Tribuna

A Sutrio la festa dei “cjarsòns”

A Sutrio la festa dei "cjarsòns" Piatto simbolo della Carnia, questi gustosi agnolotti con ripieno di ricotta, frutta secca e spezie,

A Sutrio la festa dei “cjarsòns”

I cjarsons della Carnia conditi con burro fuso e ricotta affumicata

Piatto simbolo della Carnia, questi gustosi agnolotti con ripieno di ricotta, frutta secca e spezie, hanno radici lontane ed esotiche. I turisti sono accolti negli appartamenti di quel nuovo modello di turismo ribattezzato “Albergo Diffuso”.

Benvenuti in Carnia. Benvenuti a Sutrio. Benvenuti nella capitale dei “cjarsòns”, quei gustosi agnolotti con ripieno di ricotta, frutta secca e spezie.

Un piatto dalle radici lontane ed esotiche che ha reso famosa questa graziosa località della Carnia che sorge ai piedi dello Zoncolan (la mitica montagna del Giro d’Italia).

Località famosa anche per quel modello di turismo che va sotto il nome di «Albergo Diffuso». E Sutrio è sicuramente una delle località pionieristiche che per pima ha lanciato in Italia questa nuova formula di ospitalità alberghiera.

Un paese-albergo, esempio virtuoso di un nuovo modello di ospitalità

La preparazione dei cjarsòns, gli agnolotti tipici della Carnia

Una formula vincente di paese-albergo dove il turista viene accolto come amico da una comunità ospitale, quella carnica in questo caso. L’ho sperimentato personalmente qualche anno fa questo nuovo modello di turismo proprio a Sutrio, a Borgo Soandri.

Nato nel 2000 dall’idea di recuperare e mettere in rete il patrimonio edilizio di Sutrio, rendendolo una componente essenziale e caratterizzante della sua offerta turistica, l'”Albergo Diffuso” negli anni ha dato vita a una forma di turismo sostenibile e responsabile, un turismo che ha favorito la conservazione del patrimonio architettonico e culturale, ha stimolato l’economia locale e ha ridotto l’impatto ambientale legato alla costruzione di nuove strutture alberghiere.

Oggi Sutrio dispone di oltre 150 posti letto, suddivisi in 35 appartamenti di varia capienza ricavati dall’attenta ristrutturazione di antiche case ed edifici rurali, che insieme costituiscono un vero e proprio albergo organizzato come un’unica struttura ricettiva, con reception e servizi comuni.  

L’origine ddi “cjarsòns” è legata ai cramars, venditori ambulanti di spezie

I cjarsons della Carnia conditi con burro fuso e ricotta affumicata.

Ma torniamo ai “cjarsòns, piatto simbolo della Carnia – dicevamo – le cui valli sono state solcate da tempo immemorabile nel corso dei secoli da carovane, commerci transfrontalieri, culture e popolazioni insediate tra il mare Adriatico a oltralpe, in Carinzia e Baviera.

L’origine dei cjarsòns è legata ai cramârs, i venditori ambulanti di spezie che dal Settecento attraversavano a piedi le Alpi per vendere nei paesi di origine tedesca la loro preziosa ed esotica mercanzia acquistata a Venezia e riposta nella crassigne, una piccola cassettiera di legno che portavano a mo’ di zaino sulle spalle. 

Quando tornavano a casa era festa grande e le donne preparavano questi cjarsòns, agnolotti di pasta di patate con ripieno a base di ricotta impastata con una ricchissima varietà di ingredienti: spezie, frutta secca, uva sultanina, aromi orientali, erbe aromatiche.

Insomma, quanto rimaneva sul fondo dei cassetti della crassigne: dalla cannella ai chiodi di garofano, dalla noce moscata al cacao.

In Carnia ogni famiglia vanta ed è gelosa della propria ricetta (segreta) 

La reception dell’Albergo Diffuso Borgo Soandri di Sutrio in Carnia

Ancora oggi in Carnia sono moltissime le ricette dei cjarsòns, il cui ripieno varia non solo da paese a paese, ma anche da famiglia a famiglia: se ne contano oltre 50 variazioni.

La cuoca di casa, gli chef dei ristoranti e degli agriturismo sono gelosi delle loro ricette (segrete) poichè nell’impasto del ripieno utilizzano gli ingredienti più disparati abbinando alle spezie le patate, gli spinaci, l’uva sultanina, la mentuccia, le erbe primaverili, il miele.

Tocco finale, il condimento: una semplice spolverata di scuete fumade (ricotta affumicata) e ont (burro fuso). Et voilà, il piatto è pronto… per la gioia dei buonustai gaudenti ed impenitenti come il sottoscritto.

Il 2 giugno la singolar tenzone tra i 10 paesi delle vallate della Carnia

 

I cjarsòns della Carnia- la ricetta varia da famiglia a famiglia

A questa golosità Sutrio dedica la sua ormai tradizionale festa d’inizio estate, “I Cjarsòns, la tradizione della Carnia”.

Quest’anno si terrà domenica prossima 2 giugno. Passeggiando fra le dieci isole di degustazione allestite negli angoli più caratteristici del paese, si potranno gustare i sapori inconsueti di questa pietanza e conoscere le diverse anime che caratterizzano un cibo d’origine sicuramente povera, ma complesso e ricco d’ingredienti quanto un piatto di alta ristorazione. 

Dieci paesi, in rappresentanza di tutte le vallate della Carnia, proporranno ciascuno la propria ricetta tradizionale.

Si potranno così degustare cjarsòns salati o dolci, insaporiti da erbe primaverili o da piccole scaglie di cioccolato, con melissa e cipolla oppure con pere secche e carrube, accompagnati ai più pregiati vini di grandi aziende friulane, selezionati per l’occasione.

Oltre agli stand gastronomici, sono in programma anche attività per bambini, musica dal vivo e il Mercatino con i prodotti del territorio. La festa, che rientra nelle attività di animazione del territorio prevista dal Bando Borghi PNRR “Il Bosco nel Borgo-Il Borgo nel Bosco”, in caso di maltempo sarà rinviata al 9 giugno.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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