Il contributo della Fondazione Lungarotti per l’Expo di Milano saranno 27 opere rappresentative della cultura e della storia del vino, in un percorso di 5 mila anni di tradizione, alla scoperta di uno dei prodotti simbolo della civiltà del Mediterraneo.
Dal 1 maggio al 31 ottobre, infatti, le opere del Museo del Vino (Muvit) di Torgiano in provincia di Perugia, recensito dal New York Times come “il migliore in Italia” per la qualità delle sue collezioni, saranno le protagoniste dell’area Educational di “Vino, a taste of Italy”, il padiglione del vino italiano, collocato all’incrocio tra il Cardo e il Decumano.
Per Maria Grazia Marchetti Lungarotti, direttore della Fondazione e ideatrice del Muvit nel 1974 con il marito Giorgio, “Siamo onorati di poter contribuire a raccontare la storia del vino attraverso le opere raccolte in tutto il mondo in più di 40 anni di attività del Museo del vino di Torgiano”.
Tra le opere presenti a Expo al Padiglione del vino italiano, la “Kylix” in ceramica (fine VI secolo a.C.) utilizzata nelle occasioni conviviali in epoca greca, etrusca e romana; il “Busto di Bacco” (Girolamo della Robbia, XVI secolo) che richiama al consumo moderato; il “Bevi se puoi” (Flaminio Fontana, 1575), la coppa nuziale ad inganno per i promessi sposi; la “Bocca di canale”, l’ingegnoso ‘condotto’ di epoca tardo romana da cui il succo dell’uva pigiata dopo la vendemmia fluiva verso un recipiente sottostante.
Lungarotti sarà presente al Padiglione del vino italiano di Expo anche con le sue etichette portabandiera dell’Umbria in tutto il mondo.
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