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Vitigni del Lazio, il “Vino del Futuro” nella nuova guida di Repubblica

Tra storie, cantine e sapori in edicola dal 23 Ottobre

C.S.

Un nuovo volume attraversa il territorio regionale sulle tracce dei filari che raccontano storie millenarie. Agli itinerari in ogni provincia e area di produzione si affiancano centinaia di segnalazioni sui produttori, su dove mangiare, su dove dormire e su cosa comprare.

E poi la sezione delle feste e dei festival dedicati al vino e le ricette di alcuni dei migliori chef del Lazio che raccontano come abbinano ai loro piatti le eccellenze enologiche locali Bellone e Cesanese, Malvasia e Bombino: solo alcuni dei vitigni che affondano profonde radici tra le campagne del Lazio e che con il loro nome evocano storie e paesaggi, sapori e tradizioni.

La nuova Guida di Repubblica “Vitigni del Lazio, il vino del futuro: tra storie, cantine, sapori” è dedicata proprio alle varietà di uve che da millenni prendono forma tra le città e i borghi delle Province di Roma, Rieti, Frosinone, Viterbo e Latina. Ognuno con le sue caratteristiche, terreni d’elezione, proprietà e legami con gli altri protagonisti dell’enogastronomia locale.

Ad aprire il volume, realizzato in collaborazione con Regione Lazio e Arsial, sono le testimonianze d’autore, come quella di Gian Marco Tognazzi, che con la sua Tognazza ha trasformato in realtà imprenditoriale i terreni e i vigneti ereditati dal padre Ugo. Un racconto inedito dello scrittore Antonio Pascale precede i contenuti firmati tra gli altri da Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, Renato Brunetta, presidente del Cnel e produttore di vino con il marchio Capizucchi, e Antonio Santarelli, patron di Casale del Giglio.

Si arriva così agli itinerari che attraversano la regione permettendo di scoprire le destinazioni e i sapori imperdibili a due passi dai filari di vite che colorano pianure e colline, da quelle affacciate sul Tirreno a quelle che anticipano gli Appennini, dai confini con Umbria e Toscana a quelli con Campania, Abruzzo e Molise.

Oltre 200 i produttori di vino segnalati nel volume, così come 279 sono i consigli su dove mangiare, 57 le dimore e oltre 100 i luoghi del gusto in cui trovare golosi souvenir di territorio. Ancora, le feste e i festival che colorano il calendario in tutta la regione, per arrivare alle voci degli chef che propongono ricette in cui si esalta il rapporto tra il vino laziale e piatti che si muovono tra tradizione e creatività.

“In questo processo di recupero delle memorie delle nostre campagne il Lazio ha giocato un ruolo importante”, scrive nella sua introduzione Giuseppe Cerasa, direttore delle Guide di Repubblica: “Nomi come Bellone, Aleatico, Roscetto, Malvasia puntinata, Bombino, Nero Buono, Moscato di Terracina, Cesanese di Affile e Cesanese Comune, Pecorino, Biancolella, e potremmo continuare, sono ormai entrati nelle cantine laziali e nel gusto dei consumatori, che si sono appassionati in questa gara a scoprire il nuovo che sa di antico, di territorio, di storia. Ed ecco il perché di questa guida alla scoperta dei vitigni del Lazio, un modo per amare di più la propria regione, i borghi, il gusto, le tavole laziali andando alla scoperta di un calice e del mondo che vuole raccontare”.

Giancarlo Righini, assessore al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio, afferma che “i vitigni autoctoni del Lazio rappresentano un patrimonio inestimabile di eccellenze che fanno di questa Regione una leader nella produzione enologica. Leggere la mappa di queste produzioni va ben oltre il significato economico e di mercato, ma racconta storie e memorie di popoli e persone che, per decenni, hanno abitato questi luoghi, tramandando anche attraverso il vino quella cultura rurale di cui ancora oggi si nutre la tradizione delle nostre comunità. Una storia che fa della conservazione e della cura dell’ambiente un tratto distintivo, prezioso bagaglio in un tempo in cui la sostenibilità ed i cambiamenti climatici ci interrogano su nuovi modelli di sviluppo e stili di vita. Un sistema che mette al centro l’uomo, inteso come persona, mai in contrapposizione con la natura, ma piuttosto come suo primo custode”.

“In un mondo che corre verso la standardizzazione, la riscoperta e la valorizzazione delle nostre varietà rappresentano non soltanto un atto di difesa culturale, ma anche una straordinaria opportunità economica e ambientale”, scrive Massimiliano Raffa, commissario straordinario dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio: “Questo volume nasce con l’obiettivo di rendere omaggio a questi tesori nascosti, che raccontano la storia di un territorio e la passione delle sue genti. Arsial, da sempre impegnata nello sviluppo dell’agricoltura regionale, vede nella riscoperta e nella valorizzazione degli autoctoni un ambito fondamentale per la crescita sostenibile del settore vitivinicolo.

Attraverso attività di ricerca, caratterizzazione e promozione, l’ente contribuisce alla conoscenza e alla diffusione di queste varietà, creando nuove opportunità per produttori e territori”.
La Guida di Repubblica “Vitigni del Lazio, il vino del futuro: tra storie, cantine, sapori” sarà disponibile in edicola (12,00 euro più il prezzo del quotidiano) e online su repubblicabookshop.it/guide dal 23 ottobre e subito dopo in libreria e online su Amazon e Ibs.

 

 

 


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