Stile e Società

All’Osteria Morelli serata gourmet all’insegna del sidro

All'Osteria Morelli serata gourmet all'insegna del sidro Venerdì prossimo 19 gennaio la storica trattoria di Canezza (Pergine Valsugana)

All’Osteria Morelli serata gourmet all’insegna del sidro

Il team dell’Antica Osteria Morelli con i titolari Fiorenzo Varesco e Francesco Nuresi

Venerdì prossimo 19 gennaio la storica trattoria di Canezza (Pergine Valsugana) ospiterà un evento imperdibile con menu abbinato alle proposte del primo “pommelier” d’Italia: Marco Manfrini.

Da buongustaio “gaudente e impenitente” (mi hanno ribattezzato così alcuni amici e colleghi in occasione dei festeggiamenti per i miei 55 anni di professione giornalistica) amo il vino, la birra e –

Il monumentale albero della sidra nel centro storico di Gijon (Asturie) creato con le bottiglie di sidro

non scandalizzatevi – anche il sidro. Vergogna dirà qualcuno.

Nossignori.

Me ne sono innmorato parecchi anni fa in occasione delle mie scorribande enogastronomiche in Spagna, in particolare nelle Asturie.

E da allora, vi confesso che nella mia cantina personale non manca mai qualche bottiglia di sidro, in prevalenza “El Gaitero” asturiano di Villaviciosa, il sidro della Normandia, il sidro di mele e pere della Stiria, ma anche alcuni sidro del Trentino Alto Adige e della Valle d’Aosta.

Il sidro parla molte lingue: lo spagnolo, il francese, l’inglese, il tedesco

Marco Manfrini con la ristoratrice pinetana Franca Merz
Fiorenzo Varesco, nume tutelare dell’Antica Osteria Morelli di Canezza di Pergine

Il pretesto per parlare di questa bevanda, di origine antichisima, poco conosciuta e valorizzata in Italia, me lo offre l’evento organizzato dall’Antica Osteria Morelli di Canezza (Pergine Valsugana) che venerdì prossimo 19 gennaio ospiterà una serata che avrà come tema proprio il sidro, ospite d’onore il primo “pommelier” d’Italia, il roveretano Marco Manfrini.

Il sidro parla molte lingue: il francese (“Cidre”), l’inglese (“Cider”), il tedesco (“Apfelwein”), lo spagnolo (“Sidra”, in questo caso rigorosamente al femminile).

La storia italiana del sidro e i divieti per incentivare il consumo del vino

 

Franz e Magdalena Egger brindano con il sidro di mele Gravenstein, cotogne e fiori di sambuco

In Italia, terra del vino per antonomasia, l’antica bevanda popolare ottenuta dalla fermentazione del succo di mela, in passato era molto diffusa soprattutto nelle regioni dell’arco alpino (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta), ma poi è andata scomparendo durante il periodo della dittatura fascista a causa di una norma che vietava la produzione industriale di bevande spiritose al di sotto dei 7 gradi alcolici.

Tale provvedimento aveva lo scopo di incentivare il consumo del vino. Risultato: la scomparsa quasi totale della produzione di questa bevanda sopravvissuta solo in poche realtà. 

In Spagna il rito, simpaticissimo, dell'”escanciar” la sidra nel bicchiere

 

Matteo Corazzolla, cidermaker della Sidreria Melchiori di Tres (Predaia)

Poc’anzi parlavo della «sidra» spagnola, una bevanda moderatamente alcolica che amo da quando in occasione delle mie frequenti trasferte enogastronomiche nella penisola iberica, in particolare nelle Asturie, in Cantabria, nei Paesi Baschi, in Galizia, mi lascio trascinare dal rito del «tapear», una sorta di processione laica, di bar in bar, dove sui banconi troneggiano «tapas», «pinchos» e altri peccaminosi stuzzichini da accompagnare con la sidra che i camerieri versano nel bicchiere dall’alto secondo un antico rituale e una tecnica dal nome emblematico «escanciar».

L’impatto sul bicchiere – a detta degli esperti – serve a stimolare l’anidride carbonica che si sviluppa durante la fermentazione delle mele. In pratica senza questo gesto dall’alto, la sidra perderebbe tutto il suo sapore.

Il sidro vanta origini antichissime: dagli ebreri ai popoli celtici

Tullio Valcanover, patron dell’Azienda agricola Ca’ dei Baghi di Bosentino

In Europa il sidro vanta molti estimatori tra i buongustai, in particolare in Spagna, dove in molti ristoranti la “sidra” viene proposta come alternativa al vino e alla birra, in Francia (Bretagna, Normandia, Loira, Alta Savoia), in Inghilterra, in Germania, in Austria.

Ma è apprezzato anche in Russia, in Canada, negli Stati Uniti, in Asia, Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica.

L’enologo Gianluca Telloli, titolare della Cidrerie valdostana Maley

Gli storici si sono chiesti dove e quando questa antica bevanda è apparsa per la prima volta. Una cosa è certa: la sua origine è sicuramente antichissima.

Il roveretano Marco Manfrini, primo pommelier d’Italia

La Bibbia documenta, infatti, come gli ebrei (2.800 avanti Cristo) amassero mescolare il miele con il sidro. Nel Nord Europa, invece, il sidro era, assieme alla birra (la “cervogia”), l’unica bevanda alcolica fermentata, bevanda che si diffuse ben presto, soprattutto tra le popolazioni celtiche, al punto che le ricette per la produzione del sidro erano gelosamente custodite dai sacerdoti druidi.

E lo stesso dicasi delle Abbazie che, nel Medioevo, incentivarono la coltivazione delle mele proprio per ricavarne la preziosa bevanda. 

Persino Dom Pierre Pérignon, il monaco benedettino cui è attribuita la nascita dello Champagne, nel 1683 si sarebbe ispirato alla produzione sperimentale di un sidro addizionato di saccarosio per ottenere le bollicine più famose del mondo.

 

Marco Manfrini il primo “pommelier” d’Italia esperto di questa bevanda

Ma torniamo alla serata-evento sul sidro di venerdì prossimo 19 gennaio organizzata da Fiorenzo Varesco e Francesco Nuresi all’Antica e Storica Osteria Morelli di Canezza di Pergine. Protagoniosta della serata sarà Marco Manfrini, roveretano, primo “pommelier” d’Italia, figura che ricorda il ruolo del sommelier del vino.

Manfrini ha dedicato la sua carriera professionale ad un settore quanto mai affascinante: il mondo delle fermentazioni.

Con un background d’indirizzo enologico e una parentesi, altrettanto affascinante, nel mondo delle birre artigianali, Manfrini ha deciso di esplorare e di dedicarsi allo studio del sidro di mele.

Approfondendo la sua ricerca, è riuscito a creare la figura accademica del “pommelier” e ad ottenere il relativo diploma certificato in campo internazionale dalla londinese “Beer & Cider Academy”.

Ora viaggia in Italia e nel mondo con l’obiettivo di rilanciare questa antica bevanda raccontando e condividendo esperienze ed assaggi di sidro.

Venerdì in degustazione il sidro di cinque produttori trentini e altoatesini

 

Venerdì prossimo a Canezza Fiorenzo Varesco e il team dell’Osteria Morelli proporranno, in abbinamento ad  una ricca selezione di sidri trentini e altoatesini, un menu degustazione esclusivo, creato con l’intento di esaltare l’armonia tra il sidro e i piatti.

A Marco Manfrini spetterà poi il compito di guidare gli ospiti alla scoperta dei profumi e dei sapori di cinque prestigiosi produttori di sidro del Trentino Alto Adige: le aziende altoatesine “Floribunda” di Franz Egger (Salorno) e “Paladeus” di Hubert Bonell (Ora) e le aziende trentine “Apple Blood Cider” (Piana Rotaliana) e “Maso del Gusto” (Nave San Rocco) con l’esordio in anteprima del nuovo sidro di Tullio Valcanover, mitico patron dell’Azienda agricola “Ca’ dei Baghi” di Bosentino (Altopiano della Vigolana). 

Sarà un’esperienza unica promettono i titolari dell’Antica Osteria Morelli, Fiorenzo Varscon e Francesco Nuresi. Costo della serata (menu e abbinamenti) 50 euro con sconto del 10% ai soci dell’Associazione Slow Food.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio