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