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Quando GRASPO si fa internazionale

Quando GRASPO si fa internazionale Se settembre ed ottobre sono da sempre i mesi della vendemmia per G.R.A.S.P.O. questo concetto viene da sempre declinato al plurale

Quando GRASPO si fa internazionale

Da sx Giuseppe Carcerei, Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Se settembre ed ottobre sono da sempre i mesi della vendemmia per G.R.A.S.P.O. questo concetto viene da sempre declinato al plurale: Le Vendemmie e le Vinificazioni.

Anche quest’anno infatti sono già stati oltre sessanta i vitigni rari vendemmiati in varie regioni italiane, un impegno logistico e tecnico notevole che prevede disponibilità e passione.

Monica Larner

Ma questi sono anche i mesi più importanti per programmare le tante attività di divulgazione che da sempre caratterizzano l’azione di questa dinamica Associazione.

Attività che diventano sempre più intriganti ed interessanti e che vedono il coinvolgimento diretto di GRASPO in progetti e situazioni anche di respiro internazionale.

Infatti grazie alla traduzione in inglese dell’ultimo libro” 100 Custodi per 100 Vitigni” con la preziosa presentazione di Monica Larner, notissima firma italiana per Robert Parker Wine Advocate è partito un originalissimo progetto cinematografico curato dal regista statunitense Theron Patterson che insegna cinema all’Università americana di Roma.

Attilio Scienza

Le riprese sono già iniziate e prevedono il coinvolgimento diretto di numerosi Custodi raccontati sul libro che diventeranno gli attori protagonisti di questa nuova avventura…

Tra una ripresa e l’altra GRASPO sarà anche protagonista del Congresso del centenario dell’OIV l’Organizzazione internazionale della Vite e del Vino che si svolge a Digione in Francia tra il 14 ed il 18 ottobre.

da sx Gianmarco Guarise, Luigino Bertolazzi e Aldo Lorenzoni

Un’occasione importante per testimoniare quanto fatto da GRASPO sul fronte della preservazione e la salvaguardia dei vitigni rari in tante regioni italiane sottolineando l’importanza di questa attività in funzione del cambiamento climatico e della tutela degli storici sistemi di allevamento della vite nei diversi territori.

Un impegno che concretizza quanto affermato dal presidente OIV Luigi Moio : “Se è vero che l’Italia rappresenta il paese del vino con il maggior numero di vitigni e quindi con la massima espressione di biodiversità viticola, potrebbe sembrare inutile o superfluo continuare a ricercare ulteriori testimonianze di vitigni dispersi nella sua storia, è però altrettanto vero che questa diversità è oggi minacciata da un’emergenza climatica che rischia di portare ad una pericolosa omologazione dei vini privandoli delle loro principali peculiarità distintive. 

Oggi è ancor più necessario riuscire a ricollegare sempre il vino al suo territorio d’origine. Se un vino non riesce a rendere riconoscibile la sua origine perde gran parte della sua forza anche a livello commerciale”.

Questo anche il messaggio forte che GRASPO è chiamato a portare il prossimo 21 ottobre alla Gambero Rosso Academy di Roma.

La storica piantata veneta di Giamarco Guarise a Urbana PD

Un corso di alta formazione dal titolo “Il vino del futuro. Nuove competenze per nuovi scenari”, diretto dal Prof. Attilio Scienza finalizzato all’aggiornamento professionale di operatori e tecnici del settore vitivinicolo sui temi più attuali del momento. 

I temi affrontati da GRASPO saranno le nuove frontiere del miglioramento genetico con il recupero e valorizzazione dei vitigni minori italiani.

Le pergole sostenute dai Pilum in pietra ad Agliè

Più emozionale e visionario invece il messaggio che GRASPO è chiamato a portare al convegno internazionale “ I Musei del Vino tra cultura, innovazione e promozione territoriale” organizzato a Verona dalla Fondazione Museo del Vino MUVIN guidata dal Prof. Diego Begalli dell’Università di Verona il 25 ottobre presso la Camera di Commercio di Verona.

Luigi Moio

Un’occasione per sottolineare come l’azione di GRASPO vada in realtà a valorizzare persone, vitigni e sistemi di allevamento ancestrali che diventano musei viventi veri scrigni di memoria e di saperi. Percorsi di vita e di esperienze descritte nel libro “100 Custodi per 100 vitigni, la biodiversità viticola in Italia”.

Racconti dove forse per la prima volta accanto all’identificazione, alla storia, alle caratteristiche del vitigno e del vino vengono valorizzate le persone, che chiamiamo custodi.

Un grappolo di Oseleta che il caso e la natura hanno deposto in un nido abbandonato

Una esperienza di oltre 100.000 chilometri in tanti territori italiani, incontrando tantissimi produttori, eseguendo numerosissimi prelievi di materiale vegetale per stabilire l’identità dei vitigni, scoprendo ad oggi 15 nuove varietà di uva e realizzando solo nell’ultima vendemmia oltre 100 microvinificazioni.

Un lungo viaggio di incontri e scoperte che abbiamo voluto raccontare in questo testo, che non può essere esaustivo e non vuole neanche essere un mero catalogo di aziende e vitigni a rischio estinzione ma una esperienza immersiva in questo mondo spesso dimenticato che tocca tutte le regioni italiane.

Un viaggio ricco di storie originali spesso caratterizzate da autentico eroismo ma anche un racconto di quanto istituzioni, centri di ricerca ed ampelografi di tutta Italia hanno fatto per identificare e preservare questi vitigni.

Un viaggio che continuerà anche nei mesi di novembre e dicembre con altri originalissimi appuntamenti…

 

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

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