Al via in Portogallo la “decortica” delle querce da sughero
Amorim, il gruppo leader per i tappi da sughero (ne produce oltre 5 miliardi ogni anno), ha anticipato di un mese le operazioni nelle foreste dell’Alentejo a causa dei cambiamenti climatici.
In Portogallo, in particolare nelle foreste dell’Alentejo, è il momento più atteso dell’anno, importante sia dal punto di vista economico che sociale: la “decortica”, ovvero la delicata operazione di rimozione della corteccia da sughero dalle querce. Un evento che il Gruppo Amorim, leader mondiale dei tappi da sughero, quest’anno ha dovuto anticipare di qualche settimana a causa del cambiamento climatico.
La precoce produzione della linfa tra corteccia e tronco che rappresenta la condizione ideale per il distacco senza traumi del sughero dalla pianta ha costretto l’intera filiera dell’azienda ad adeguarsi. Cosicchè le delicate operazioni della “decortica”, anzichè a metà giugno, sono iniziate nel mese di maggio.
La “decortica”, un’arte che si tramanda di generazione in generazione
Come noto il ciclo di lavorazione del tappo di sughero inizia con questo processo che ancora oggi viene svolto per la maggior parte a mano da squadre di maestri d’ascia locali che si tramandano un sapere artigiano di generazione in generazione, mantenendo in vita quella che ad oggi è l’attività artigianale più remunerata al mondo, proprio per via dell’alta specializzazione richiesta e per la poca disponibilità di personale qualificato.
In loro supporto Amorim ha brevettato una macchina per agevolare e velocizzare l’operazione di raccolta del sughero, composta da una sega circolare intelligente che capisce lo spessore della corteccia ed esegue un taglio preciso e veloce. La dedizione dei “decorticatori” è totale: si avvalgono di una piccola accetta, fanno leva con un apposito manico e distaccano il sughero.
Un lavoro certosino che assomiglia alla “tosatura” di una pecora
I maestri d’ascia compiono un lavoro certosino perché ogni ferita più profonda del necessario inferta alla pianta potrebbe causare danni, anche la morte, ma di sicuro l’improduttività.
La particolarità di questo ruolo sta anche in una forma di attenzione contro la desertificazione sociale, che altrimenti affliggerebbe queste zone, così lontane da territori in cui l’industrializzazione o l’urbanizzazione sono più rilevanti.
La “decortica” ha anche una valenza per la pianta stessa, equivale alla tosatura di una pecora, perché le permette di non accumulare sughero all’esterno e quindi di evitare l’effetto isolante e di rigenerarsi ciclicamente, in modo più equilibrato.
I nuovi impianti di querce da sughero per contrastare la desertificazione
Per contrastare la desertificazione climatica, inoltre, in un’epoca in cui gli alberi faticano a trovare letteralmente “terreno fertile” per una crescita spontanea, situazione tipica delle sugherete, Amorim sta piantando 400.000 querce da sughero per arrivare, tra il 2022 e il 2025 ad un milione e mezzo di nuovi alberi.
Ha inoltre acquistato nuovi ettari di foreste storiche per tutelarle e già da diversi anni, con un innovativo sistema di irrigazione goccia a goccia, assicura una crescita più sana e rapida alle querce. Un rimboschimento rapido, a ottimizzazione anche della risorsa idrica, sempre più a rischio, senza considerare la piantumazione aggiuntiva portata avanti negli anni, a popolare oltre 8.000 ettari di terreno. Infine, Amorim è anche precursore di un progetto di recupero del 95% delle ghiande che oggi vengono perse, per farne farine gluten free, ideali per diverse tipologie di diete.
Con un avvio di filiera così attento e sostenibile, la tecnologia e la scienza, poi, non possono che migliorare ulteriormente il sughero, vero e proprio dono della Natura messo al servizio della produzione umana.
Amorim, un colosso che produce ogni anno 5 miliardi di tappi in sughero
Il Gruppo Amorim è la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero (ne produce oltre 5 miliardi all’anno) ed è in grado di coprire da sola il 45% del mercato mondiale di questo comparto. Dispone di 56 filiali di cui 22 distribuite nei principali Paesi produttori di vino. Inoltre esporta in più di 100 Paesi e ha le proprie aziende in 28 Paesi nei cinque continenti. Nel nostro Paese la filiale italiana, la
Amorim Cork Italia, da anni ormai è l’azienda leader del mercato. Con i suoi 75 dipendenti, nel 2023 ha registrato oltre 633 milioni di tappi venduti per un fatturato di 77 milioni di euro, pari al +2,5% rispetto all’anno precedente.
Il ruolo di Carlos Veloso dos Santos, ammistratore di Amorim Cork Italia
Presidente e amministratore delegato di Amorim Cork Italia con sede e stabilimento a Scomigo, una frazione di Conegliano (Treviso), è il general manager Carlos Veloso dos Santos, portoghese d’origine e veneto d’adozione. La leadership di Amorim è dovuta ad una solida rete tecnico-commerciale distribuita su tutto il territorio della Penisola, ad un efficace servizio di assistenza pre e post vendita ma anche all’avanguardia dei suoi sistemi produttivi e gestionali e soprattutto del suo reparto Ricerca&Sviluppo, al quale si associa una spiccata sensibilità per la tutela dell’ambiente e in particolare per la salvaguardia delle foreste da sughero.
Per quanto riguarda le risorse umane, Amorim Cork Italia ha messo in campo una serie di iniziative per migliorare armonicamente la vita personale e lavorativa della grande famiglia Amorim. Tra gli ultimi grandi traguardi raggiunti, infine, il compimento perfetto dell’economia circolare grazie alla linea SUBER, arredo di design nato dalla granina dei tappi raccolti dalle onlus del progetto ETICO (di Amorim stessa) e riciclati. Un’opera di sostenibilità divenuta anche culturale grazie alla Mostra “SUGHERO – Metaforme – Le mille vite di uno straordinario dono della natura, il sughero”, esposizione nata per valorizzare e testimoniare i valori che animano l’azienda.
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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