Il Bursòn trionfa al ventesimo incontro di “A che punto Siamo”
Dopo anni di sperimentazione per domare un vino dal carattere così forte e complesso, l’appassimento delle uve e l’invecchiamento hanno finalmente esaltato le potenzialità del Bursòn, trasformandolo in un vero e proprio gigante enologico italiano.
All’ultimo appuntamento di novembre, un pubblico di oltre cento appassionati ha decretato il suo trionfo, assegnando al Bursòn ben 92 punti su 100.
Un risultato straordinario che lo ha posto al primo posto della classifica, davanti a un agguerrito Amarone da 90 punti e a un Merlot, un Rosso Toscano e un Nebbiolo che hanno chiuso con 89 punti. Tutti i vini in gara appartenevano alla stessa annata, la 2017.
Le etichette in gara:
- Bursòn IGT 2017 Tenuta Uccellina, Russi
- Amarone della Valpolicella docg 2017 di Ca dei Maghi, Verona
- Merlot IGT 2017 Lessinia Vicentina di Ongaresca Costabissara
- Casentino IGT Toscana 2017 di Poggiotondo Subbiano
- Roero Docg 2017 di Fratelli Massucco, Castagnito
L’atmosfera è stata vivace e coinvolgente, con un pubblico entusiasta di ritrovarsi per degustare grandi vini e piatti. Il Consorzio Il Bagnacavallo, rappresentato dall’enologo Sergio Ragazzini, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti, sottolineando l’importanza del lavoro di ricerca e sperimentazione svolto per far evolvere il Bursòn e farlo diventare un simbolo del territorio.
Vitigni dimenticati e futuro promettente.
Alla degustazione erano presenti gli enologi di G.R.A.S.P.O., che hanno presentato il loro libro sui vitigni dimenticati, riproposti per la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici.
Nonostante la sua giovane età, il Bursòn si conferma un vino di grande potenzialità, capace di regalare grandi emozioni anche nella sua versione spumante.
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