Giuseppe Casagrande con i protagonisti del 33° MeranoWine Festival
Diecimila presenze, mille espositori, tremila vini in degustazione, 33 magum sciabolate, 5400 WineHunter Awards, 39 Masterclass, 6 talk shoow.
Questi i numeri del 33° Merano WineFestival che per cinque giorni ha trasformato la città del Passirio nella capitale europea dell’enogastronomia.
Un evento sempre più glamour e dalla dimensione sempre più internazionale grazie anche ai 14 WineHunter Ambassador e ai buyer arrivati da 25 Paesi.
La soddisfazione del patron Helmuth Köcher: “Un’edizione belllissima”
“È stata un’edizione bellissima” ha dichiarato visibilmente soddisfatto Helmuth Köcher, patron della manifestazione nel salutare con la sciabolata conclusiva gli ospiti: produttori, partner, giornalisti, collaboratori, buyer, operatori del settore oltre alla marea di wine lover.
“Un’edizione – ha aggiunto – che ha confermato il consolidamento della rassegna enogastronomica meranese con la presenza di un pubblico di qualità per un evento che genera un indotto di oltre 10 milioni sul territorio.”
I momenti salienti tra vini biologici-biodinamici e vini in anfora
Tra i tanti momenti salienti che hanno caratterizzato il 33° Merano WineFestival, va ricordata la rassegna bio&dynamica & more che ha dato spazio al mondo dei vini biologici, biodinamici, naturali, orange, Piwi, da agricoltura integrata, nonché ai vini affinati in anfora e underwater.
Uno spazio importante nel contesto del festival è stato dedicato a 160 produttori italiani che con il loro lavoro e con i loro prodotti riescono a rappresentare in maniera genuina i rispettivi territori.
Nella prima giornata affollatissimo anche il Mercato della Terra a cura di Slow Food Alto Adige in Piazza della Rena e così pure la presentazione della Guida Vinibuoni d’Italia 2025 al Kimm di Merano.
Altro momento clou l’inaugurazione della GourmetArena con 145 aziende che hanno presentato i prelibati prodotti gastronomici delle varie regioni.
Sold out gli showcooking nelle aree Abruzzo, Calabria e Campania Felix (quest’ultima a cura di MisteryApple), che per tutta la durata del festival hanno proposte le migliori e ghiotte espressioni enogastronomiche di questi due territori, con numerosi ospiti tra cui Gino Sorbillo, Antonio Tubelli, Carlo Auriti e Stefano Ferrauti.
Quella spettacolare sciabolata di 33 magnum di Testarossa Oltrepò Pavese
Spettacolare la sciabolata di 33 magnum di Testarossa Oltrepò Pavese sulla passerella Lenoir, alla quale hanno preso parte le istituzioni e i partner della manifestazione.
Tra le masterclass ospitate dall’Hotel Terme Merano, affollatissime quelle dedicate ai vini in anfora con Carlo Nesler, Simona Geri, Guido Invernizzi e quelle dedicate ai vini affinati underwater con Andrea Radic.
Crescente interesse hanno suscitato anche gli appuntamenti con i vini della Moldavia e della Georgia, culla della tradizione enologica del Vecchio Continente.
L’approfondimento di Attilio Scienza e Nicola Biasi sui vitigni Piwi
Quanto mai interessante l’approfondimento del prof. Attilio Scienza e dell’enologo trentino Nicola Biasi sul fenomeno dei vitigni Piwi, acronimo della parola tedesca «PilzWiderstandsfähige», che indica la numerosa famiglia di vitigni resistenti alle malattie fungine e crittogamiche.
Sono centinaia, oggi, i vitigni resistenti (tra i più famosi ricordiamo il Solaris, lo Johanniter, il Bronner, il Muscaris, il Souvignier Gris), vitigni che rappresentano il futuro, in termini di sostenibilità, ma anche di qualità, della viticoltura e dell’enologia mondiale.
Nicola Biasi, enologo e produttore in quel di Coredo (Alta Val di Non) ha lanciato una rete di imprese tra i piccoli vignaioli del Nordest. «Resistenti non sono solo i vitigni – ha spiegato – ma anche gli stessi produttori che, in un momento difficile come questo hanno abbracciato la sfida della sostenibilità in territori differenti e caratterizzati da altitudini e climi che fanno della loro viticoltura qualcosa di davvero innovativo.»
Ricco di spunti e riflessioni anche il dibattito sul tappo a vite promosso dai cosiddetti “Svitati”, relatori Angelo Carrillo e Walter Massa. Hanno abbracciato questa linea cinque produttori: Franz Haas, Graziano Prà, Silvio Jermann, Pojer & Sandri e Walter Massa. Si sono autoproclamati “Gli Svitati” poichè hanno identificato il tappo a vite come soluzione ottimale per preservare il lavoro svolto in vigna e in cantina.
La nuova frontiera: l’Albania con i vini balcanici della Kantina Çobo
Tra le nuove frontiere del Vecchio Continente, oltre all’omaggio che il Merano WineFestival ha riservato ai vini in anfora della Georgia, Helmuth Köcher ha fatto sfilare sul “red carpet” i vini dell’Albania, paese dirimpettaio dell’Italia, che vanta una viticoltura antichissima.
Il campione del mondo dei sommelier Luca Gardini ha guidato una verticale di cinque annate di Shendevere della Kantina Çobo, uno sparkling wine dall’impronta mediterranea. Nasce da un vitigno a bacca bianca: Puls, un’uva ricca di sale con una piacevole nota agrumata che sfida anche il tempo.
La storia di Muharrem Çobo: dallo sbarco a Brindisi alla laurea a Trento
Al Kursaal abbiamo incontrato il titolare, Muharrem Çobo, la cui storia ricorda le immagini dello sbarco a Brindisi nel 1991 delle migliaia di albanesi assiepati sulla nave Vlora.
Stabilitosi a Trento, dopo la laurea in Giurisprudenza, è tornato in Albania a Ura Vajgurore, a poca distanza dalla città di Berat, e con le rimesse inviate alla famiglia nel 1993 ha acquistato il primo ettaro di terra (oggi ne possiede 37) rivitalizzando il patrimonio ampelografico albanese.
I vini della Kantina Çobo (spumanti, bianchi, rossi, rosati, riserve) stupiscono per intensità e rusticità (ricordano molti vini ancestrali del passato) e aprono lo sguardo verso il Paese delle Aquile, a noi vicino. Un ponte tra Oriente e Occidente.
La Masterclass corale di Oscar Farinetti “Bolla contro Bolla”
Sempre in tema di eventi imperdibili va ricordato l’intervento di Oscar Farinetti che ha guidato “Bolla contro Bolla”, Masterclass corale alla quale hanno preso parte i principali produttori italiani di metodo classico.
A loro volta Luca D’Attoma e Chiara Giannotti hanno curato “Dieci vini di razza in dressage”, mentre Paolo Porfidio ha moderato “Chardonnay Fuoriclasse Nama” con 5 annate a confronto dello Chardonnay di Nals Margreid.
Infine, Vincenzo Ercolino ed Eros Teboni hanno pilotato “Bollicine in contrasto: Valdobbiadene e Crémant.”
La sciabolata finale sulla passerella Lenoir con Helmuth Köcher e tutto il team
Nell’ultima giornata del Festival è andato in scena l’evento Catwalk Champagne&More con 50 maison francesi di Champagne e 75 produttori italiani di metodo classico all’interno del Kurhaus con sciabolata conclusiva sulla passerella Lenoir del rio Passirio di una magnum di Champagne P. Vallée di Vallepicciola, con Helmuth Köcher e tutto il team di Merano WineFestival a brindare. L’appuntamento per la 34. edizione sarà dal 7 all’11 novembre 2025.
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
Servizio fotografico di Matteo Piazza.
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