I Viaggi di Graspo

Una Proposta per Graspo

Una Proposta per Graspo   Vitigni rari, vini estremi, vini vulcanici, antichi sistemi di allevamento, vecchie vigne a piede franco, sono tutti temi da sempre al centro dell’attenzione per G.R.A.S.P.O.

Una Proposta per Graspo

 

Siamo al desk di Elisa Tonello con le sue vulcaniche bollicine

Vitigni rari, vini estremi, vini vulcanici, antichi sistemi di allevamento, vecchie vigne a piede franco, sono tutti temi da sempre al centro dell’attenzione per G.R.A.S.P.O. che ricordiamolo è un Gruppo che fa Ricerca per la Preservazione e la Salvaguardia dell’Originalità viticola e dove puoi trovare vini e racconti assolutamente identitaria ed originali concentrati in un unico evento? 

Gianpaolo Girardi il patron di Proposta Vini

Sicuramente alla Leopolda a Firenze per la presentazione del nuovo catalogo di Proposta Vini che da ormai sostiene, condivide e valorizza il percorso di ricerca di GRASPO.

Proposta Vini è un’azienda specializzata nella selezione e commercializzazione di vini, spumanti, distillati e oli guidata da Andrea e Gianpaolo Girardi. È presente sul mercato da oltre un trentennio e rivolge una particolare attenzione alle aziende che operano nel rispetto e nel mantenimento delle tradizioni dei loro territori.

Gianpaolo Girardi con la figlia Giovanna

Manifesto ufficiale e concreto di questa filosofia è il catalogo di proposta Vini che ogni anno diventa un affascinante viaggio alla (ri)scoperta della straordinaria ricchezza di biodiversità che caratterizza territori ed aziende valorizzandoli con progetti coraggiosi ed originali.

Claudio Cipressi con la sua Tintilia e non solo

Tra i più suggestivi quelli legati ai Vini Estremi realizzati in zone impervie a forte pendenza, vini figli della fatica, del sudore e della laboriosità dei vignaioli, vini rari e preziosi ma carichi di storia o come i Vini Vulcanici, realizzati su suoli a matrice vulcanica, sia ancora attiva che dormiente, un arcobaleno di colori, di vitigni e terroirs che ritroviamo, quasi come una colonna vertebrale della nostra penisola, dalle Alpi alla Sicilia, isole comprese.

Petra e Patrick Pracfol con Luigino Bertolazzi

Ma sono tante altre le originali tematiche affrontate con coraggio e lungimiranza da Proposta Vini come i Vini Franchi realizzati su areali particolari dove non è necessario l’innesto, le Viti Centenarie, i Vini delle Abbazie, i Vini delle Isole Minori. 

Silvia Giardina di quota 101

Quasi a far sintesi di tutte queste, non scontate, sensibilità, Gianpaolo ed Andrea Girardi hanno ritenuto anche di condividere il progetto Ritorno promosso da Edoardo Ventimiglia di Sassotondo per la salvaguardia dei vitigni storici dell’Etna che, partendo dal ricordo e passando dalla ricerca e dalla conservazione arriva al calice.

da sx Tiziano Tommasi della Cadalora, Luigino Bertolazzi e Aldo Lorenzoni

Così come in Val di Susa a Chiomonte fa Stefano Turbil della Chimera,  che ci presenta il suo primo Baratuciat, un vino dal carattere graffiante e dal gusto pieno con acidità fresca e decisa. Il vino in degustazione è frutto di una raccolta di tutte le poche viti sparse nei vari vigneti, dove sono presenti alcuni ceppi.

Walter Massa

Il risultato è un vino vero di territorio che in questo modo si è riusciti a produrre nella bellezza di 500 litri.

Silvia Giardina è l’anima di quota 101, iconica azienda dei colli Euganei molto legata al territorio e che ha iniziato un percorso con Graspo per arricchire il loro patrimonio viticolo con un vitigno raro dalla qualità sorprendente come la Pedevenda.

Elisa Camusso con il suo Bianvert

La storia di Roberto Petacchi (TAOMA) è una storia di recupero e conservazione. Siamo nei Colli di Luni ed anche con l’aiuto di Antonello Maietta sta attivamente recuperando le antiche varietà liguri, con l’aiuto e la passione di Tommaso Petacchi studente di scienze agrarie a Pisa, che già a 14 anni ha reimpiantato vigneti usando biotipi di varietà liguri,originari della Corsica, con una grande tolleranza alla siccità e alle crittogame.

Marisa Cuomo dell’azienda Furore

Elisa Camusso de L’Autin vini estremi ci propone un Bianvert detto anche Verdessa coltivato in Val Pellice che è una parallela della Valtisone famosa per i vini rossi. Siamo a 400 metri sul mare all’ombra del Monviso e relativamente vicini a Chiomonte, la freschezza e la morbidezza aromatica del loro Bianvert è una piacevolissima sorpresa.

da sx Gelmino e Cristina Dal Bosco delle Battistele, con Luigino Bertolazzi

Quattro passi e torniamo in Veneto nel Rodigino sulle rive dell’Adige nel medio polesine dove l’azienda Corte Carezzabella della famiglia Reato sta lavorando per una profonda ri-naturalizzazione del territorio. Dieci anni fa hanno iniziato con la conservazione e l’impianto di un antico vitigno del posto la Turchetta che hanno in catalogo come unico loro prodotto. Ci sorprende per la sua struttura e complessità che non ha paura del tempo. 

La Val di Cembra è un’icona enologica del Trentino anche grazie al lavoro ed alla passione di Alfio Nicolodi e Mara Lona che hanno costituito il gruppo dei cembrani DOC. Qui la passione e la competenza di Alfio sono una garanzia e il racconto della loro storia come gruppo di 16 aziende si incrocia con una fortunata situazione durante il Vinitaly quando incapsulata nei loro stand trovarono la presenza di un  ancora giovane produttore di vino, non Cembrano, Oliviero Toscani.

Ma questa è tutta un’altra storia, che ascoltiamo curiosi con un calice di Lagarino Bianco.

da sx Andrea Girardi, Aldo Lorenzoni e una collaboratrice di Andrea

La Turca dei Fagarini di Tania Gozzer è un vitigno raro che è d’obbligo degustare pur nella freschezza della produzione, è un 2024 ma sa regalare sensazioni uniche. Siamo a Novaledo in provincia di Trento.

Molto interessante è un loro Rebo 2022 affinato per 12 mesi in barrique che mostra tutta la sua ampiezza e struttura.

Sempre in Trentino è Tiziano Tommasi de La Cadalora storico produttore di Proposta Vini e ricercatore presso la Fondazione Mach, che ci racconta dei suoi viaggi con Salvatore Maule a Creta in cerca di vitigni rari.

Una passione che gli ha consentito di sviluppare un importante percorso di ricerca su una serie di nuovi vitigni nati da incroci tra Varietà di linifera con caratteristiche qualitative estremamente interessanti come ci conferma anche Ivano Asperti giornalista molto vicino ai progetti di Graspo.

Un racconto che ascoltiamo assaggiando però il suo Casetta, una delle varietà più storiche italiane originatasi da Vite Silvestris.

Da custode a custode siamo già in Campania da I Borboni con il loro Asprinio ancestrale, metodo Charmat e fermo, sono viti antichissime su piede franco che ci sorprendono per la loro immediatezza e ricchezza in gusto. Le alberate di Asprinio variano da 7 a 15 metri in altezza sono maritate all’olmo e al pioppo, qui potatura e raccolta si fa rigorosamente a mano utilizzando gli scalilli lunghi anche 7-8 metri che vengono fatti di castagno stagionato.  Quando è completamente verde il filare forma una vela che con il vento si flette ma riesce a resistere anche ai venti più importanti. 

Sempre in Campania troviamo Fabio De Beumont, custode di un antichissimo vigneto di Barbera a piede franco di oltre 150 anni. Ma se qui il loro il loro Barbera conserva il calore che i terreni de sud sanno regalare con costanza sono molto buoni anche il Fiano 2023 coltivato a 500 m. s.l.m.   con sistema a Guyot su terreni argillosi, e l’Aglianico metodo classico 36 mesi rosè pas dosè. 

da sx Luigino Bertolazzi con stefano Turbil della Chimera

Sapore di sale, sapore di mare, siamo a Furore sulla costa Campana con Andrea Ferraioli e Marisa Cuomo con i loro vitigni storici ultracentenari di Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile, Ginestra, Aglianico e Piedirosso, una storia di amore per un territorio di grande suggestione declinato in verticalità e fatica.

Ad Ischia non possiamo mancare, qui la famiglia Cenatiempo racconta storie di pendii scoscesi, di piccole terrazze una viticoltura estrema allo stesso tempo marinara e vulcanica con vitigni assolutamente identitaria come Biancolella, Forastera e Piedirosso. La Biancolella 2023 è il classico vitigno Ischitano di grande identità e finezza, il segreto ci dice, e noi confermiamo, sta nel passaggio da uva a vino, meno si perde più bravi si è. 

Nel nostro caso sono stati veramente bravi. La Forastera in purezza è ammandorlato di buona finezza. Biancolella e Forastera raccolti e vinificati insieme formano un DOC Ischia di grande complessità. Le due successive Biancolelle del 2021 e del 2022 ci confermano la Grande plasticità e la vocazione viticola di Ischia.

Claudio Cipressi è per noi la Tintilia. Siamo in Molise a San Felice e la sua è una storia di una scommessa vinta recuperando questo antico vitigno oggi diventato simbolo della viticoltura molisana. Ora  che il suo carnet di vini si è allargato, ci fa assaggiare una Falanghina 2023 di grande bevibiità, un Trebbiano 2023 austero caldo ed elegante ed un rosato da Tintilia fresco di ottima beva e sapida struttura. Per ultimo una Tintilia 2018 di grande struttura e fine persistenza. Ora Claudio sta lavorando ad un nuovo vitigno il Morese

da sx Luigino Bertolazzi, Antonio Mietta e Roberto Petacchi

Da Giuseppe Mottura il Grechetto in purezza è di casa, siamo nella Tuscia che amiamo dove il suolo vulcanico e le suggestioni etrusche si fondono e si confondono. Il suo Grechetto è di buona beva ed eleganza così come il suo Grechetto affinato in legno è ampio rotondo di grande sapidità e persistenza. Frutto della sua instancabile curiosità è uno Chardonnay metodo classico del 2015 sboccato nel 2024, una vera sinfonia in potenza finezza ed eleganza.

Candidaterra di Luigi Sportiello, per il quale Graspo ha fatto una accurata analisi dei DNA delle viti di Ventotene sull’isola di Ponza, ci accoglie con una sua Biancolella in purezza, che esprime in pieno la qualità intrinseca della varietà e la grande ecletticità produttiva dell’isola, una bella sorpresa.

da sx Luigino Bertolazzi, Aldo Lorenzoni e Giuseppe Mottura

Ma il viaggio sta per concludersi è ora di tornare verso casa, in Veneto, prima passando dei Monti Lessini interpretati al meglio da Diletta Tonello vulcanica produttrice della Durella che interpreta al meglio domando la sua naturale dinamicità con un grande metodo classico, ed infine sui colli tufacei di Monteforte d’Alpone nel cuore del Soave Classico con Cristina e Gelmino Dal Bosco de Le Battistelle. Qui la Garganega raggiunge il massimo in eleganza e mineralità ma la vera scoperta è ritrovarla in un vigneto rigenerato con biotipi antichissimi su piede franco in un suggestivo calice de “I Rasoli”.

Ci raccontano di un nuovo libro di Marta De Toni e Gianpaolo Girardi sull’Importanza di essere franchi… ma questa è un’altra storia.. 

Il viaggio continua…

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

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https://www.propostavini.com

Proposta Vini srl

Via Artigiani, 16, 38057 Pergine Valsugana TN

Telefono0461 534795

info@propostavini.com


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