Stile e Società

I cammini religiosi (ma non solo) 

I cammini religiosi (ma non solo)  Su invito e ripetuti solleciti da parte di alcuni amici segnalo ai miei 25 lettori di manzoniana memoria

I cammini religiosi (ma non solo) 

Elena e Teo davanti alla Sacra di San Michele (Val di Susa)

Su invito e ripetuti solleciti da parte di alcuni amici segnalo ai miei 25 lettori di manzoniana memoria la rubrica settimanale del quotidiano “L’Adigetto” curata da Elena Casagrande: «I miei cammini». 

Viaggiatrice instancabile con la passione per la scrittura (malattia di famiglia), per la buona tavola (come il papà Giuseppe, decano dei giornalisti enogastronomici), per l’arte (come il fratello Alessandro, giornalista professionista pure lui e critico d’arte), Elena racconta le esperienze e le emozioni vissute nei suoi numerosi itinerari in Italia, in Europa e in altri continenti.

Migliaia e migliaia di chilometri percorsi a piedi. Il battesimo, in gioventù, con il suo primo InterRail europeo.

 

Avvocato nella vita, Elena ama in particolare i cammini religiosi, ma non solo. Uno su tutti, il Cammino giacobeo di Santiago de Compostela, la località della Galizia che ha raggiunto più volte da diverse località della Spagna e dove si è sposata con Teo al termine di uno dei tanti cammini.

Il primo cammino nel 2005 a Santiago de Compostela e poi una lunga sequenza

Il suo primo cammino nel 2005: il cammino classico francese (775 chilometri) da Saint Jean Pied de Port-Roncisvalle a Santiago, itinerario dichiarato dall’Unesco patrimonio culturale dell’Umanità. E poi, nel corso degli anni, una lunga sequenza: la Via de la Plata (mille chilometri) da Siviglia, il cammino Primitivo (da Oviedo), il cammino Catalano (da Barcellona-Montserrat), il cammino dell’Ebro (da Tarragona), il cammino del Salvador (da Leòn), il cammino del Sureste (da Alicante), il cammino atlantico del Norte (da Irun-San Sebastiàn), il cammino inglese (da La Coruña), la Ruta de la Lana (da Valencia-Requena), il cammino di Madrid, la Via Serrana da Gibilterra a Siviglia, il cammino portoghese (da Lisbona).

La Via Francigena da Canterbury a Roma dopo aver scavalcato le Alpi e gli Appennini

Ma non solo Spagna. Ha percorso la via Francigena partendo da Canterbury (Inghilterra) per arrivare a Roma (1.800 chilometri) dopo aver scavalcato le Alpi e gli Appennini, la Via Podense da Le Puy en Velay (Alta Loira), la Via Micaelica partendo dalla Normandia (Mont St. Michel) con arrivo a Monte Sant’Angelo (sul Gargano).

In Italia ha percorso la Via degli Abati da Pavia a Lucca, il cammino di San Benedetto attraverso gli antichi sentieri dell’Italia Centrale, il Cammino di Assisi, il Cammino di Sant’Antonio (Padova). Ed ancora: la Via Claudia Augusta da Aquileia ad Augusburg (Augusta).

Cammini e percorsi affascinanti affrontati con lo spirito di un viandante d’altri tempi visitando sia le grandi città sia soprattutto i numerosi borghi, i paesini di montagna spesso abbandonati e sconosciuti ai più, i siti archeologici, i parchi naturalistici.

Un mare di ricordi e di emozioni: gli incontri e le amicizie

Percorsi che le hanno consentito di vivere una valanga di emozioni soprattutto lungo i cammini giacobei. Le emozioni del risveglio in montagna alle prime luci dell’alba, lo spettacolo del sole che, al tramonto, davanti al faro di Finisterre, si tuffa nell’Oceano.

E sempre a Santiago de Compostela le emozioni dell’abbraccio all’Apostolo San Giacomo, il rito del Botafumeiro con l’incenso che invade la cattedrale, gli incontri con altri pellegrini, le musiche celtiche dei «gaiteiros» in piazza dell’Obradoiro.

Elena Casagrande sulla Via de la Plata, eccola sul Ponte romano di Salamanca

 Emozioni che si provano anche al cospetto di un palazzo storico o visitando un museo, una galleria d’arte, rimanendo estasiati davanti ad un dipinto o ad una scultura.

Viaggi anche più impegnativi, come ad esempio la mitica Route 66, la strada più famosa d’America, coast to coast, percorsa in auto prima della pandemia, visitando metropoli, parchi nazionali, località storiche abitate dai nativi d’America.

Un mare di ricordi e di emozioni. Emozioni spirituali, ma anche materiali che si provano ad esempio assaggiando i piatti tipici di un ristorante famoso o di una umile trattoria di campagna.

Ricordi di luoghi, di incontri e di amicizie: in Italia, in Europa, nel mondo. Incontri che rivivono attraverso il racconto di una camminatrice instancabile. (www.ladigetto.it)
di Elena Casagrande


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