Vino e Ristoranti

Intrecci d’arte e buon cibo a Villa Goetzen 

Intrecci d’arte e buon cibo a Villa Goetzen  Presentato il piatto Pop del ricordo: emozioni a 4 mani.

Intrecci d’arte e buon cibo a Villa Goetzen 

Presentato il piatto Pop del ricordo: emozioni a 4 mani. Ricerca della tradizione proiettata al futuro passando per il presente

A Villa Goetzen, a Dolo, splendida dimora del ‘700 lungo la riviera del Brenta, la cucina è tradizione ed innovazione dove la cura del dettaglio si vede e percepisce.

D’estate si mangia nel suggestivo giardino con pontile sul Brenta. La location dispone anche di dodici camere confortevoli e arredate con gusto ed eleganza.

La famiglia Minchio ( papà Paolo e mamma  Paola, i figli Massimiliano e Cristian) accoglie con gentilezza spontanea, mai forzata. La buona tavola è una costante della sua mission gastronomica.

Si gustano piatti di pesce, sempre fresco, seduti in sale arredate con raffinatezza. Il ristorante è fra i preferiti dai gourmet per   la ricca selezione di antipasti, sia crudi che cotti.

Tenendo presente che la  disponibilità degli ingredienti cambia in base alla disponibilità del mercato, di settimana in settimana.

Delicate e gustose le tartare di branzino, tonno o pesce spada. Prelibati gli scampi crudi con il riso Venere, le capesante servite con una centrifuga di sedano e mela, il gambero rosso con mango e cioccolato bianco. 

Una chicca i canestrelli di Caorle, oltre ai piatti della tradizione sempre in menu come la granseola al vapore.

Nei primi, oltre agli impeccabili risotti di Massimiliano in questo periodo con radicchio di Treviso e crostacei, ci sono i saporiti gnocchi di zucca con battuta di rombo e orata, mela cotta a bassa temperatura e salsa al grana ed i tortelli farciti con carciofi e gamberi con una maionese al grana.

Inimitabile la “zuppa  del paron Paolo” che utilizza otto tipologie di pesce e tre cotture. “Nasce – spiega Cristian – dall’ esperienza di mio padre, per cui una volta che lascerà la cucina non sarà più possibile assaggiarla.

Almeno, non fatta così come la fa lui”. Da non perdere le lasagne al pesce di  mamma Paola. La carta dei vini è all’altezza dei piatti.

Il piatto pop del ricordo

Dall’incontro tra lo chef veneto Cristian Minchio e l’artista lombardo, il maestro Stefano Bressani, è nata una nuova opera che, sintesi tra Arte e Cucina, rappresenta un piatto storico della tradizione, dalla semplicità della cucina povera di pesce verso i concetti della ricerca raffinata che sa unire le maestrie e le esperienze di due figure distinte nei rispettivi ambiti.

Cromaticamente perfetto, frutto della creatività dello chef Cristian, il piatto Pop: paccheri, con gambero rosso di Marzara, cozze di Scardovari, battuta di Rombo con vellutata di affiorato di pecora, appaga anche i palati più esigenti.

Da qui l’ispirazione dell’artista Bressani, il cui quadro campeggia nel sala principale di Villa Goetzen. Insieme, per la prima volta Cristian e Stefano raccontano come è possibile esprimere un concetto culturale a tutto tondo che passa per tutti i sensi, dando modo alle persone di immergersi fra sapori e colori.

Un’esperienza come Opera d’arte attraverso il Piatto del Buon Ricordo di una new generation, quella che si può permettere di gustare la storia dall’inizio attraverso il valore di ciò che non si vede ma che serve a crearla.

 

Il progetto

Il progetto di Stefano Bressani nasce nel 2018 quando è chiamato alla realizzazione di un piatto con lo chef Davide Oldani.

L’artista coglie questa occasione per iniziare un percorso che lo porta all’incontro con altri chef stellati, con i quali nasce subito una intesa ideale ai fini di una collaborazione professionale.

Dopo la realizzazione del piatto con lo chef Giuseppe Ricchebuono de Il Vescovado a Noli (SV), Bressani si affaccia nuovamente alla preparazione di un nuovo piatto che lega non solo una tradizione ma un territorio che ha saputo rapire l’artista, per la sua bellezza e semplicità, nonché per la stima verso Cristian Minchio, anima pulsante di Villa Goetzen.

“Ho conosciuto Cristian -spiega Stefano Bressani – pochi anni fa, era il 2022, grazie ad una comune amica, stilista di Dior Paris, che mi aveva consigliato di fermarmi a Villa Goetzen sia a cena che per la notte.

Mentre facevo una passeggiata per il centro di Dolo, dopo il incrociai Cristian e ci guardammo incuriositi. In quel momento non potevo certo immaginare che sarebbe nata un’ amicizia e addirittura una collaborazione, Il “matrimonio d’Arte” tra noi è partito immediatamente, senza troppe spiegazioni saltando tutti i preamboli.

Entrare nella cucina di uno chef è come varcare la soglia intima del posto segreto di una persona, un luogo magico e non per tutti, dove avvengono cose incredibili, ma occorre avere gli occhi giusti per saperle vedere e alle quali saper dare un valore.

La cucina come l’atelier di una Artista è il luogo dove tutto parte e tutto accade. Dove nascono le idee. La cucina è cultura, per chi la fa e per chi ne usufruisce, come l’arte”. Anche per Cristian l’incontro con Stefano è stato fulminante.

Si è accesa quella scintilla – ricorda lo chef –  che aveva già avuto il suo innesco quel giorno sulle mie rive del Brenta, un’occasione magica che ci ha portati a questo intreccio di arte, cultura, relazioni, verità, dono”. Info: www.villagoetzen.it; 041/5102300.


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