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Tartufo bianco: origine, caratteristiche e valore gastronomico

Tartufo bianco: origine, caratteristiche e valore gastronomico Il tartufo bianco è uno dei tesori più pregiati della gastronomia mondiale,

Tartufo bianco: origine, caratteristiche e valore gastronomico

Classica ricetta uova al tartufo

Il tartufo bianco è uno dei tesori più pregiati della gastronomia mondiale, famoso per il suo aroma inconfondibile e il sapore unico. Questo ingrediente, simbolo di eccellenza culinaria, è particolarmente apprezzato per il suo utilizzo in piatti raffinati e tradizionali. 

Se sei un appassionato o semplicemente curioso di scoprire le origini e peculiarità che contraddistinguono quello che viene definito il “diamante della cucina”, non ti resta che proseguire la lettura per esplorare tutte le caratteristiche del tartufo bianco d’Alba, il suo valore, le differenze tra tartufo bianco vs tartufo nero, e alcune delle ricette con tartufo bianco che ti ispireranno nella creazione dei tuoi piatti.

Origine e storia del tartufo bianco

Il tartufo bianco d’Alba, noto scientificamente come Tuber magnatum pico, ha una storia secolare ed è profondamente legato alla tradizione gastronomica del Piemonte. Alba, situata nel cuore delle Langhe, è considerata la capitale mondiale del tartufo bianco grazie alla sua Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che attira appassionati e intenditori provenienti da tutto il mondo.

Il Piemonte, con il suo clima e i suoi terreni argillosi, offre le condizioni ideali per la crescita di questo fungo ipogeo. Nonostante la sua rarità, la fama del tartufo bianco ha attraversato i confini regionali, rendendolo un ingrediente ambito a livello globale.

Caratteristiche e tipologie di tartufo bianco

Il tartufo bianco fresco è riconoscibile per la sua superficie liscia e irregolare, con tonalità che spaziano dal crema al marrone chiaro. La sua caratteristica più distintiva è l’aroma, complesso e avvolgente, che combina note di terra, aglio e formaggio stagionato.

Quando si confrontano tartufo bianco vs tartufo nero, le differenze principali risiedono nell’aroma, nel prezzo e nell’utilizzo culinario. Il tartufo bianco è più delicato e aromatico, mentre il tartufo nero ha un sapore meno intenso ma si presta meglio alla cottura.

Coltivazione e raccolta del tartufo bianco

Il tartufo bianco Tuber Magnatum Pico, il più pregiato, un autentico gioiello

Il tartufo bianco d’Alba cresce in simbiosi con le radici di alberi come querce e noccioli, in terreni ricchi di calcio. La raccolta avviene durante la stagione tartufigena, da settembre a dicembre, ed è affidata ai cercatori esperti e ai loro cani da tartufo, che grazie al loro olfatto straordinario riescono a individuare i preziosi tartufi nascosti nel sottosuolo.

La ricerca del tartufo bianco d’Alba è un’arte che si tramanda di generazione in generazione, un’attività che richiede pazienza, esperienza e un profondo legame con la natura. La raccolta avviene durante la stagione tartufigena, da settembre a dicembre, ed è affidata ai cercatori, noti come trifolau e ai cani da tartufo, che si avventurano nelle ore notturne o all’alba, tra le radici di alberi come querce e noccioli ricchi di calcio, quando l’umidità del terreno intensifica l’aroma del tartufo, facilitandone l’individuazione. 

I cani da tartufo, addestrati fin da cuccioli, con il loro fiuto eccezionale riescono a localizzare i tartufi senza danneggiarli, rendendo ogni ritrovamento un momento di autentica soddisfazione per i cercatori. Questo processo complesso e meticoloso contribuisce a rendere il tartufo bianco una delle gemme più preziose e ambite della gastronomia mondiale.

Valore gastronomico del tartufo bianco

Il prezzo del tartufo bianco è tra i più alti del mondo culinario, oscillando a seconda della qualità e della stagione. I tartufi raccolti nelle zone di Alba sono particolarmente pregiati, con alcuni esemplari venduti all’asta per migliaia di euro al chilogrammo.

Grazie al suo profumo unico, il tartufo bianco è spesso il protagonista di piatti raffinati. Tra le ricette con tartufo bianco più celebri troviamo:

      Tagliolini al tartufo bianco d’Alba, un piatto simbolo del Piemonte;

      Uova al tegamino con tartufo bianco, perfette per esaltare la semplicità dell’ingrediente;

      Risotto al tartufo bianco, dove l’aroma si diffonde in ogni chicco di riso.

Il tartufo bianco va sempre utilizzato crudo, affettato sottilmente con una mandolina, per preservare il suo inconfondibile aroma.

Consigli per l’acquisto e l’uso in cucina

Per acquistare un tartufo bianco fresco, è fondamentale rivolgersi a fornitori affidabili. Oggi, ad esempio è possibile comprare il tartufo bianco fresco online, selezionando prodotti certificati provenienti dai territori abruzzesi. Per quanto riguarda, invece, la conservazione, è essenziale per preservarne freschezza e aroma. Ecco perché gli esperti consigliano sempre di avvolgerlo in carta assorbente e di riporlo in un contenitore ermetico nel frigorifero, avendo cura di sostituire la carta ogni giorno.

Come cucinare il tartufo bianco

Il tartufo bianco è un ingrediente che non richiede cottura, poiché il calore intenso potrebbe alterarne il delicato aroma. Per questo motivo, viene generalmente affettato sottilmente direttamente sui piatti caldi, permettendo al calore naturale delle pietanze di sprigionare tutta la sua fragranza.

Tecniche per servire il tartufo bianco

      Affettatura perfetta: usa una mandolina specifica per tartufi, che consente di ottenere fettine sottilissime. Una fetta troppo spessa potrebbe risultare meno gradevole al palato, mentre una troppo sottile rischierebbe di disperdere il prezioso aroma;

      Quantità consigliata: una porzione ideale prevede circa 5-10 grammi di tartufo bianco a persona, in modo da ottenere un equilibrio perfetto tra sapore e intensità senza sovrastare gli altri ingredienti del piatto;

      Distribuzione uniforme: affetta il tartufo direttamente sopra il piatto appena servito, distribuendolo uniformemente per garantire che ogni boccone sia ricco del suo sapore unico.

Piatti ideali per il tartufo bianco

Il tartufo bianco si abbina perfettamente a piatti semplici, dove la complessità del suo aroma può essere protagonista. Tra le pietanze più adatte troviamo:

      Pasta e riso: piatti come tagliolini, risotti e gnocchi sono perfetti per esaltare il tartufo bianco, grazie alla loro consistenza cremosa e al calore che amplifica il profumo del fungo;

      Uova: al tegamino o strapazzate con tartufo sono un classico senza tempo, che combina la delicatezza delle uova con l’intensità del tartufo;

      Carni e pesce: le carni bianche o il pesce al vapore, accompagnati da una base burrosa o cremosa, offrono un palcoscenico perfetto per il tartufo bianco.

Curiosità e miti sul tartufo bianco

Il tartufo bianco è avvolto da un’aura di fascino e mistero, che lo rende protagonista di numerosi miti e curiosità. Fin dall’antichità, il suo aroma inconfondibile è stato ritenuto afrodisiaco, un dettaglio che ne ha accresciuto il prestigio e l’attrattiva. La raccolta del tartufo, un tempo, era un privilegio riservato alle famiglie nobili, a testimonianza del suo valore esclusivo. 

Oggi, Alba, la capitale del tartufo bianco, ospita aste internazionali dove esemplari di dimensioni eccezionali vengono venduti a cifre da record, sottolineando l’eccellenza di questo prodotto nel panorama gastronomico mondiale. Ogni aspetto del tartufo bianco, dalla sua storia alle sue peculiarità, ne esalta il ruolo di ingrediente unico capace di trasformare ogni piatto in un’esperienza culinaria senza eguali. Scopri anche tu il fascino del tartufo bianco e porta un tocco di lusso nella tua cucina.


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Redazione

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