Virtuous Food Revolution Alliance è una piattaforma di consulenza che promuove l’innovazione sostenibile, un movimento formato da aziende, individui e istituzioni uniti per promuovere soluzioni concrete alle sfide del FoodEcosystem e costruire le possibilità del domani, a prescindere dagli interessi economici e uniti da un insieme fondamentale di valori. Il suo fondatore Felippe Fontanelli, da quasi venti anni attivo nel settore dei beni di largo consumo (FMCG) e che ha collaborato con aziende leader come The Hershey’s Company, McCain, PepsiCo, Yum Brands e con startup innovative come Wicked Foods e Future Farm. opera per promuovere l’innovazione sostenibile e sostenere lo sviluppo del settore plant-based, unendo tradizione e modernità per creare un impatto positivo nel mondo alimentare.
L’alimentazione Plant-Based
L’alimentazione plant-based, non è una dieta vegetariana ma un consumo consapevole a prevalenza vegetale la cui produzione è orientata al preservare tutti gli ecosistemi e a valorizzare la produzione locale con consumi consapevoli, senza eccedere, con l’obiettivo di preservare tutti gli ecosistemi.
Il report
Il loro primo report, arricchito da interviste esclusive con numerosi esperti del settore, «Il Gioiello Nascosto del Mercato Plant-Based Europeo: La Nascita di un Nuovo Made in Italy», pubblicato ai primi di novembre, offre un’analisi approfondita del panorama plant-based in Italia insieme a tanti spunti di riflessione.
Un report basato su dati forniti dal Good Food Institute Europe e da fonti di settore che, analizzando le vendite di prodotti plant-based, approfondisce le tendenze comportamentali dei consumatori italiani, in particolare i giovani “Explorers” (17-35 anni), che stanno abbracciando diete più sostenibili, alimentando una crescente domanda di alternative plant-based.
Infatti, mentre i mercati maturi come gli Stati Uniti stanno rallentando, l’Italia si distingue per la capacità di combinare una ricca tradizione culinaria con una domanda crescente di prodotti innovativi e sostenibili.
Il mercato
Le vendite al dettaglio di prodotti plant-based hanno raggiunto i 641 milioni di euro nel 2023, segnando un aumento del 16,1% rispetto al 2021. Categorie chiave come la carne e il latte vegetale rappresentano rispettivamente il 49% e il 31% delle vendite totali, indicando un cambiamento significativo nelle preferenze dei consumatori italiani.
Gli esperti
Commenta Inga Jasiuvian, Co-Founder di Heaven: «Il mercato plant-based offre un’opportunità per ampliare l’accesso a soluzioni alimentari sostenibili e inclusive, in grado di valorizzare anche le risorse locali. Stiamo lavorando per rendere questo cambiamento più accessibile e invitante per i consumatori tradizionali».
Aggiunge Maddalena Zanoni, Co-Founder di DreamFarm: «La rivoluzione plant-based sta raggiungendo il mercato dei formaggi, un settore immenso ancora largamente inesplorato. Vogliamo offrire prodotti che attraggano un pubblico ampio, rendendo semplice e piacevole provare qualcosa di nuovo senza compromessi sul gusto o sulla salute».
I consumatori
Dal report emerge che le tendenze comportamentali dei consumatori stanno evolvendo rapidamente, guidate dai giovani italiani, conosciuti come “Explorers” (dai 17 ai 35 anni), i quali adottano diete sempre più sostenibili. Questo cambiamento, motivato da preoccupazioni ambientali e salutistiche, alimenta la domanda di alternative plant-based che siano familiari e innovative. Con un aumento del 77% delle vendite di formaggi plant-based tra il 2021 e il 2023, l’Italia si prepara a competere con mercati europei più grandi come Germania e Regno Unito.
In questo contesto, il settore fuori casa (OOH), valutato 80,8 miliardi di euro nel 2023, riflette un crescente interesse da parte di ristoranti e catene di fast food verso le opzioni plant-based. Brand come Burger King e KFC stanno introducendo versioni plant-based dei loro prodotti iconici, mentre catene italiane come Bun Burger offrono menù che combinano opzioni di carne e plant-based, con quest’ultime che rappresentano ora il 15% del fatturato.
Le aziende
«Offriamo un menù flessibile con hamburger di carne e opzioni vegetali, consentendo a tutti di godere dei nostri prodotti», dichiara Simone Pescatore, Brand General Manager di Bun Burger
Per Compass Group, leader nel settore della ristorazione collettiva, la svolta plant-based rappresenta sia una risposta alla domanda dei clienti sia un’opportunità per raggiungere obiettivi di sostenibilità. Compass sta introducendo opzioni plant-based in diversi segmenti, dalle università attente all’ambiente, alle aziende che mirano a ridurre la propria impronta ecologica. «Le preferenze dei consumatori per il cibo plant-based rappresentano un’opportunità unica per superare le barriere di adozione per i consumatori più conservatori, rendendo gradualmente l’alimentazione sostenibile accessibile a tutti», racconta Ambra Mozzi, Responsabile Sostenibilità e CSR di Compass Group
La normativa
Con i recenti sviluppi normativi dell’UE, l’Italia potrebbe beneficiare di un contesto normativo più favorevole. Gli aggiornamenti dall’Agenzia Governativa EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) sottolineano l’importanza dell’innovazione sostenibile e della trasparenza, aprendo potenzialmente le porte alle aziende di carne coltivata e plant-based pronte ad espandersi.
La sfida italiana
«L’Italia rappresenta una porta d’accesso unica per le aziende che vogliono entrare nel settore plant-based, grazie alla sua tradizione culinaria e alla crescente domanda di soluzioni sostenibili. Questo report fornisce una panoramica dettagliata del mercato e guida le aziende nella navigazione di questo panorama complesso, parte della missione di Virtuous di rafforzare l’ecosistema plant-based italiano» afferma Felippe Fontanelli, Fondatore di Virtuous Food Revolution Alliance
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